Recensione

On The Rain Slick Precipice of Darkness 3

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a cura di Pregianza

I primi due capitoli di Penny Arcade: On The Rain Slick Precipice of Darkness, furono sviluppati dagli Hothead Games, che riuscirono a tirar fuori dal cappello due gdr brevi ma di tutto rispetto in grado di riscuotere un discreto successo tra i fan del noto webcomic e non. I programmatori si fermarono tuttavia al secondo capitolo, e l’attesa per un terzo episodio divenne presto abbastanza lunga da farlo divenire un vaporware, di cui ormai i giocatori erano certi non ci sarebbe più stata notizia. Il vapore si è però recentemente diradato grazie a Zeboyd Games, software house piccina ma agguerrita, che è riuscita a guadagnarsi una certa fama con il brillante Chtulhu Saves The World. Specializzati in jrpg 2D di stampo classico con grafica 16 bit, questi ragazzi hanno preso in mano le redini del progetto. Noi l’abbiamo provato, e oggi siamo pronti a dirvi se questo reboot improvviso ha giovato o meno alla saga.

Il divertente richiamo dell’apocalisseLa serie On The Rain Slick Precipice of Darkness narra delle avventure dell’agenzia investigativa Startling Developments, composta da Tycho Brahe e da Johnathan Gabriel. Gabe è un nerboruto rissaiolo che può vantare una scazzottata con il diavolo in persona, mentre Tycho discende da una famiglia di studiosi dell’apocalisse, desiderosi di far finire il mondo per oscure motivazioni. Brahe afferma di esser riuscito a trattenere l’impulso genetico che lo spinge a voler distruggere il pianeta, ma le sue passate scorribande lo hanno già portato a eliminare alcune antiche divinità e, stando a un’antica profezia tramandata dalla sua famiglia, una volta morte tutte inizierà la fine dei tempi. Nei precedenti capitoli il giocatore interpretava un normale poveraccio, che si univa per puro caso al team dopo la distruzione della sua abitazione. Non è questo il caso del terzo episodio, ove i protagonisti sono proprio Tycho e Gabe, accompagnati dalla testa sottovetro Jim e dalla ex moglie del leader della squadra. Al centro dell’avventura c’è il furto del Necrowombicon, un potente tomo mistico che potrebbe portare allo scoperto l’ultima divinità antica rimasta, e ovviamente non ci può essere ritorno divino che si rispetti senza che l’agenzia Startling ci metta il becco (combinando un casino improponibile nel mentre). La narrativa del videogame segue direttamente il predecessore e avanza piacevolmente, forte dei notevoli dialoghi scritti da quel geniaccio di Holkins. Non mancano battute al vetriolo condite da qualche interessante colpo di scena, ma non aspettatevi una storia particolarmente longeva: dal secondo capitolo è stata purtroppo ripresa anche la longevità, e vi basteranno circa sei ore a completare il tutto. Comprensibile vista la natura episodica della saga e il costo ridicolo del prodotto, ma dopo la “trasformazione” operata da Zeboyd ci saremmo aspettati qualche ora in più.

Barbone, masochista o Granchiomante?Con il cambio di sviluppatore il terzo capitolo è mutato completamente, per lasciare spazio a un gameplay  da jrpg classico parzialmente ispirato a quello di Grandia ma non privo di unicità. Gli Zeboyd hanno infatti riportato nel nuovo titolo la meccanica del “potenziamento a turni” dei nemici, che li rende sempre più possenti col passare del tempo e non permette di tergiversare (era presente anche in Breath of Death VII e Chtulhu Saves The World). In tutte le battaglie, inoltre, gli oggetti si rigenerano, cosa che permette di utilizzarli a piacimento. Non temete, niente esagerazioni, il loro quantitativo è limitato e perché aumenti è necessario potenziarli tramite un comodo negozio. Anche la crescita dei personaggi è estremamente peculiare, si basa infatti su speciali spille magiche in grado di donare al loro possessore le abilità di determinate specializzazioni. Le possibilità sono tante, e tutte assolutamente fuori di testa. Ad una prima occhiata classi folli come il granchiomante, il masochista e il giardiniere possono sembrare congegnate a casaccio, ma sono in realtà studiate per avere una certa sinergia tra loro, ed è possibile combinarne due con il ruolo di base di uno dei protagonisti per ottenere bonus notevoli in combattimento. L’unica mancanza del sistema risiede nel bilanciamento di alcune delle professioni, che non appare sempre calcolato alla perfezione, ma risultano comunque tutte utilizzabili e ricche di sfaccettature da scoprire.La campagna si svolge in una serie lineare di quadri con nemici chiaramente visibili che non respawnano una volta sconfitti. Ogni livello di solito presenta una certa complessità, e in particolare una specifica fase vi porterà in ambientazioni uniche molto diverse tra loro, che rappresentano una sorta di omaggio al genere. Ciò non implica però una grande varietà nel gameplay: l’avventura consiste pur sempre in poco più di una lunga serie di battaglie di difficoltà variabile, e il senso del gioco sta tutto nell’imparare a padroneggiare al meglio il sistema di combattimento per sconfiggere i nemici più poderosi. Molti apprezzeranno lo stesso questa struttura, guidati soavemente dalla buona narrativa del titolo e dall’umorismo, ma i palati più fini potrebbero storcere il naso dinnanzi all’assenza di chicche extra di qualità. Ci sono una zona dove i mostri si rigenerano che permette di livellare a dovere e un portale correlato a un DLC futuro, ma è poca roba.Inutile dare una valutazione al comparto tecnico. Come tutti i titoli Zeboyd, On The Rain Slick Precipice of Darkness 3 è un ritorno ai jrpg retrò con grafica 2D e audio 16 bit, privo di doppiaggio. Le musiche sono molto azzeccate, ma di certo è un lavoro che fa della narrativa e del gameplay la sua unica forza, senza puntare sulla grafica.

– Sistema di sviluppo e combattimento ben strutturati con trovate originali

– Buona narrativa e ricco di umorismo

– Costa pochissimo

– Longevità scarsa

– La campagna si limita ad essere una semplice serie di combattimenti

– Il bilanciamento di certe classi lascia a desiderare

7.0

Consigliamo l’acquisto di On The Rain Slick Precipice of Darkness 3 a tutti i fan dei jrpg e di Penny Arcade. Si tratta di un videogame piacevole e ricco di fine umorismo, ai cui difetti si può facilmente passare sopra considerando il prezzo limitatissimo. Certo, non aspettatevi un titolo trascendentale, stiamo dopotutto parlando di un prodotto breve che offre poco più di una serie di divertenti battaglie da affrontare. Non resta che aspettare e vedere se gli Zeboyd riusciranno a innovare anche il seguito, e a offrire qualcosa di più sostanzioso.

Voto Recensione di On The Rain Slick Precipice of Darkness 3 - Recensione


7