Recensione

NBA Ballers: Rebound

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a cura di SAH

I players con qualche decennio di esperienza ricorderanno un gioco di basket molto particolare: Dr. J versus Bird fu il primo titolo di soli 1vs1 dedicato al mondo cestistico. Ci sono voluti quasi vent’anni affinché qualche software house si decidesse a riproporre la stessa formula. Dopo l’eccellente NBA Ballers per PS2 e Xbox uscito nel 2004 ecco il porting, aggiornato per la piccola PSP, che promette di riproporre la stessa formula vincente del precedente episodio con una modalità carriera aggiornata e una giocabilità più incentrata sulle giocate spettacolari. Riuscirà Backbone nell’impresa?

Harlem Globetrotters.. chi?

La strada come ormai ci ha insegnato l’ EA Big con la serie “street” ha le sue regole e NBA Ballers: Rebound non fa eccezione. Un campetto da basket, un commentatore pazzo alla Xzibit, un pubblico in delirio e un solo canestro. L’impatto grafico è decisamente positivo: grazie ad un’ottima conversione dalle console casalinghe, Backbone è riuscita a riproporre ambienti ricchi di particolari ad un frame-rate costante, colpiscono ancora di più le riproduzioni dei giocatori che appaiono ben caratterizzati soprattutto nei volti. I modelli dei corpi appaiono invece più stilizzati per adattarli allo stile street. Ma come direbbero gli americani: “It’s all about one on one” perché alla fine tutti questi elementi di contorno preludono all’azione vera e propria. Ogni giocatore avrà a disposizione una barra di turbo che gli permetterà di accelerare per migliorare l’esecuzione dei propri tricks. Maggiore sarà il numero e la complessità di tricks eseguiti, maggiori saranno i punti bonus che si guadagneranno per caricare la barra HOUSE che permetterà di effettuare un tiro speciale. A differenza della serie NBA Street però sarà più difficile riuscire a completare l’azione da tre punti grazie ad una buona IA del nostro avversario. Un’altra novità rispetto alla concorrenza è l’implementazione dei falli: dopo cinque scorrettezze infatti l’avversario sarà chiamato in lunetta per eseguire un tiro piuttosto semplice da due punti. Esistono alcune varianti alla partita secca a undici punti come quelle a tempo o a punteggio massimo, ma si potrà anche scegliere qualche sfida più originale come la distruzione del tabellone o la partita senza falli. Esistono altre due modalità di gioco principali: TV Tournament che permetterà di vestire la maglietta sudata di un campione NBA e scalare una lunga classifica per raggiungere la vetta del successo televisivo e la modalità Rags to Richies che ci farà creare la propria controparte videoludica ed affrontare alcuni mini tornei con in palio delle medaglie. Al termine di ognuno di questi verrà narrata una storiella piuttosto abbozzata sulla ricerca da parte dell’NBA di nuovi talenti che possano avvicinare ancora di più il pubblico. Vincendo le partite oltre a guadagnare denaro, migliorerete le statistiche in base all’utilizzo che ne farete in partita. Ad esempio tirando spesso da 3 migliorerete il tiro dalla lunga distanza. I soldi poi potranno essere investiti per acquistare colpi speciali come la super stoppata o vestiti, macchine e addirittura amici.

Dalle stelle alle stalle.. o viceversa?

Il termine “Rebound” ovvero “rimbalzo” che trovate come aggiunta al titolo originale non è un elemento da sottovalutare: esistono infatti tre modi per riconquistare il possesso del pallone: il primo è sicuramente il meno consigliato e consiste nel subire il punto, seguono poi la contromossa al trick dell’avversario e il rimbalzo dal tiro sbagliato. Catturare un rimbalzo però non è semplice come si può sospettare a causa dell’elevata aggressività dei nostri contendenti. Un altro aspetto notevolmente migliorato è il sistema del blocco: proprio come per il rimbalzo sarà fondamentale prendere il tempo giusto per rinviare lontano il pallone oppure quando la palla starà ballando sul ferro sarà possibile con un salto allontanarla. Grazie a questi accorgimenti il gioco ne ha guadagnato in profondità: se in passato giocare contro Marbury e Ben Wallace era la stessa cosa, adesso è necessario un approccio diverso dato che ad esempio un ruba palloni come Stephon costringerà ad un gioco attento e oculato con tricks non pericolosi e con una prevalenza di tiri da fuori, mentre contro un colosso come Big Ben sarà più utile effettuare numerose finte e giocare in velocità per evitare di essere stoppati. Purtroppo però alla lunga la riproposizione delle medesime meccaniche di gioco rischia di annoiare anche i fans più accaniti e a poco servono l’aggiunta di alcuni colpi speciali. Si sente anche la mancanza di una colonna sonora seria considerato che i pezzi hip-hop sono poco ispirati e sembrano non adattarsi correttamente allo spirito del gioco. Sarebbe stata, inoltre, gradita la presenza di alcuni mini-giochi che avrebbe potuto garantire una maggiore longevità al titolo soprattutto per quanto concerne il multiplayer che offre esclusivamente sfide 1vs1 in Wi-Fi.

– Ottima grafica

– Divertente ed immediato

– Unico nel suo genere

– Stanca presto

– Colonna sonora inadatta

– Poche modalità

7.0

NBA Ballers è un gioco senza troppe pretese che presenta una formula divertente ed immediata ma che alla lunga stanca a causa di una notevole ripetività delle situazioni e di modalità troppo simili tra loro. Una maggiore attenzione nella cura dei dettagli, una colonna sonora più ricca ed ispirata e una modalità multiplayer più divertente avrebbe permesso al titolo Midway di replicare il successo del suo predecessore per console.

Voto Recensione di NBA Ballers: Rebound - Recensione


7