Recensione

Monopoly Streets

Avatar

a cura di drleto

Il legame tra giochi da tavolo e videogames è sempre stato molto forte e le interazioni tra questi due passatempi, negli anni, hanno assunto varie forme e contaminazioni. Si va dallo sfruttare le regole ed i meccanismi ludici dei board game per costruire l’ossatura di giochi di ruolo o simili, come per esempio è successo tra la serie Baldur’s Gate e il set Advanced Dungeons & Dragons Seconda Edizione, a “semplici” trasposizioni dei giochi in scatola, ccome nel caso degli scacchi o dei solitari, fino ad arrivare ai complicatissimi wargame, che sfruttano il mezzo informatico per semplificare il calcolo degli scontri e velocizzare le operazioni di assemblamento e riordino del piano di gioco. Vi sono anche casi nei quali serie come Civilizationvengono convertite in versione da tavolo, ma questa è un’altra storia…

MonopolyCome abbiamo detto, tanti sono stati i tentativi di replicare i più celebri giochi in scatola in forma ludica, ma sempre con risultati alterni. Si può dire che quando la formula di gioco è diretta o piuttosto semplice con un massimo di due giocatori, come nei solitari, nella dama o negli scacchi, il surrogato virtuale riesce a rendere piuttosto godibile la versione virtuale, esattamente come nel caso inverso, ovvero laddove il calcolo del punteggio, il set di regole o il costo della componentistica reale rendono l’esperienza virtuale più facilmente fruibile anche da un pubblico che per mancanza di tempo, soldi o voglia, non è particolarmente propenso a sobbarcarsi hobby così impegnativi. A metà strada navigano tutta una serie di prodotti, tra i quali alcuni anche ben concepiti, che non trovano la loro ragion d’essere in una condizione virtuale, dato che con essa viene a mancare uno degli elementi chiave dell’esperienza, ovvero l’interazione con altri esseri umani, il divertimento che scaturisce dall’approcciarsi con essi, dal parlare, dal discutere e perchè no, dal barare! In altre parole, in questo caso il videogioco non riesce a dare un valore aggiunto alla conversione, facendo in questo modo preferire la versione originale. Questa non vuole essere una filippica sul “si stava meglio quando si stava peggio”, ma una semplice considerazione per la quale Monopoly Streets risulta essere un prodotto poco attraente, dato che al costo del gioco in scatola vi offre una versione “politically correct” del passatempo da tavolo più famoso del mondo, nella quale mancano tutte quelle opzioni empatiche che in salotto permettono di formare alleanze, creare ostilità, fare brutti scherzi: in sostanza, ciò che di meglio ha da offrire un gioco sulla speculazione immobiliare. Certo, un vantaggio indiscutibile di Monopoly Streets è che sarà sempre possibile andare online per trovare altre persone con le quali sostituire la truffaldina intelligenza artificiale (oltre che i soliti succulenti obiettivi), ma di seguito interverranno altri elementi di valutazione.

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentirePer tutti coloro che avessero vissuto reclusi negli ultimi 75 anni, ricordiamo che Monopoly Streets è la versione digitale di Monopoly, il più celebre gioco da tavolo di tutti i tempi. Un circuito quadrato è suddiviso in tante caselle, alcune riportanti il nome di vie (la versione italiana Classica riporta vie di Milano, ma sembra che vogliano cambiarle), altre riportanti servizi come stazioni ferroviarie e società idriche ed infine alcune caselle degli Imprevisti, dove pescare delle carte che costringeranno il giocatore a fare le cose più disparate (come pagare somme di denaro agli avversari o finire in prigione) utili a spezzare e vivacizzare la partita. Lo scopo del gioco è quello di mandare in rovina gli altri partecipanti gestendo il proprio impero immobiliare attraverso la compravendita di terreni e la costruzione di abitazioni, che ne andrà ad incrementare enormemente il valore. Nel caso in cui un partecipante finisca in un terreno avversario per colpa di un tiro di dadi sfortunato, sarà costretto a pagare la sosta, pari al valore del suddetto lotto. Se non si avranno i fondi necessari si sarà costretti a ricorrere all’ipoteca dei propri beni, fino all’eventuale bancarotta. Le versioni a disposizione in Monopoly Streets saranno due, la prima molto classica, col piano di gioco visualizzato dall’alto e le varie pedine con la forma della loro controparte reale, mentre la seconda completamente in tre dimensioni, con il tavolo realizzato come se fosse una strada di città con i nuovi edifici che pian piano sorgeranno ai suoi lati. Vi saranno anche diverse declinazioni della formula standard per personalizzare la partita in base ai propri gusti. Gli avatar a disposizione prenderanno vita da una riproposizione delle classiche pedine, un pilota per la macchina sportiva, un ammiraglio per la nave ed una contadina per la carriola. C’è anche la possibilità di utilizzare degli alter ego personalizzati, quali i Mii e gli Avatar. La caratterizzazione grafica del gioco risulta piuttosto caricaturizzata e banale, mentre quella sonora prende forma attraverso campionature di suoni senza senso, che si ripeteranno ossessivamente per tutta la partita. Stesso discorso per la musica, ripetitiva e mandata “in loop” per tutta la durata del gioco. Il feedback generale è dunque piuttosto negativo, costringendovi dopo poco tempo ad azzittire il tutto per avere un po’ di sollievo, perlomeno uditivo. La possibilità di velocizzare tutte le operazioni di gioco non ci viene d’aiuto, perchè farà saltare tutte le animazioni di intermezzo, lasciandoci i suoni gutturali di inizio e fine turno di tutti i personaggi. L’intelligenza artificiale è caratterizzata da tre livelli di difficoltà, che andranno a variare non tanto l’abilità nel gestire il proprio patrimonio, quanto i tiri dei dadi, spesso sospetti. Ci è capitato infatti che in seguito ad una bancarotta tutti i beni del fallito siano andati d’ufficio al nostro avversario digitale in seguito a qualche strano calcolo, lasciandoci davvero poco scampo per il prosieguo della partita.Scartata la modalità solitaria, rimane dunque l’interrogarsi sulla qualità della versione sociale. Con amici nello stesso salotto l’esperienza può risultare piacevole, ma ci si domanda perchè non si sfrutti la bistrattata versione inscatolata, mentre, se il vostro sogno fosse quello di giocare a Monopoly ma non trovaste nessun parente disposto a farlo ogni volta che volete, Monopoly Streets è il titolo che fa per voi, sempre che siate in grado di resistere alla malefica componente sonora.

– Due versioni del gioco da tavolo

– Diversi sbloccabili

– Fedele alla versione originale

– Sonoro irritante

– Intelligenza artificiale artificiosa

– Conversione senza valore aggiunto

5.0

Forse partiamo prevenuti, ma non troviamo una ragion d’essere in Monopoly Streets. Giocato in solitaria il titolo è rovinato da un’intelligenza artificiale deficitaria e truffaldina, e da un comparto sonoro da crisi isterica, mentre in compagnia non riesce a farsi preferire alla versione inscatolata per via di un prezzo similare e per la semplicità del Monopoly, qui oltretutto privato della possibilità di “giocare fuori dalle regole”. Se siete comunque degli irriducibili del gioco da tavolo, qui troverete un discreto numero di variabili, una realizzazione tecnica solida, alcuni interessanti sbloccabili ed una modalità online in grado di permettervi di trovare altri giocatori come voi.

Voto Recensione di Monopoly Streets - Recensione


5