Recensione

Metroid Prime Trilogy

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a cura di AP

La saga di Metroid ha radici lontane che affondano negli anni ’80 e che si insinuano dentro al vetusto e mai dimenticato NES. Nonostante la sua popolarità e gli unanimi consensi, la strada della cacciatrice di taglie incrociò quella dei videogiocatori una seconda volta sul GameBoy e successivamente sul Super Nintendo grazie a quel capolavoro che fu Super Metroid. Da allora Samus Aran vagò nello spazio e giunse al cospetto del mondo a bordo dei piccoli dischetti che alimentavano il Nintendo GameCube. Nonostante la lunga assenza avesse creato attorno all’originale Metroid Prime un enorme hype, in molti criticarono la visuale in prima persona adottata. Si temeva infatti che questa visuale, caratteristica di moltissimi sparatutto, avesse snaturato il gameplay rispetto agli eccellenti originali. A Retro Studios, all’epoca second party del colosso di Kyoto, tocco l’arduo compito di riportare in auge un’eroina e una saga che non poteva deludere. Grazie alla loro abilità e alla stretta collaborazione con Nintendo la rinascita di Metroid fu un pieno successo che, oltre a far nascere il sottogenere delle avventure in prima persona, diede i natali ad altri due seguiti, uno su GameCube e un altro su Wii. Oggi per la prima volta, al prezzo di un singolo episodio, avrete la possibilità di giocare tutta la trilogia, utilizzando gli intuitivi ed eccellenti controlli pensati per il terzo ed ultimo capitolo uscito su Wii due anni fa. Lucidate il braccio cannone e cominciamo ad andare a caccia di pirati spaziali insieme.

Tallon IV e i suoi misteriIl gioco vi farà creare un profilo a cui dovrete assegnare un Mii, prima di accedere alla schermata di selezione del capitolo desiderato. Nel caso siate nuovi a questa serie, o semplicemente vorrete rivivere le origini di questa epica saga in tre atti, probabilmente inizierete a giocare con l’originale Metroid Prime. Uscito negli USA nel 2002 e qui in Europa nel marzo del 2003, nonostante il peso di circa sette anni, riesce ancora a mostrare l’importanza del level design e della sua perfetta concezione. L’avventura verrà vissuta da dentro la futuristica tuta della bella cacciatrice di taglie (e così i suoi due seguiti) e lo schermo riprodurrà esattamente tutto quello a cui il casco sarà soggetto. All’inizio dell’avventura comincerete a muovere i primi passi su una stazione spaziale che in un certo senso fungerà da tutorial. Qui vi verranno spiegati i controlli e potrete iniziare ad affrontare le prime minacce. Con il prosieguo della storia arriverete invece su Tallon IV, pianeta misterioso e all’apparenza disabitato. Da qui in poi le cose andranno via via complicandosi garantendo sfide sempre maggiori e richiedendo un grande sforzo esplorativo. Tutti quelli che conoscono Metroid sanno che per proseguire si dovranno raccogliere pezzi di armatura sempre più performanti e avanzati per aprire passaggi e attraversare le labirintiche mappe che compongono il pianeta sul quale si svolge l’avventura. La mappa si rivelerà indispensabile per sapere dove si deve andare e per capire quali porte si renderanno accessibili. A questa struttura capace di coinvolgere il giocatore, si uniscono nemici molto vari e dotati di una buona intelligenza artificiale. Immancabili i boss che, oltre ad essere grandi e minacciosi godono di pattern d’attacco ben realizzati e in grado di garantire sfide epiche e mai noiose. Tutto ciò, unito a dozzine di documenti da rilevare con il visore Scan, potenziamenti nascosti e ambientazioni sempre varie, rende il primo capitolo, uno dei migliori giochi mai usciti sul Gamecube, e una perla rara da rigiocare oggi su Wii.

La doppia faccia di AetherDopo il successo dell’originale, era lecito aspettarsi un secondo capitolo. Così dopo quasi due anni arrivò su Gamecube Metroid Prime 2: Echoes. Questo secondo episodio rimane ancorato al classico gameplay della serie ma riesce a rielaborarlo grazie ad uno strattagemma già utilizzato in altri titoli ma sempre e comunque vincente. La storia vi porterà su Aether, pianeta combattuto tra luce e oscurità. Questa sua duplice natura diventa il perno attorno al quale ruota tutta l’avventura e i suoi meccanismi: se la dimensione luminosa risulta vivibile ed esplorabile, quella oscura risulta dannosa per Samus e per gli abitanti del pianeta. In questa dimensione dovrete attivare dei cristalli (basterà sparargli contro) per creare una zona di sicurezza dentro la quale potrete studiare la prossima mossa. Il passaggio tra una dimensione e l’altra diventa necessaria quando vi troverete in un vicolo cieco. In questi casi nelle vicinanze dovreste trovare un portale che vi porterà nell’altra Aether, dove la via prima bloccata sarà ora in qualche modo transitabile e percorribile. La duplicità del pianeta su cui si svolge questa avventura rende questo capitolo il più intricato della trilogia, facendo prevalere la componente esplorativa su quella che predilige l’azione. Nonostante ciò i momenti in cui dovrete far affidamento al vostro braccio cannone non mancheranno di certo e i diversi tipi di raggi e di visori, quasi tutti completamente diversi rispetto a quelli del precedente titolo, rendono davvero vario e intrigante il titolo probabilmente più complesso e labirintico dell’intera raccolta.

La Corruzione di SamusSe avete una console Wii, probabilmente avrete già giocato al terzo ed ultimo capitolo di questa splendida saga. Esso in origine aveva come punto di forza maggiore, il nuovo ed intuitivo metodo di controllo basato su Wii Remote e Nunchuk. Ora che questa sua innovazione è stata implementata anche nei precedenti titoli, potrebbe sembrare che Metroid Prime 3: Corruption sia quello meno fresco di novità. In effetti, il titolo appare identico in tutto e per tutto a quanto visto sul finire del 2007, ma ciò non vuol dire che sfiguri al confronto con gli altri giochi di questa raccolta. Grazie alla sua storia epica e ad un numero di personaggi secondari maggiore, ci si trova davanti alla degna conclusione di una saga veramente unica. La struttura di gioco lascia da parte il tema della duplicità del secondo capitolo (almeno per quanto riguarda il mondo di gioco) e si rifà ad un gameplay maggiormente vicino all’originale Metroid Prime. Se prima tutto il gioco era bene o male sviluppato su un unico pianeta, questa volta vi troverete a viaggiare a bordo della mitica navicella di Samus, scegliendo la propria destinazione. Il suo mezzo di trasporto questa volta svolgerà un ruolo maggiormente attivo nella vicenda visto che potrete utilizzarlo anche in determinate circostanze grazie all’ennesimo nuovo visore integrato nella tuta. Le nuove armi utilizzabili vi torneranno molto utili in quello che forse risulta l’episodio più lineare e maggiormente votato all’azione dell’intero pacchetto. Come il secondo capitolo ha una predominanza del fattore esplorativo, questo si rivela maggiormente incline all’uso delle armi contro i tanti nemici e gli immancabili e coriacei boss.Sebbene le novità rispetto al passato coinvolgano le solite tute, i soliti visori e i soliti diversi tipi di colpi sparati, tutto contribuisce a mantenere una certa uniformità dell’opera generale e riesce a divertire anche se in fondo il gameplay, sempre ottimo e a prova di “invecchiamento”, viene riproposto per la terza volta praticamente immutato.

Una collezione imperdibile?Metroid Prime Trilogy si presenta al giocatore con un package particolare. Purtroppo la confezione non è in metallo come quella USA, ma la classica scatola bianca con una sovraccoperta di cartone che simula i riflessi metallici di quella americana. Il libretto di istruzioni risulta davvero corposo e, oltre ad essere a colori e ottimamente curato, si sofferma su tutti e tre i giochi presenti. Infine, oltre al disco di gioco, troverete una brochure pieghevole stampata su carta patinata e tutta in italiano che riporta una vasta descrizione della storia di questa saga, accompagnata da una serie di concept art davvero apprezzabili.La giocabilità complessiva di tutta la trilogia raggiunge livelli elevatissimi e grazie ai controlli derivati dal terzo episodio e riportati anche nei primi due, al giocatore sembrerà di essere davvero all’interno della futuristica tuta che accompagna la protagonista. L’eccellente risposta ai comandi, la mira che può essere bloccata sui nemici o mantenuta libera e l’ottima sottotitolazione di tutti e tre i giochi riescono a far diventare quella che all’apparenza sembrerebbe una semplice collection, un contenitore quasi inesauribile di esplorazione e adrenalina.Se tutto ciò non bastasse nel menu iniziale potrete trovare anche il multiplayer che faceva da appendice a Metroid Prime 2: Echoes. Un bonus gradevole che potrà far divertire fino a quattro persone attraverso dei deathmatch piuttosto classici ma che non è stato ottimizzato per godere del supporto online.Esaminando tecnicamente questa compilation non si può non rimanere sorpresi dal vedere quanto tutte e tre le avventure risultino ancora in forma e assolutamente piacevoli da giocare.La qualità grafica dei tre giochi va dal buono del primo episodio (sviluppato comunque nel 2002) all’ottimo. I colpi dei raggi, i riflessi del visore, gli effetti di luce sono solo la punta dell’iceberg di un gioco che fa del level design il suo punto di forza: le locations, siano esse gallerie o spazi aperti riescono sempre a sorprendere il giocatore tra paesaggi ghiacciati e lande desolate distrutte dall’oscurità. Inoltre è stata aggiunta la possibilità di godere di tutte e tre le avventure su schermi da 16:9, ampliando la visuale e migliorando l’impatto complessivo. Il comparto audio è estremamente d’atmosfera e sa quando lasciare il giocatore in assoluto silenzio e quando colpirlo con tracce epiche o tenerlo sulle spine con musicalità tese come corde di violino. Gli effetti sonori riproducono ottimamente sia i suoni delle battaglie più accese, sia quelli più naturali e tipici delle ambientazioni.Teniamo per ultima la longevità che potendo contare su tre titoli dall’ottima durata, diventa davvero altissima e può arrivare tranquillamente tra le cinquanta e le sessanta ore, senza tener conto di tutto il tempo che passerete cercando i potenziamenti opzionali sparsi in maniera quasi diabolica all’interno dei vastissimi scenari.

– Tre giochi eccezionali al prezzo di uno

– Sistemi di controllo rivisti, schermo ora a 16:9 e brochure

– Meccaniche simili ma dotate ognuna di una propria identità.

– Tecnicamente tutti ancora validi

– Longevità elevatissima

– Confezione europea non in metallo

– Per alcuni il “solo” miglioramento dei controlli dei primi due episodi potrebbe non bastare.

9.0

La qualità di questa collection è indubbia e Metroid Prime Trilogy è da consigliare senza riserve a tutti quelli che hanno mancato anche solo un’uscita della bionda cacciatrice di taglie. Chi invece avesse già giocato a tutti i titoli qui presentati, deve considerare l’opera di adattamento dei controlli: il sistema studiato per il terzo capitolo nativo su Wii, viene adottato anche ai titoli precedentemente nati su GameCube e ciò rende l’esplorazione di Tallon IV e di Aether decisamente diversa. Se siete in trepidante attesa della nuova avventura di Samus, questa modifica nel sistema di controllo potrebbe rendere il tempo che ci separa da Metroid Other M molto più dolce.

Voto Recensione di Metroid Prime Trilogy - Recensione


9