Recensione

Mercenari

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a cura di Athreyu81

Pandemic ha sempre avuto il merito di saper riprodurre scenari di guerra che catturano precocemente l’indole del giocatore. Fin dall’ottimo Full Spectrum Warrior, passando per Star Wars: Battlefront il team ha cercato di rimpolpare le formule a cui gli sparattutto in terza persona sono avvezzi: nel primo caso introducendo un approccio tattico realistico al comando di una squadra di marines, nel secondo riproducendo leggendarie battaglie in quell’universo chiamato Star Wars.Mercenari rappresenta l’ennesimo tentativo nel descrivere un conflitto, ma questa volta secondo regole o canoni non necessariamente lineari, introducendo il Gta style nel mondo dei 3D shooter.

Le fazioni in giocoSe la pretesa di Pandemic era costruire una vasta esperienza di gioco, ci è riuscita in pieno. L’iniziale scelta tra 3 personaggi farà da apri pista alla prima missione, dove familiarizzeremo con gli intuitivi controlli attraverso una specie di tutorial.Essere mercenario significa lavorare per una compagnia militare o per un’altra ed è qui che è stato introdotto il concetto di “fazione”, vero e proprio fulcro del gioco. In pratica potremo decidere se accettare missione dagli alleati, i sud coreani, i cinesi o la mafia russa. Tutto questo comporta un equilibrio e una specifica barra mostra il grado di ostilità che abbiamo, ovviamente lavorando maggiormente per la mafia russa si faranno difficili i rapporti con i cinesi oppure favorendo gli alleati saremo ai ferri corti con i sud coreani e cosi’ via. L’obiettivo principale rimane uno comune, arrestare (o se preferite eliminare) quella che viene chiamata “The deck of 52”, una fazione di militari coreani (ognuno rappresentante una carta da gioco) dove a capo si erge il generale Song. Prendendo parte alle missioni proposte verremmo ricompensati con il denaro e informazioni utili nel conseguimento della causa, i soldi serviranno ad acquistare armi sempre più potenti, veicoli militari e altre features che verranno sbloccate andando avanti nel gioco. Oltre alle missioni principali si potrà scorrazzare per l’area di gioco alla ricerca di quelle secondarie o di veri e propri sottogiochi utili ad accrescere il budget finanziario. E’ proprio questo il sistema che funziona perfettamente in Mercenari, lo scegliere tra il divertimento libero oppure proseguire nella storia. Potrete benissimo andare in giro ad esercitare la vostra mira da cecchino, oppure rubare un carro armato per seminare panico e distruzione o qualunque cosa vi dica la vostra testa (nei limiti del gameplay). E’ un piacere assaporare la lentezza cilindrica di un carro, l’agilità e il controllo rombante di una jeep, la bellezza di pilotare un elicottero. I controlli dei mezzi sono diversificati notevolmente, l’Havok gestisce la fisica che sta alla base delle esplosioni e della gravità.La varietà allestita da Pandemic non scoraggerà il proseguimento anzi lo esalterà grazie all’ approccio libero che potremo seguire, soprattutto nella cattura dei 52 militari ricercati, libertà esaltata anche dalla scelta se catturarli vivi o sopprimerli (con dimezzamento della posta in gioco). Mercenari non tralascia quel pizzico di strategia che regola il fabbisogno del giocatore, accettando i contratti saremo già equipaggiati con armi ben predefinite ma potremo benissimo comprarne (attraverso i negozi on-line) delle altre per adottare approcci differenti; è divertente usare un fucile a pompa per situazioni a corto raggio, ma lo è di più richiamare la squadra area per bombardare l’obiettivo tramite bombe a grappolo. La storia non viene raccontata, ma semplicemente sviluppata intorno al numero considerevole di missioni, anche i personaggi selezionabili sono privi di personalità e si rivelano semplici pedine in mano alla nostra indole distruttiva.

Il buon vecchio sapore del NapalmL’engine poligonale mostrato non brilla certo per qualità, textures abbastanza piatte e un frame rate claudicante non sono proprio un bel biglietto da visita. Ma considerando il vastissimo piano di gioco e la notevole presenza di strutture poligonali per altro tutte demolibili, grazie ad Havok, si può dire che è stato compiuto un lavoro egregio. Del resto si sa che i progetti multipiattaforma assumono dei connotati che si rivelano sempre dei compromessi tra una console e l’altra. L’I. A che gestisce il tutto appare decisamente sottotono, non particolarmente brillante quando si ha a che fare con un piccolo numero di soldati ma nemmeno eccelsa quando questo numero aumenta.Nessuna modalità online o caratteristica multiplayer, se ne fruisce unicamente da soli. Peccato constatare cosa potrebbe essere stata una modalità cooperativa online oppure un tutto contro tutti sviluppato ad hoc. Nonostante questo sono necessarie più di 20 ore per terminare il gioco che aumentano se si vuol scoprire e completare tutte le missioni e features nascoste, fino ad arrivare a circa 50-60 ore, oppure oltre se il nostro unico fine è divertirsi scorrazzando per le lande coreane. Il sonoro gode del supportato Dolby Digital per quanto riguarda Xbox, mentre la Ps2 supporta il Dolby Pro Logic 2. Gli effetti del conflitto sono ottime riproduzioni e le musiche spaziano da temi militari a temi classici che ben si sposano al complesso.

– Divertente

– Longevo

– Assenza di modalità online

– Graficamente non il massimo

8.0

Mercenari è un prodotto ben riuscito: miscelando elementi alla GTA con azioni strategiche alla Battlefield 1942 riesce a discostarsi dall’attuale panorama degli sparattutto 3d. Graficamente poteva essere qualcosa di più, pur difendendosi. Manca inoltre una modalità multiplayer fattore che per fortuna non compromette eccessivamente la longevità che risulta comunque buona.

In definitiva Mercenari crea quel giusto mix di azione ragionata e puro e semplice peregrinare blastatorio senza soffermarsi a raccontare una storia. Un buon acquisto e diversivo rispetto all’attuale offerta ludica e consigliatissimo ai fan sfegatati di Grand Theft Auto.

Voto Recensione di Mercenari - Recensione


8