Recensione

Lovers in a Dangerous Spacetime

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Tra i giochi che PlayStation Plus ha offerto ad aprile ai suoi abbonati troviamo anche Lovers in a Dangerous Spacetime, il videogioco spaziale in 2D che, come nei migliori classici, vi pone alla guida di una navicella per abbattere alieni minacciosi. Il motivo? L’amore del nostro universo è minacciato e i suoi abitanti—animaletti più o meno goffi e decisamente simpatici—stanno venendo imprigionati. Starà a noi recuperarli uno dopo l’altro per liberare le diverse aree e fare in modo che l’amore torni a scorrere—subito dopo i proiettili.

Ho scelto te, un cane/gatto/qualsiasicosatusia per amico
Una volta saliti a bordo della nostra nave spaziale, la differenza sarà fatta dall’essere soli o in compagnia: Lovers in a Dangerous Spacetime accoglie infatti la co-op fino a quattro giocatori, ma può farvi divertire anche semplicemente in due, con uno che farà il pilota e l’altro che farà il fuciliere. In caso stiate giocando da soli, invece, vi troverete affiancati da un animaletto a vostra scelta che sarà controllato dall’IA. Quasi inutile precisare, fin da ora, che mentre il gioco risulta “carino” in singolo, il divertimento aumenta esponenzialmente se l’esperienza è vissuta in compagnia di qualcun altro seduto di fianco a noi, con il quale condividere il viaggio e insieme al quale disperarsi per una manovra sbagliata o un mostro troppo potente che sta assaltando la nostra nave spaziale. Affidandosi all’IA per il proprio compagno, infatti, non solo si perde il confronto fianco a fianco, ma si incappa anche in qualche episodio di intelligenza artificiale non sempre impeccabile, in cui il nostro compagno, ad esempio, si preoccuperà di sparare agli ostacoli piuttosto che al nemico titanico che sta per prendere a testate la vostra nave. In alcuni casi, insomma, sarete costretti ad affidarvi al classico motto del chi fa da sé e finirete con l’ordinare al vostro compagno animale di occuparsi del timone o, magari, di spostare lo scudo della nave, lanciandovi voi al controllo del piombo.
Il vostro mezzo è dotato di diversi equipaggiamenti per affrontare il suo viaggio: nell’universo 2D che dovrete esplorare, potrete armarvi di una torretta d’attacco su ogni lato, di un potente cannone e di uno scudo che respingerà gli attacchi più violenti, oltre che di un motore che servirà—incredibile ma vero—per potersi spostare. Ad ognuno di questi equipaggiamenti è assegnato un terminale mostrato all’interno della nave, raggiungendo il quale potrete prenderne il controllo. Se, ad esempio, vi state occupando del timone, mediante l’apposito tasto preposto potete spedire il vostro compagno IA alla torretta dello scudo, o a quelle d’attacco. Anche in questo caso, ovviamente, immaginate quanto sia più vivace e folle la situazione in caso all’interno della nave spaziale stiate lavorando in quattro contemporaneamente.
Il controllo delle diverse armi risulta abbastanza intuitivo, mentre quello del timone può creare un po’ di confusione anche dopo qualche ora: con uno stick analogico dovrete infatti spostare il motore lungo la circonferenza della nave e, solo dopo averlo posizionato nella direzione opposta a quella in cui vorrete procedere, potrete dare spinta per andare avanti. Una scelta di personalità che si lega bene alla volontà del gioco di metterci alla guida di una nave circolare, ma che nelle fasi più concitate vi farà sicuramente sbagliare qualche manovra, facendovi dare di matto.
Benvenuti a bordo della mia nave, signori conigli
A bordo della nostra nave vagheremo per diversi livelli minati da presenze nemiche, con avversari di diverse tipologie e che richiedono quindi di essere affrontati in modi lievemente differenti. Un esempio è rappresentato dai mostri corazzati, che bisogna prima stordire ponendo avanti lo scudo, e che solo dopo bisogna attaccare—una cosa non sempre facilissima da fare, se giocate con l’IA. Lo scopo del viaggio è individuare nella galassia le prigioni dove sono stati nascosti i nostri amorevoli compagni conigli, per poterli liberare. Una volta ottenuti cinque innocenti e dopo che li avrete messi in salvo (una meccanica che ci rimanda fortemente a PixelJunk Shooter Ultimate, gioco del medesimo genere sparatutto in 2D recensito qualche annetto fa), potrete accedere al portale-cuore che vi consentirà di affrontare il prossimo livello. Prima di farlo, sarete però posti di fronte ad una delle meccaniche più interessanti di Lovers in a Dangerous Spacetime: la possibilità di potenziare la vostra nave. Alle meccaniche shoot’em up, infatti, il gioco indie affianca alcuni aspetti da gioco di ruolo, offrendovi gemme di diverso tipo che potrete installare sui terminali per potenziare gli effetti di ciascuna torretta. Potrete ad esempio equipaggiarvi di proiettili più potenti e raggi laser, aumentare la propulsione del motore o rendere letale l’avvicinamento al vostro scudo, per citarne alcuni possibili. Siamo sicuri che vi sbizzarrirete a personalizzare la nave in base al vostro stile di gioco, in attesa—raccolto un sufficiente numero di conigli sparsi per la galassia—di sbloccare ulteriori potenziamenti e addirittura ulteriori navi salendo di livello.
Tutta la meccanica relativa al potenziamento della nave ci è risultata molto gradevole e ben fatta, anche se una volta affrontato un boss e avuto l’accesso ad una nuova serie di livelli, si avrà un reset totale e dovrete ricominciare a potenziarla dall’inizio.
Questione di livelli
L’esperienza di gioco si articola in quattro diversi universi da esplorare, ciascuno composto da quattro livelli e un boss finale che dovrete eliminare per andare avanti. La longevità si attesta in circa 4-5 ore totali a difficoltà normale, con gli sviluppatori che hanno cercato di rendere appetibile la rigiocabilità generando i livelli in modo procedurale. Se, da un lato, effettivamente affronterete un viaggio diverso ad ogni sessione, dall’altro non tutti i percorsi vengono partoriti con la medesima efficacia e in alcuni casi troverete livelli estremamente semplici—in cui i coniglietti da salvare sono quasi sotto il vostro naso—mentre in altri dovrete vedervela con nebulose assassine, esplosioni che investiranno metà galassia e orde di mostri che vi costringeranno a concentrarvi sullo scudo, piuttosto che sul timone.
Nel complesso, quindi, i livelli risultano gradevoli, ma non sempre sono brillanti e vi ritroverete di fronte ad alcuni particolarmente impegnativi e altri più elementari. Un rischio che si corre sempre, quando si decide di optare per la generazione procedurale.

– Gestione della nave spaziale interessante

– Divertente e folle se giocato in co-op

– Immediato nelle meccaniche e ricco d’azione

– Controlli legnosi, anche dopo qualche ora di pratica

– Un po’ più confusionario in single-player

– Livelli procedurali non sempre riuscitissimi

7.5

Lovers in a Dangerous Space-Time ha in sé due vite: quella da gioco in singolo e quella da titolo che vi farà azzuffare con gli amici in multiplayer. Mettersi d’accordo su chi gestirà quale torretta e su come avanzare è estremamente divertente, ma d’altro canto l’esperienza in single player risulta più basilare e spalleggiata da un IA che ogni tanto vi farà urlare contro lo schermo, con buona pace dell’amore che è tema cardine del gioco. Il risultato complessivo è un gioco interessante e molto gradevole, dedicato agli amanti delle guerre spaziali in due dimensioni, che si muove su livelli procedurali non sempre brillanti e che ci sentiamo di raccomandare soprattutto a chi vuole vivere una colorata couch co-op in vecchio stile.

Voto Recensione di Lovers in a Dangerous Spacetime - Recensione


7.5