Anteprima

Lost Planet 3

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a cura di Fatum92

La Gamescom ha ormai chiuso i battenti da qualche giorno, eppure le informazioni sui titoli presentati all’evento continuano incessantemente ad affollare le pagine virtuali (e non solo) delle testate specializzate del settore, a dimostrazione del forte interesse suscitato da alcune promettenti produzioni. Il 2013, infatti, si prospetta un anno ricco di uscite di un certo peso. The Last of Us, God of War: Ascension, Beyond: Two Souls, Dead Space 3, Gears of War: Judgment (giusto per citarne alcuni) si preparano a chiudere col botto l’attuale generazione di console in vista dell’arrivo, forse, della next-gen. Nonostante la prospettiva futura sia decisamente allettante, attualmente non possiamo che accontentarci delle dichiarazioni e filmati di gameplay rilasciati dagli sviluppatori. Senza andare a scomodare nuovamente le “personalità videoludiche” di qui sopra, un titolo che sicuramente appare degno di altrettanta considerazione è il terzo capitolo di una famosa saga Capcom: Lost Planet 3.

Vacanze in montagnaLa conferenza Capcom è riuscita nell’intento di conquistare il pubblico. L’annuncio di Remember Me ha indubbiamente catalizzato su di sé la maggior parte dell’attenzione, ciò nonostante anche un’opera apparentemente di meno appeal come Lost Planet 3 si è comunque guadagnata un certo spazio e una buona accoglienza. Sviluppato da Spark Unlimited, questo episodio ci porterà a vivere alcuni eventi collocati cronologicamente prima del capostipite, fungendo da prequel alla saga.La Terra è un pianeta in piena crisi energetica. I governi si mobilitano attuando spedizioni sulla superficie di altri corpi celesti, alla ricerca di un materiale utile: la termo-energia. È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Con una famiglia a carico e poche opportunità, Jim Peyton accetta così di entrare a far parte della troupe di minatori destinata a raggiungere E.D.N. III. Giunti sul luogo, le giornate passano tranquille e noiose, una uguale all’altra. Questa routine finisce quando Jim si ritrova ad esplorare una zona dove la fauna locale si dimostra tutto fuorché pacifica. Con questo pretesto, il giocatore verrà immediatamente immerso nell’azione, dovendo sopravvivere agli attacchi dei pericolosi animali, gli akrid. All’infuori dell’elemento sparatutto, il combattimento mostrato esibiva anche un sistema in quick time events, tramite il quale potremo sfuggire alla presa nemica e uccidere l’avversario.

Il robot delle nevi I dettagli sulla narrativa non sono molti, tuttavia è quantomeno stimolante ipotizzare gli sviluppi che potrebbero venire a galla nello script finale. In particolare, il rapporto di Jim e la sua famiglia, con la quale il protagonista comunicherà spesso, sembra voler spingere il canovaccio su un fattore più emotivo e maturo rispetto ai capitoli precedenti. Detto questo, difficilmente Lost Planet 3 racconterà una gran storia, di quelle realmente memorabili. Ad ogni modo, una buona caratterizzazione dell’universo di gioco, dei suoi personaggi e una progressione, magari non originale, ma appassionante, saranno senz’altro sufficienti per affiancare degnamente il plot alla giocabilità.Quest’ultima mostrerà al meglio i suoi punti di forza quando ci metterà ai comandi degli Utility Rig, enormi robot che torneranno utilissimi in battaglia. Affrontare le creature più gigantesche a viso aperto è infatti impensabile. Prendendo il controllo di questi mech, la visuale, dalla terza persona, passerà alla prima, in modo da garantire maggior immedesimazione ed imprimere più fisicità agli scontri. Tra classici attacchi quali semplici, seppur efficaci, pugni o parate, si avrà modo di esibirsi in manovre di offesa decisamente più complesse, contando anche su un buon numero di armi, appositamente installate man mano che si procederà nell’avventura, dato che potremo potenziare il nostro mech e l’equipaggiamento.

Tanta carne al fuocoL’esperienza sembra quindi dividersi in sezioni a terra e a bordo dei robot, ma talvolta sarà necessario alternare entrambe le situazioni per abbattere il bestione di turno. Le prime non offriranno solo meccaniche shooter, allo stesso modo di come le seconde non divertiranno soltanto per gli epici incontri con i mostri. A spezzare il ritmo ci penseranno fasi più rilassate, in cui l’interazione con l’ambiente sarà fondamentale, sfruttando, ad esempio, la potenza garantita dalla nostra personale macchina di ferraglia per aprirci la strada o portando a compimento incarichi minori. A contornare il tutto, poi, avremo le dinamiche precedentemente accennate, basate sui QTE che si attiveranno quando gli esseri entreranno fisicamente in contatto con Jim. Il rischio di renderle ripetitive è assai alto, speriamo, perciò, che siano state relegate a un piacevole e sporadico diversivo. In questi casi, poi, molto del lavoro verrà svolto dall’atmosfera. Il pianeta ghiacciato si mostra a prima vista una location affascinante, che potremo persino visitare liberamente, ritornando spesso sui nostri passi. Oltre tutto, alcune strutture, chiuse, buie e sinistre, si affiancano al territorio innevato riuscendo a ricreare una certa sensazione di solitudine, accentuando l’istinto di sopravvivenza del giocatore in quella che si presenta come una deriva horror alla Dead Space, fatta di imprevedibili assalti ed angoscianti e claustrofobici ambienti. Non possiamo escludere, però, eventuali cadute di stile e frangenti meno ispirati.

Cecità da neveIn Lost Planet 3 avremo anche un’apposita modalità multiplayer. Purtroppo tale opzione non si differenzierà dall’offerta dei precedenti capitoli. Una prospettiva un po’ troppo magra, seppur ci auspichiamo che il lavoro maggiore sia stato giustamente dedicato alla realizzazione di un single player che riesca ad amalgamare intelligentemente l’anima sparatutto, da “picchiaduro” e da survival-horror.Inoltre, graficamente sembra che il titolo soffra di alcuni problemi: frame-rate instabile e texture poco rifinite su tutto. L’uscita, comunque, è ancora relativamente lontana.

– Gameplay vario

– Guidare i robot giganti sembra emozionante

– Trama più curata rispetto al passato

Non uno sparatutto in terza persona, non un titolo di azione in prima persona alla guida di mech pesanti, non un horror. Lost Planet 3 vuole essere tutto questo. A Spark Unlimited l’ambizione di certo non manca, ma difficile prevedere se sarà sufficiente a garantire un’esperienza coesa e divertente dall’inizio alla fine. In questi casi il rischio di dar vita a un pasticcio è sempre dietro l’angolo, tuttavia il gameplay di Lost Planet 3 appare coinvolgente, soprattutto nelle boss battle e durante le sezioni a bordo dei robot. Se il tutto saprà incastrarsi adeguatamente e la trama si dimostrerà un buon incentivo a proseguire nell’avventura, avremo tra le mani un titolo da non sottovalutare.