Recensione

Lego City Undercover

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Torniamo a Marzo 2013: Nintendo ha da poco lanciato il suo Wii U, che ancora latita in quanto a titoli di rilievo, in special modo per quanto riguarda i prodotti di terze parti. In questo mese, esce una delle poche esclusive esterne della console: Lego City Undercover. Il titolo, ben recepito dalla critica, è passato piuttosto in sordina, probabilmente anche a causa della sfortunata sorte di Wii U. Oggi, a quattro anni di distanza, il gioco, ovviamente non più esclusiva, viene riproposto su Nintendo Switch, PS4, Xbox One e PC. Ed è proprio della versione per la nuova ammiraglia Nintendo che vogliamo occuparci oggi. Lego City Undercover (solo Lego City d’ora in avanti) merita una seconda occasione?
Ritorno a Lego City
A differenza della maggior parte dei titoli Lego, qui non abbiamo a che fare con un gioco basato sulla licenza di un famoso franchise cinematografico. Ci troveremo infatti a Lego City, dove saremo chiamati a interpretare i panni del poliziotto Chase McCain, a cui viene affidato il compito di acciuffare il pericoloso criminale Rex Fury, fuggito di prigione e ora sulle tracce della bella Natalia Kowalski, ex-ragazza di Chase e testimone scomoda che ha portato Rex dietro le sbarre.
Come da tradizione Lego, le rocambolesche avventure di Chase sono raccontate con una vena comica e irriverente che fa costantemente uso di citazioni a film e serie tv, avvalendosi peraltro di un doppiaggio italiano di eccezionale fattura. La trama non è certamente il punto forte della produzione, ma l’umorismo che permea l’avventura non mancherà di strapparvi più di qualche sorriso.
Al suo esordio su Wii U, il titolo venne criticato per i suoi difetti tecnici, su tutti i tempi di caricamento, eccessivamente lunghi, e un frame rate abbastanza instabile. Su Switch la situazione è migliorata, specialmente per quanto riguarda la risoluzione, ma non tanto quanto ci si potrebbe aspettare visti i quattro anni passati dalla versione originale. I tempi di caricamento sono stati accorciati, ma alcuni rimangono eccessivamente lunghi; lo stesso si può dire dei cali di frame-rate, resi forse meno evidenti, ma ancora presenti nel titolo. Insomma, se certi difetti potevano essere comprensibili ai tempi del lancio della neonata console Nintendo, la loro presenza in questo porting, avvenuto a quattro anni di distanza, stupisce in negativo, lasciando una spiacevole sensazione di amaro in bocca.
Niente da eccepire sul comparto sonoro invece: le allegre musiche del gioco sapranno tenervi compagnia senza mai annoiarvi, anche se non siamo di fronte a tracce che andrete a ricordare una volta spenta la console.
Altro gioco, stessi mattoncini
Prendete un qualsiasi gioco Lego uscito nel corso degli ultimi dieci anni (e anche più). Adesso prendete Grand Theft Auto. Fatto? Bene, unite le due cose ed avrete Lego City. Che significa? Il gameplay classico della serie, quello di un platform-action che prevede di andare avanti a suon di mattoncini distrutti e ricostruiti, viene qui unito al free-roaming tipico della serie Rockstar. Con Chase potremo infatti avventurarci liberamente a Lego City, prendendo possesso di macchine e andando alla ricerca dei numerosi collezionabili nascosti della città. Certo, rispetto a GTA i ruoli sono invertiti, visto che interpreteremo un poliziotto, ma l’ispirazione nel gameplay è evidente, seppur quello di Lego City sia decisamente più limitato, come dimostrato anche dall’assenza di vere e proprie side-quest che non riguardino la raccolta di oggetti. La mappa di gioco non si contraddistingue certo per ampiezza, ma costituisce un passo avanti rispetto al free-roaming solamente accennato di altri titoli della serie Lego. Durante le sezioni in città, dovremo darci all’inseguimento e alla cattura di numerosi criminali, facendo uso delle abilità di Chase, che dipendono anche dal costume che si sta utilizzando. A seconda degli abiti, infatti, Chase avrà accesso a diverse capacità, che gli permetteranno di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Tutta questa libertà delle mappa viene intervallata dalla presenza dei classici livelli in stile Lego, in modo da mantenere sempre vario il titolo. I livelli si ambientano in spazi chiusi, dove ci troveremo spesso a dover menare le mani con altri personaggi fatti di mattoncini o a risolvere semplici puzzle. Anche in essi si nasconderanno numerosi segreti, alcuni dei quali saranno accessibili solamente rivisitando i livelli una seconda volta. 
Nonostante la nuova chiave di lettura data alla classica formula Lego, è innegabile percepire la stanchezza che il brand ha cominciato a dimostrare da qualche anno a questa parte. Certo, se avete amato gli altri titoli Lego e non vi siete stancati troverete pane per i vostri denti, ma nel caso in cui la mattanza di mattoncini vi abbia cominciato ad annoiare, non troverete qui un motivo per cambiare idea.
Come da tradizione, una grande importanza viene riservata agli oggetti da collezionare: dai mattoncini rossi ai super mattoncini, dai costumi ai veicoli, i collezionabili sono davvero numerosissimi, garantendo a chiunque voglia cimentarsi nel loro recupero ore e ore di gioco extra. In questo caso, il consiglio è quello di dedicarsi ai collezionabili solo una volta terminato il gioco principale, in quanto alcune aree saranno rese accessibili solo dopo aver sbloccato determinaticostumi e personaggi. Tuttavia, anche nel caso in cui non si volesse puntare al 100%, il gioco offre comunque una buona durata nella sua campagna principale, che per l’occasione è affrontabile anche in cooperativa. La mancanza di questa possibilità era stata molto criticata al tempo della versione originale su Wii U, e gli sviluppatori hanno pensato così di porvi rimedio. Segnaliamo poi che non è possibile giocare utilizzando un solo JoyCon, dunque, nel caso si voglia affrontare l’avventura con qualcuno, bisognerà procurarsi un secondo paio di Joycon o un Pro Controller. La presenza del multigiocatore ben si sposa con la natura del titolo Lego, un prodotto accessibile a tutti che può essere fruito anche da giocatori occasionali: se avete qualcuno con cui affrontare il titolo, state pur certi che Lego City si rivelerà ancora più divertente che in solitaria.

– Storia irriverente impreziosita da un ottimo doppiaggio

– Il classico gameplay Lego unito al free-roaming…

– Aggiunta della co-op

– Longevità assicurata dai numerosi collezionabili

– … ma l’unione non basta per svecchiare la formula

– Seppur ridimensionati, permangono i problemi tecnici della versione originale

8.0

Lego City Undercover prova a rivisitare la formula Lego unendola al free-roaming in stile GTA, ma l’esperimento non riesce a svecchiare un gameplay che, ormai, conosciamo a menadito. La mancanza di migliorie tecniche sostanziali fa storcere il naso, ma viene compensata dall’aggiunta della co-op, che rende il titolo molto più appetibile di quanto non lo fosse a suo tempo su Wii U. In definitiva, si tratta di un titolo che possiamo certamente consigliare a chi non si è stancato di distruggere costruzioni di mattoncini, ma che difficilmente farà cambiare idea a chi si è stancato dei titoli marchiati Lego.

Voto Recensione di Lego City Undercover - Recensione


8