Recensione

Legend of Kay Anniversary

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a cura di Francesco Ursino

La libreria di titoli PS2 è sterminata e veramente ricca di giochi che hanno fatto la storia, e che meriterebbero sicuramente di essere giocati anche oggi. Accettare pacificamente questo assunto non vuol dire però essere completamente d’accordo con la politica fatta di edizioni rimasterizzate a cui si sta assistendo in questi ultimi mesi, e difatti è con questo sentimento contrastante che abbiamo approcciato Legend of Kay Anniversary, titolo sviluppato da Neon Studios, e uscito sul mercato PS2 dieci anni fa. Vediamo allora cosa ha da dire questa nuova versione proposta su PC, PS4, PS3, Wii U e Mac. 

L’onore di un gatto coraggiosoL’arrivo di Legend of Kay Anniversary è stato un po’ una sorpresa, considerato che il titolo non è uno dei più rinomati all’interno della libreria PS2. In ogni caso, a beneficio di coloro i quali non ne abbiano mai sentito parlare, è giusto dire che il tutto si basa sulle vicende del gatto Kay. Il coraggioso felino vive sull’isola di Yenching, un tempo luogo di pace in cui le popolazioni di gatti, conigli, rane e panda vivevano prosperando. Il segreto di questa armonia risiedeva nel fatto che tutte le varie tribù seguivano i dettami del Cammino Splendente, una filosofia che richiama i dettami delle antiche tradizioni orientali. L’imbarbarimento dei costumi, però, non tarda ad arrivare, e coincide con il sopraggiungere di Topi e Gorilla, decisi a conquistare l’isola e a ridurre in semi schiavitù i suoi abitanti. A questo punto entra in scena il giovane Kay, studente di arti marziali combattivo e dotato di spirito ribelle. Nel momento in cui i Topi decideranno di chiudere la scuola di arti marziali del maestro del protagonista, infatti, questi deciderà di partire per un viaggio che lo porterà a scontrarsi con i potenti nemici di Yenching.La trama di Legend of Kay Anniversary è, come si vede, scontata al punto da diventare piacevole, visto che sia gli aiutanti (ad esempio il maestro di arti marziali ubriacone) che i nemici (i viscidi topi e i forzuti gorilla), risponderanno a delle logiche narrative molto stereotipate ma non per questo del tutto fastidiose; la scelta di voler affidare a delle cutscene in stile fumetto il compito di contestualizzare la vicenda si è rivelata poi, guardando indietro, tutto sommato azzeccata, visto che ha permesso a queste sezioni di gioco di “invecchiare” bene, risultando tutto sommato attuali anche a distanza di dieci anni.Il punto debole della narrativa di Legend of Kay Anniversary, allora, risiede nei dialoghi spesso stucchevoli, poco ispirati, e decisamente mal supportati da un doppiaggio in italiano altalenante (su questo punto torneremo meglio dopo). Fin dalle prime battute di gioco, infatti, si noterà come le interazioni tra i vari personaggi vadano a rallentare il ritmo di gioco, peraltro senza far sì che ci si possa affezionare più di tanto ai vari personaggi proposti.

Chi va piano, non si sa se arrivaI giocatori di oggi sono abituati a titoli veloci, che presentano spettacolari sequenze scriptate, ed effetti dal sapore cinematografico. La differenza tra una grande produzione moderna e un titolo come Legend of Kay Anniversary, allora, è soprattutto nel ritmo. Il titolo che stiamo analizzando, difatti, alterna fasi di esplorazione alla risoluzione di enigmi ambientali, senza tralasciare sequenze da platform tridimensionale, minigiochi e momenti action. Il mix è spesso ben riuscito, ma alcune fasi risentono proprio di una lentezza che spezza l’azione. L’esempio calzante di questo difetto è il tutorial, lungo pressappoco un’ora di gioco. In questi frangenti il titolo ci insegnerà alcune tecniche di combattimento, e in sostanza mostrerà quell’alternanza tra missioni primarie e quest secondarie che verrà trasposta nella storia vera e propria. Le altre magagne strutturali del titolo, difatti, emergono poco dopo, e si identificano in un fastidioso backtracking, che spesso obbliga a tornare indietro sui propri passi in più fasi.Dal punto di vista del gameplay, la varietà maggiore viene espressa nelle fasi di combattimento: in questi frangenti, infatti, Kay può rotolare, esibirsi in salti doppi, e tirare di spada. Se all’inizio si tratterà di una lama di legno, nel susseguirsi delle ore di gioco il valoroso gatto potrà contare su spade vere e proprie, oltre che su artigli e martelli. Le combinazioni di attacco e difesa danno una certa profondità al tutto, visto che in alcuni casi sarà bene esibirsi in una particolare mossa offensiva per ottenere il massimo risultato (ad esempio negli attacchi in salto contro i nemici a terra). Interessante poi la possibilità di effettuare combo speciali, grazie alle quali muoversi velocemente tra un nemico e l’altro durante lo stesso attacco. Questa possibilità di gioco, che ricorda un po’ il sistema Free Flow, permette anche di raggiungere punti della mappa altrimenti inaccessibili con i semplici doppi salti; una dinamica, questa, che in qualche modo potrebbe anche far tornare alla mente le fasi in cui Link veniva aiutato da Midna durante l’esplorazione degli ambienti di Zelda Twilight Princess. Parlando poi del sistema di controllo, dobbiamo dire che la scelta privilegiata è per forza di cose il pad, che si dimostra la periferica ideale nelle fasi platform, dove è importante calibrare salti e movimenti, ma anche durante i combattimenti. Un buon pad si dimostra essere la scelta giusta anche a causa della gestione della visuale: un altro elemento, questo, che contribuisce a rendere meno piacevole l’esperienza di gioco. Di norma, infatti, la telecamera sarà posta alle spalle di Kay, e proporrà una reattività insufficiente e, in alcuni casi, un po’ bizzarra. Riuscire a orientarsi negli ambienti chiusi, specie le prime volte, sarà impresa difficoltosa da portare a termine, e anche durante i combattimenti più concitati la telecamera perderà spesso alcuni dei protagonisti in gioco (in special modo i nemici durante gli attacchi di gruppo).

I conteggi non tornanoL’aspetto tecnico, nel caso di una edizione rimasterizzata, è fondamentale. Si tratta spesse volte dell’elemento che, a ben vedere, decide se l’aver voluto riproporre il titolo abbia avuto un qualche senso o meno. Nel caso di Legend of Kay Anniversary, in questo senso, il giudizio non è del tutto soddisfacente. C’è da dire che la versione da noi provata, quella PC, presentava il supporto a risoluzioni moderne, un framerate solido, e di sicuro un’esperienza fluida dal punto di vista hardware. C’è da dire che, a voler essere concreti, saremmo stati sorpresi del contrario, visto che in ogni caso la resa visiva generale non fa gridare al miracolo, e che oltre al resampling delle texture c’è poco da altro da segnalare. I modelli poligonali, poi, non sembrano essere stati ritoccati pesantemente, e l’impossibilità di poter regolare le opzioni video sulla versione PC (come la risoluzione, che difatti è autoadattante), non ci ha lasciato di certo una buona impressione. In buona sostanza, volendo sintetizzare, da una edizione rimasterizzata ci saremmo aspettati qualcosa in più. Il doppiaggio, volendo proseguire, presenta come accennato in precedenza alcune problematiche. Non stiamo parlando della performance dei personaggi principali, sufficienti e in linea con lo stile della produzione, e nemmeno poi tanto delle figure secondarie, di sicuro non aiutate dalle linee di dialogo. E’ la realizzazione tecnica, anche qua, che lascia un po’ l’amaro in bocca, soprattutto se si considerano i problemi di sincronizzazione tra parlato e sottotitoli, o anche i diversi livelli di volume riscontrati tra un personaggio e l’altro nel corso del gioco.

– La storia e il gameplay, per larghi tratti, convincono

– I combattimenti sono divertenti

– Problemi nel comparto audio

– Grafica migliorata, ma non di molto

– La gestione della telecamera è problematica

6.5

Mettiamola in questi termini: se avete amato l’originale, e non sapete resistere al fattore nostalgia, Legend of Kay Anniversary potrebbe essere un acquisto sensato. D’altra parte il titolo ha qualcosa da dire, e per larghi tratti propone un’esperienza piacevole. E’ anche vero che chi si avvicinerà al gioco per la prima volta verrà accolto da un tutorial esasperatamente lento, e da un ritmo di gioco che in alcune parti perde parecchi colpi. Se a questo si aggiunge che la realizzazione tecnica non fa gridare al miracolo, né per quanto riguarda il comparto tecnico né per quello audio, si può comprendere come il giudizio non possa essere del tutto entusiasmante.

Voto Recensione di Legend of Kay Anniversary - Recensione


6.5