Le novità di Rocket League

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a cura di Francesco Ursino

Fin dalla sua uscita Rocket League ha saputo catturare l’attenzione di numerosi appassionati. Gran parte di questo successo è dovuta sicuramente ad alcune fortunate iniziative commerciali, legate soprattutto al rilascio del gioco in versione gratuita per tutti i possessori del PlayStation Plus; c’è da dire che anche su PC (e in seguito su Xbox One), in ogni caso, la community è cresciuta in maniera stabile. Complice il rilascio degli ultimi DLC, che introducono due nuove auto, vediamo allora di fare il punto sulle novità supportate dallo sviluppatore Psyonix negli ultimi tempi.

Contenuti rinnovati: Triton, Proteus e AquadomeCominciamo questa breve analisi delle novità legate a Rocket League con gli ultimi elementi a pagamento introdotti: ci riferiamo, evidentemente, alle auto Triton e Proteus. Queste due premium cars, infatti, sono disponibili al prezzo di € 1,99 ciascuna, e consentono di operare alcune riflessioni. Esteticamente, al di là dei gusti personali di ognuno, è possibile dire che l’aspetto di queste vetture è quantomeno peculiare, per non dire stravagante. Messe da parte le linee futuristiche della Masamune, o la bizzarria della Scarab, queste due auto presentano uno stile legato al mondo sottomarino. Qualsiasi sia la propria preferenza estetica, la sensazione che abbiamo avuto giocando con queste due vetture è stata quella di una forte familiarità: utilizzandole siamo stati in grado fin da subito di eseguire giocate anche complesse, colpi aerei e tiri dalle pareti. Si tratta di particolari non da poco, e che non ci sono stati regalati da tutte le vetture provate finora. A riprova di ciò, i consueti utenti della rete ben informati hanno fatto notare come le hitbox di queste vetture siano del tutto simili a quella di una delle auto base più utilizzate, ovvero la Octane. In maniera un po’ sorprendente, poi, la Triton è più lunga ma soprattutto leggermente più alta della Proteus, mentre quest’ultima è più larga della sua “collega”. Questi parametri restituiscono un’esperienza veramente intuitiva per tutti coloro i quali hanno utilizzato la classica Octane fino a questo punto, specie per quanto riguarda l’esecuzione di colpi angolati ed aerials. Le novità relative ai contenuti, però, non finiscono qua, e comprendono anche l’arena Aquadome, rilasciata in maniera gratuita all’inizio di ottobre. Questa location riprende il tema conduttore delle due auto analizzate, ovvero le profondità marine. Si tratta di un campo dalla forma tradizionale, lontano dalle sperimentazioni – secondo chi scrive abbastanza ardite e superflue – di Wasteland e soprattutto Neo Tokyo. La sua realizzazione ci ha lasciato soddisfatti: al contrario di quanto si potesse pensare inizialmente, la presenza di un mondo marino “vivo” ai bordi del campo, costituito dal passaggio di pesci di varie specie e dimensioni, non incide particolarmente sulle prestazioni hardware, ed anzi propone spesso un piacevole colpo d’occhio. Attenzione, però, al particolare effetto grafico relativo alla palla inserito dagli sviluppatori; nel momento in cui la sfera si allontana, infatti, i suoi contorni inizieranno a sfumare leggermente, dando cosi in qualche modo la sensazione di trovarsi veramente sott’acqua. Nel complesso, in ogni caso, l’arena Aquadome ci ha convinto, e rappresenta un buon campo da utilizzare anche nelle partite classificate.

Tutti contro tutti: la nuova modalità rumbleUn’altra aggiunta totalmente gratuita inserita in questi ultimi tempi è stata quella costituita dalla modalità Rumble. Si tratta di una introduzione definibile di rottura, perché va a cambiare il gameplay del gioco, fino a qui basato sull’abilità nel segnare gol o infilare canestri. L’opzione Rumble, invece, pone come sempre l’obiettivo di segnare almeno un gol in più dell’avversario, ma mette a disposizione dei giocatori dei power up, la cui assegnazione avviene in maniera casuale ogni dieci secondi. Nel momento in cui si riceve un potenziamento, questo rimane a disposizione del giocatore fino al suo utilizzo (attuabile premendo la levetta analogica destra), oppure fino al primo gol segnato da qualsiasi squadra. La lista dei power up è discretamente lunga, e comprende alternative spassose. Tra tutte, spiccano le punte: attivando questo potenziamento si imprigionerà la palla, che rimarrà attaccata alla propria vettura per qualche secondo. Inizialmente, questo power up era decisamente “op”, come dicono gli esperti, e risultava spesso determinante e praticamente impossibile da fermare. Con gli ultimi aggiornamenti la situazione è leggermente cambiata, visto che l’auto che attiva questo power up risulta più lenta nel momento in cui cattura la sfera. Chi sa come sfruttare al meglio questa abilità, e avrà la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, potrà comunque segnare in maniera abbastanza semplice. Esistono poi altre opzioni come l’ancora, che richiama la propria macchina verso la palla, o la calamita, che invece attrae (in maniera un po’ flebile in verità) la sfera verso la nostra vettura. Abbiamo poi il pugno, che sferra una gran legnata al pallone, così come lo stivale, che riserva un bel calcio ad una macchina avversaria. Non manca il tornado, che lancia in aria macchine e palla, ma anche lo sturalavandini, che spinge la sfera nella nostra direzione. Ancora, i giocatori più “infami” hanno l’occasione di ghiacciare il pallone per qualche secondo, difatti scombinando le traiettorie di tutti gli avversari (così come dei compagni), ma anche di mandare fuori giri il motore di una macchina nemica; una volta fatto ciò, l’auto del malcapitato giocatore prenderà a schizzare veloce e senza controllo per qualche secondo. Per ultimo, abbiamo la possibilità di teletrasportarci nella posizione di un’auto avversaria (la quale a sua volta occuperà la nostra precedente area), oppure di venire in possesso di una sorta di super forza, che farà esplodere le auto nemiche al minimo contatto e darà una potenza superiore ai nostri tiri. L’opzione Rumble, in sé, è molto divertente, ma è bene dire che il fattore fortuna sembra contare molto di più rispetto alle altre modalità previste; nel momento in cui il titolo rende disponibile il giusto power up al momento opportuno, e il giocatore beneficiante ha un minimo di esperienza, sembra ci sia poco da fare per contrastarlo. Tutto sommato, dunque, non possiamo essere d’accordo con i giocatori che sperano che questa modalità arrivi anche nei match competitivi: la casualità del drop dei potenziamenti, difatti, rappresenta un parametro troppo variabile e non del tutto legato alle abilità dei giocatori.

La nascita di una nuova economia: l’arrivo delle casse dei campioniLa crescita di Rocket League nel campo degli e-sport sembra essere notevole, e rappresentata da una delle ultime iniziative messe in campo dagli sviluppatori, ovvero l’introduzione di microtransazioni destinate a rimpinguare i montepremi delle competizioni ufficiali dedicate al gioco. Tutto ciò, in forma concreta, prende la forma delle Casse Campione (che chiameremo anche crate, sfruttando il nome in lingua originale). Questi elementi vengono “droppati” casualmente alla fine delle partite, e contengono al loro interno vari elementi sfiziosi per arricchire la propria esperienza come vetture esclusive, skin per le auto ed i cerchioni, aerografie ed altri ammennicoli grafici. Acquistando una chiave, disponibili in pacchetti venduti a prezzi differenti, si potrà aprire la propria cassa, e ricevere uno a caso tra gli elementi mostrati al suo interno. Nel momento in cui scriviamo, esistono Casse Campione di tre categorie diverse, cui corrispondono differenti set comprendenti vari contenuti. Come spesso accade, l’introduzione di questo tipo di iniziative ha dato il via ad un florido mercato secondario, in cui il volume di scambi tra giocatori è veramente elevato. Attualmente, ad esempio, sono presenti più di 125 mila discussioni relative a scambi su Steam, cui si affianca il mercato su Reddit e altri portali. In generale, una delle strategie dei giocatori che non vogliono spendere nemmeno un centesimo, ma hanno comunque voglia di ottenere qualche elemento contenuto nelle casse, è quella di scambiare le crate con un determinato quantitativo di chiavi, ed in seguito di barattare nuovamente le chiavi ottenute con oggetti speciali. Così facendo, è potenzialmente possibile ottenere qualche oggetto esclusivo, sebbene le quotazioni delle varie casse presentino variazioni abbastanza importanti nel tempo, soprattutto nei momenti successivi all’uscita di crate più recenti. Spulciando il mercato, ad esempio, è possibile constatare che per ottenere un’auto Dominus GT sono necessarie circa 5 chiavi, mentre per impossessarsi dei cerchioni Photon vengono offerte due Casse Campione di livello tre e due di livello uno. Le combinazioni tra offerta e domanda sono praticamente infinite, e la vera e propria economia di mercato sorta attorno al gioco sembra essere più florida che mai. Tutto bene, quindi? Si e no, perché fenomeni di questo genere spesso sono capaci di introdurre distorsioni nell’economia di un gioco, e Rocket League non fa eccezione. Alcuni giocatori, infatti, hanno trovato il modo di ottenere casse “in idle”, ovvero senza giocare attivamente, arrivando a volte anche ad influenzare le partite online degli altri giocatori.

Il supporto di Psyonix a Rocket League si conferma costante nel tempo, comprendendo sia contenuti a pagamento ma anche alternative gratuite. L’introduzione dell’arena Aquadome e della modalità Rumble, ad esempio, sono due delle ultime aggiunte non a pagamento che ampliano l’esperienza. Nel caso della nuova opzione di gioco viene addirittura variata la formula di gameplay originale, per un risultato generalmente positivo. Anche le auto protagoniste dei due nuovi DLC a pagamento, ovvero la Triton e la Proteus, presentano molti spunti di interesse a fronte di un aspetto estetico abbastanza peculiare. Per ultimo, l’introduzione delle Casse Campione rappresenta uno step evolutivo di grande portata, che spinge ancora di più il gioco nell’ambito degli e-sport. L’aggiunta delle microtransazioni può piacere o meno, ma difatti si tratta di un elemento che ha generato in maniera istantanea un’economia di mercato attorno al gioco, in cui è potenzialmente possibile fare affari anche senza spendere un euro. GG, Psyonix.