Recensione

Il Padrino

Avatar

a cura di Luke79

Nel lontano 1972, Francis Ford Coppola girò il primo film di una trilogia dedicata alla mafia italiana stabilitasi nella prima metà del 1900 in USA, basandosi sul best seller di Mario Puzo. Attori del calibro di Marlon Brando, Al Pacino, Robert Duvall e, in seguito, De Niro, Andy Garcia e molti altri, diedero vita all’epopea della famiglia Corleone, facendone un cult per ogni generazione. Electronic Arts prova ora a raccogliere questa pesante eredità proponendoci di rivivere la storia de Il Padrino: è un offerta che non si può rifiutare….

Picciotti si nasce…..Tutto comincia con un antefatto che accade diversi anni prima rispetto all’inizio vero e proprio del gioco, quando alcuni scagnozzi della famiglia mafiosa dei Barzini uccidono un collaboratore di Don Vito Corleone, pestandolo a morte in un vicolo dopo aver fatto saltare in aria il suo negozio. Assistono alla tragedia la moglie e il figlioletto Aldo. Passati nove anni, la madre di Aldo approfitta del matrimonio di Connie Corleone (scena tratta dal film) per chiedere al Padrino di aiutare suo figlio, invischiato negli affari di una sgangherata banda di delinquenti. Don Vito non nega il favore e manda a cercare il ragazzo da uno dei suoi uomini più fidati: Luca Brasi.Dopo una vita di lavoretti e di furtarelli, la fortuna ha girato dalla tua parte perché sei stato accettato nella più famosa organizzazione criminale dell’America. Ora i tuoi compiti saranno eseguire gli ordini e imparare il rispetto. Dovrai farti strada verso una posizione sempre più importante e un giorno magari la città di New York sarà tua.Così inizia uno dei giochi più attesi dell’anno, noterete ben presto che in questo titolo non si devono ripercorrere fedelmente le vicende del film, ma si porta avanti un percorso parallelo, il quale molto spesso intreccia e all’occorrenza arriva addirittura a modificare leggermente la storia che noi tutti conosciamo, garantendo quindi delle sorprese; lungo la storia ci imbatteremo in un altissimo numero di personaggi, luoghi e situazioni visti nella pellicola. Per prima cosa potrete scegliere se vestire i panni di Aldo così come viene proposto, oppure personalizzarlo a piacimento nel nome e nell’aspetto grazie al “Mobface”, editor di personaggi già visto in Tiger Woods.

Una città ai nostri piedi“Il Padrino” ha come scopo ultimo quello di arrivare ad essere il boss indiscusso di New York, controllando l’ambiente malavitoso della città e prevalendo su tutte le famiglie rivali che occupano i cinque territori nei quali è suddivisa la metropoli. Come in titoli simili anche qui ci sono grandi aree di gioco con zone cittadine densamente popolate di abitanti, ricche di negozi ed infestate dal traffico, con possibilità di menar le mani e rubare le auto. La struttura del gioco ci concede la possibilità di concentrarci sulla storia principale oppure di dedicarci alle varie sotto missioni, assegnate da tizi che si incontrano occasionalmente per strada, le quali danno una longevità maggiore alla nostra vita del malavitoso. Uno dei punti focali delle missioni secondarie è l’estorsione: chiedere il “pizzo” è una delle chicche del gioco. I metodi per piegare i negozianti al nostro volere sono diversi, si va dal distruggere la mobilia e gli strumenti del negozio allo spaventare i clienti, fino ad azioni più estreme come picchiare o prendere a fucilate il proprietario stesso. Ogni negoziante ha un proprio punto debole, sta al giocatore scovare di volta in volta il metodo più veloce per farsi pagare. Una volta preso il controllo di un negozio, oltre ad avere una somma di denaro periodica assicurata, potrai accedere al retro del locale dove solitamente viene svolta un’attività clandestina (ad esempio un casinò). Queste attività illegali possono essere “rilevate” con le stesse “buone maniere” usate per i negozi.La storia principale è legata a doppio filo alla trama del film, permettendo al giocatore di vivere quelle situazioni che tante volte abbiamo visto davanti alla tv (persino la mitica scena della testa di cavallo).Il game play è di buon livello, sicuramente meglio della versione PC e al pari di quello per ps2 e xbox.L’intelligenza artificiale fa bene il suo lavoro, soprattutto per quanto riguarda i nemici: reattivi in presenza di una minaccia, prudenti negli scontri a fuoco e spietati quando avvertono esitazione nel giocatore. Le missioni di guida hanno, rispetto ad altri titoli del genere, una dimensione marginale e potrebbero un po’ deludere.Peccato manchi una modalità on-line, poteva essere un interessante aggiunta per questa versione e avrebbe garantito maggior longevità e appeal.

Luci e ombre su New YorkDella versione per Xbox 360 de “Il Padrino” se n’è parlato per un bel po’ di tempo e soprattutto si è aspettato molto prima di vederla sugli scaffali, sinceramente pensavo che questo ritardo fosse dovuto ad un completo restyling grafico per sfruttare le capacità next gen della nuova console Microsoft… purtroppo mi sbagliavo. Il miglioramento c’è stato, ma in maniera del tutto superficiale. Qualche esplosione con buoni effetti, qualche luce qua e là, ma stiamo parlando del minimo indispensabile per far sì che non si tratti solamente di una conversione in alta risoluzione. Non c’è dubbio che graficamente Il Padrino esprime il suo meglio per 360 ma non dovete aspettarvi nessuna rivoluzione o evoluzione significativa. Le texture dei volti dei personaggi sono state migliorate ed è aumentata la definizione delle autovetture, il resto è pressoché identico. Le musiche composte per il titolo fanno il loro lavoro, naturalmente non possono competere con grandioso tema originale, ma nessuno osava pretenderlo. Il doppiaggio italiano sfiora livelli di eccellenza, riproponendo alcuni dei doppiatori che hanno lavorato sul film, in primis quello di Marlon Brando. In lingua inglese si può addirittura apprezzare la voce dello stesso Brando, che ha lavorato al doppiaggio prima della morte, interpretando di nuovo, dopo 30 anni, Don Vito Corleone. Peccato per l’assenza di Al Pacino, che, non avendo concesso i diritti alla EA, ha obbligato i programmatori a realizzare il personaggio di Michael Corleone in modo anonimo sia a livello visivo che vocale, ma non potevano fare altrimenti.

– Ambientazione fantastica

– Molto divertente

– Grafica non da 360

– Mancanza di modalità on-line

7.2

Giocare “Il Padrino” mi ha molto divertito, l’ambientazione è ricreata bene e andare in giro a chiedere il “pizzo”, prima con le buone e poi con le cattive, ha indubbiamente il suo fascino. Il titolo è vario e longevo, quindi assicura ore e ore di gioco in compagnia della famiglia Corleone, senza contare che il doppiaggio in italiano con chiaro accento siciliano conferisce al gioco un tocco di classe. Non sono però tutte rose e fiori, una nota negativa viene dal reparto grafico, infatti ci troviamo di fronte ad una versione potenziata di quella uscita per XBox, un po’ me lo aspettavo, quindi non mi sento di far pesare troppo sul giudizio questa cosa, anche perchè ritengo che la grafica non sia tutto. Peccato per l’assenza di una modalità on-line che poteva essere la vera novità della versione per 360. Consigliato a tutti coloro che si sentono “picciotti” dentro.

Voto Recensione di Il Padrino - Recensione


7.2