Recensione

Hydrophobia Prophecy

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a cura di Francesco Ursino

Hydrophobia Prophecy, sviluppato dai ragazzi di Dark Energy Digital, è uno di quei titoli sulla cui fase di sviluppo vale la pena di spendere due parole: previsto come un progetto diviso in tre capitoli, approda per la prima volta qualche mese fa su XBOX 360 attraverso XBLA. Il gioco si fece apprezzare per la particolarità dell’ Hydroengine, un middleware capace di restituire un’ottima rappresentazione fisica e grafica dell’acqua (elemento fondante tutta la storia narrata), ma subì ugualmente molte critiche per gli evidenti difetti di gameplay. Fatto tesoro di questi pareri negativi, Dark Energy Digital rilascia una sostanziosa patch che stravolge completamente il gioco, a partire dal nome (che diventa Hydrophobia Pure), rendendolo finalmente fruibile. Ora il frutto di tanto sudato sviluppo approda su PC grazie a Steam al prezzo di 9,90 €, con ulteriori novità sia sul piano della narrazione che di gameplay: andiamo allora a vedere se il lavoro di rifinitura ha dato i suoi frutti o se, tanto per rimanere in tema, si tratta di un classico buco nell’acqua

Malthus, io t’ho già sentito…Il plot narrativo del gioco, sebbene frutto di un’opera di fantasia, non è del tutto inverosimile: siamo nel 2051, il mondo fa i conti con la sovrappopolazione e la protagonista del gioco, l’ingegnere informatico Kate Wilson, si trova sulla “Regina del Mondo”, una nave di dimensioni maestose al cui interno si sviluppa una vera e propria città. Questa meraviglia della tecnica è un’opera della NanoCell, una corporazione impegnata nella ricerca tecnologica. Durante il decimo compleanno della nave entrano in scena i malthusiani, un gruppo di terroristi che, al motto di “save the world, kill yourself” (che in italiano suona un po’ come “salva il mondo, ucciditi”), è deciso a mettere fine alla città galleggiante. Vale la pena di fare un passo indietro: infatti il malthusianesimo esiste realmente e prende ispirazione dall’opera di Malthus, economista inglese vissuto a cavallo tra XVIII e XIX secolo; questo movimento ha un approccio critico riguardo il rapporto tra popolazione e risorse disponibili e da qui trae ispirazione il gioco per giustificare l’attacco alla Regina del Mondo, simbolo di tecnologia e prosperità a portata di pochi. In questo contesto la protagonista Kate, idrofobica dall’età di 13 anni, si ritroverà suo malgrado a combattere contro questi temibili nemici ed avrà dalla sua solo il fidato Scoot, comprimario essenziale per riuscire a destreggiarsi nell’immensa nave, letteralmente invasa dall’acqua a causa dell’attacco dei terroristi. A livello narrativo la differenza fondamentale tra PC e console è da ricercare soprattutto nel nuovo finale che, lungi dall’essere descritto in questa sede, dona una nuova connotazione più definita a tutta l’avventura

Alla faccia dell’idrofobiaDal punto di vista del gameplay il gioco si presenta fondamentalmente come un action, con l’aggiunta di alcune dinamiche vagamente survival. Sebbene non possa essere identificato come un titolo capace di far accapponare la pelle, vero è che almeno in alcune occasioni il giocatore, e di conseguenza la protagonista, avrà l’impressione di essere decisamente solo contro un esercito di terroristi esaltati ed ondate di acqua che sfoceranno improvvise da qualsiasi fessura della Regina del Mondo. L’attività principale del giocatore nella sua permanenza all’interno della nave sarà quello di perlustrare varie aree e scomparti, cercando di trovare chiavi di accesso e bypassando sistemi di sicurezza capaci di far accedere a nuove zone da esplorare; nulla di nuovo, certo, ed anche abbastanza ripetitivo a causa del level design tutto sommato poco ispirato, sebbene anche in questo senso sono segnalabili miglioramenti rispetto alla versione console. A risollevare parzialmente la situazione ci pensano i terroristi malthusiani sparsi per tutta la nave che daranno del discreto filo da torcere (almeno selezionando il più elevato dei tre livelli di difficoltà proposti) a causa anche della scarsità delle munizioni disponibili; è bene dire però che in alcune occasioni il livello della IA è altalenante: capiterà (anche se di rado) di avere davanti dei nemici fermi a fissare il vuoto o all’opposto capaci di stanare Kate anche dietro copertura. Il giocatore comincerà la sua avventura con una pistola utilizzante proiettili sonici, illimitati nel numero ma buoni solamente per stordire i malcapitati malthusiani (o anche per eliminarli, anche se in questo caso bisognerà caricare il colpo per qualche secondo prima di metterlo a segno). Durante il prosieguo Kate potrà utilizzare proiettili dotati di gel esplosivo, proiettili elettrici e standard. Tutte queste tipologie di pallottole però saranno estremamente limitate e, soprattutto per quanto riguarda i proiettili standard, assai poco efficaci se non in quantità elevate. La continua inferiorità numerica ed in termini di potenza di fuoco spingerà il giocatore a ponderare ogni possibile scontro e ad interagire il più possibile con l’ambiente, per esempio allagando un’intera stanza colpendo una determinata paratia della nave oppure facendo scoppiare cisterne. Costituiscono una peculiarità del gioco inoltre le sezioni di shooting sott’acqua, sebbene queste appaiano in alcuni casi confuse e mal calibrate rispetto al sistema di controllo. Se infatti il layout dei comandi via pad, mutuato dalle versioni console, si è dimostrato sufficiente, quello relativo alla tastiera si presenta leggermente farraginoso. Indirizzare i movimenti della protagonista sott’acqua, almeno nelle fasi più concitate, risulta ostico, cosi come non sempre perfetta è la risposta del gioco agli input dati durante gli scontri con i nemici. Durante l’alternanza di sezioni esplorative e quelle più action tornerà utile il cosiddetto MAVI, già presente sulle versioni console, una sorta di tablet che permetterà di effettuare l’hacking dei terminali della nave (che in concreto si risolverà nella risoluzione di semplici minigiochi) e di inserirsi nel sistema di videosorveglianza per avere un quadro preciso del numero di nemici. Appare invece come una mezza occasione sprecata la scelta degli sviluppatori di inserire i poteri cinetici di Kate, capace di creare onde da indirizzare verso i nemici, soltanto nelle fasi finali del gioco, ed in questo senso è auspicabile che nei prossimi (eventuali) capitoli della serie questi possano trovare più spazio. Infine il gioco, che dal canto suo presenta una longevità medio-bassa, di circa sei ore, possiede un’interessante opzione che consente di inviare il proprio feddback agli sviluppatori su diversi aspetti del gameplay grazie alla voce dedicata nel menù di pausa; un modo in più per sottolineare l’attenzione dei Dark Energy Digital verso il pubblico (a supporto di ciò è da sottolineare il fatto che al momento in cui scriviamo sono già disponibili alcune patch che apportano diversi miglioramenti, soprattutto nella localizzazione dei testi, altrimenti molto imprecisa)

Motore idricoIl motore grafico di Hydrophobia Prophecy su PC appare ottimizzato rispetto alle versioni console, di cui però conserva alcuni pregi e difetti; rimane infatti l’ottima rappresentazione fisica e grafica dell’acqua, migliorata ed adeguata alla maggior potenza di calcolo dei PC odierni, cosi come una certa inespressività nel volto della protagonista o degli altri personaggi. A livello hardware il gioco scorre in modo tutto sommato fluido persino su sistemi non recentissimi, anche se durante le scene eccessivamente “allagate” qualche rallentamento è da mettere in conto; un inconveniente, questo, a cui si può ovviare regolando le impostazioni video, discretamente scalabili. Per quanto riguarda il comparto sonoro, invece, la novità maggiore è l’ingaggio di un nuovo doppiatore per quanto riguarda il personaggio di Scoot, che a differenza delle precedenti versioni del gioco risulta ora molto più incisivo; meno positivo il giudizio sul doppiaggio di Kate, leggermente monotono.

HARDWARE

Sistema operativo: Windows XP / Windows Vista / Windows 7Processore: Intel Core 2 Duo oppure AMD Athlon X2Memoria: 2 GBScheda video: NVidia 8600GT con 512MB RAM oppure Radeon HD 3650 con 512MB RAMDirectX®: DirectX® 9.0c8 gb di spazio su HDD

– Evoluzione costante del progetto originale

– Ottima rappresentazione fisica dell’acqua

– Gradevole la realizzazione dei poteri cinetici…

– …che però potevano avere un impatto maggiore sulla storia

– Controlli via tastiera non molto precisi

– Leggermente ripetitivo

7.0

Hydrophobia Prophecy è un titolo che, cosi come le precedenti rappresentazioni su console, possiede elementi peculiari capaci in qualche modo di differenziarlo dagli altri action; tra questi c’è soprattutto la rappresentazione dell’acqua e, elemento da non sottovalutare, il continuo lavoro di rifinitura degli sviluppatori, che al di là del giudizio complessivo sul prodotto merita comunque un plauso. I difetti sono da ricercarsi, tra gli altri, nella trasposizione non perfetta del sistema di controllo via tastiera e nel mancato ulteriore utilizzo dei poteri cinetici, che avrebbero sicuramente giovato alla varietà del gameplay, non sempre cosi ispirato. In ogni caso, considerando il prezzo aggressivo e soppesando aspetti negativi e positivi il titolo è da giudicarsi in modo discreto.

Voto Recensione di Hydrophobia Prophecy - Recensione


7