Recensione

Hugo Bukkazoom

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a cura di Jacklord

Bukkazoom, ossia svago senza preteseBukkazoom è un piccolo gioco (occupa lo spazio di un solo cd) che può offrire svago e spensieratezza soprattutto al pubblico più giovane e inesperto di giochi, o che cerca un titolo pensato appositamente per una fascia particolare di utenza (bambini fino a 8-9 anni), tranquillizzando poi genitori troppo preoccupati dalla dilagante violenza e crudità dei videogiochi attuali. Perché senza pretese? Perché tecnicamente parlando, sebbene non ci siano vistosi difetti, il gioco è sviluppato con un motore grafico datato, ottimo per la PlayStation 1, ormai inaccettabile per la PS2. Ma procediamo con ordine ed iniziamo dai contenuti del gioco.

Cos’è Bukkazoom? Un micro-universo nel giardino di casa!E’ l’ambientazione, lo scenario, la chiave per capire cosa succede in questo titolo; lo spazio in cui giochiamo non è un remoto pianeta dell’universo o un’era primordiale dove si scontrano dei e titani, oppure ancora una terra di eroi, maghi e mostri. Niente di tutto ciò! Anzi: forse molto di più, perché basta rimanere coi piedi per terra, volgere lo sguardo verso il basso e immaginare che in una piccola zolla di un qualunque giardino si stiano svolgendo corse e rincorse tra minuscole creature pacifiche.Lombrichi, vermiciattoli, grilli, formiche e gli altri insetti che popolano la fauna della natura sono qui presenti e si sfidano, senza farsi male, in varie modalità di gara.Inoltre, per aumentare la propensione a giocare di nuovo, numerosi personaggi sono sbloccabili dopo aver vinto alcune gare, in modo che, proseguendo nel gioco, aumentino i personaggi facendone aumentare la giocabilità, o almeno frenando la noia e la voglia di buttare via il cd.Il menu di partenza è tradizionale ed intuitivo: Singolo Giocatore, Multigiocatore, Opzioni e Salva/Carica. Giocando da soli si apre un sottomenu composto da numerose voci: Gara Palloncini, Verponchioli (non chiedetemi cosa sono! Forse il prodotto dell’ingegneria genetica applicata alla programmazione di videogiochi!!!) nel cesto, Gara, Prendi il Palloncino, Gara in Taxi, Corsa Libera, Sfida a Tempo, Campionato. Se soltanto ad elencarle tutte c’è voluto il suo tempo, figuratevi quanto potete sbizzarrirvi a giocarne ognuna! La struttura fondamentale di gioco è costante: scegliete un personaggio che è associato ad un particolare mezzo mobile, anch’esso derivato da un’ingegneria automobilistica applicata agli oggetti naturali: un ramoscello, un tronchetto, una foglia, un fungo che – debitamente “truccati” (sto ridendo a crepapelle!) – diventano poderosi veicoli con cui sgommare su ghiaia e terriccio.Oltre alla selezione del personaggio potete impostare il grado di difficoltà e il particolare scenario in cui giocare ed addirittura le condizioni meteorologiche e la fase della giornata.

Corri, rincorri, afferra, saltaIn pratica è questo succedersi di azioni elementari che costituisce l’azione di gioco, che risulta priva di uno story mode e che cerca invece nell’azione immediata il fulcro su cui appoggiarsi. Se non fosse un titolo per giocatori davvero alle prime armi o comunque appassionati di questo genere, si potrebbe dire che Bukkazoom è costruito sui combattimenti in arene, in ambienti ben delimitati, dove il vincitore è colui che fa più cose degli altri, oppure su corse, dove vincere vuol dire arrivare per primi. Ammetto che è proprio carino notare come i mezzi fuoristrada (!) dei nostri personaggi riflettano l’effettiva fisica dei movimenti degli originali 4×4, con tanto di sospensioni in pieno funzionamento, di sgommate e frenate brusche, di cappottamenti.

Tecnicamente parlando: la graficaBukkazoom sarebbe stato davvero un ottimo titolo per la PS1, capace di sfruttarne a fondo l’hardware, mentre su PS2 la situazione si ribalta: è troppo evidente lo scarto tra ciò che si vede e quello che si sarebbe potuto vedere se i programmatori avessero attinto alle opportunità tecniche del Monolite Nero. Probabilmente ha prevalso una politica di budget targeting, premiando il risparmio tecnico e utilizzando conoscenze largamente sperimentate ed a basso costo. Associando il risparmio di programmazione alla giocabilità, Bukkazoom aspira in teoria a riscuotere un minimo gradimento da parte del pubblico, almeno sufficiente a fare cassa e ripagare dei costi investiti. Graficamente i colori sono vivaci sebbene presi da una palette ormai limitata, mentre il numero di poligoni non raggiunge vette enormi; gli oggetti visivi sono abbastanza numerosi ma sono costruiti su modelli troppo spartani, per non dire spigolosi e grossolani. Niente bump mapping, ma nemmeno bad clipping, l’antialiasing non serve neppure in una simile struttura.

Tecnicamente ascoltando: il sonoroUno dei piatti forti di Bukkazoom è proprio questo. Sin dall’inizio la scelta della lingua di gioco è notevole: Bukkazoom parla ben 12 lingue europee! Ma sono gli effetti sonori e il commento parlato che intrattengono il giocatore e lo aiutano (ma che fatica!) ad immedesimarsi nel giochino. La localizzazione è di buona fattura, con vocine azzeccate al tipo di personaggio, infondendo al gioco una dimensione “fanciulla” e “cartoonesca” così familiare a molti di noi. Anche le battute sono abbastanza varie e legate a quanto sta succedendo nel gioco. La colonna sonora non è invece all’altezza, volando sulle basse quote di ritornelli, jingles, musichette ed effetti vari.

– Svariate modalità di gioco

– Sistema di controllo facile ed efficace

– Molto buona la localizzazione italiana e gli effetti audio

– Tecnicamente datato

– Solo per i più piccoli

6

Bukkazoom è un titolo certamente limitato dal punto di vista tecnico, ma dobbiamo pensare che è il particolare tipo di gioco a non richiedere stupefacenti effetti visivi di ultima generazione, accontentandosi di far divertire qualche piccino in modo gentile, innocente e tranquillo, come se stesse leggendo una favola o guardando un cartoon. Bukkazoom acquista valore solo se visto nell’ottica di un prodotto specifico per un pubblico specifico, sempre più ignorato dalla produzione o addirittura abbruttito forzatamente dalla spazzatura videoludica che sporca le nostre console e i loro occhi.

Vorrei concludere questa recensione con una nota di ottimismo, augurandomi che Bukkazoom possa essere considerato un prototipo, una prova generale per una software house che promette buone cose.

Voto Recensione di Hugo Bukkazoom - Recensione


6