Recensione

Her Story

Avatar

a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Che a Sam Barlow non sia mai mancata la capacità di sperimentare con la narrazione lo si era già capito con Aisle e Silent Hill: Shattered Memories, titoli molto particolari e sicuramente più apprezzati per il loro modo di raccontare una storia che non per il proprio gameplay. Con Her Story, Barlow è voluto andare oltre, concentrandosi interamente sulla narrazione e privando la sua opera di qualunque forma classica di interazione. Il vero obiettivo del giocatore, qui, è quello di ascoltare attentamente una storia non lineare e indagare a fondo sulle vicende, per arrivare a una conclusione che non è affatto così certa e che con ogni probabilità tenderà a farvi rimuginare sull’accaduto anche dopo aver visionato la quasi totalità dei filmati messi a disposizione.
La sua storia
Nella personale versione dei fatti di una donna inglese, interrogata per ben sette volte dalla polizia locale per la scomparsa del marito, vi risulterà sempre piuttosto complicato capire in quale direzione voglia andare la protagonista. Ascolterete racconti confusi, episodi volutamente vaghi e apparentemente fuori contesto, e noterete persino malcelati ammiccamenti utili a ingraziarsi il favore della polizia, proprio come farebbe una furba indiziata che vuole dimostrarsi estranea ai fatti. Her Story è esattamente la storia di questa donna, palesemente coinvolta nella scomparsa del marito. Non si tratta però di un titolo che vuole relegare il giocatore a un ruolo di completa passività, perché sebbene all’inizio possa serpeggiare il sospetto che Her Story sia un’indagine più da vedere che non da condurre, andando avanti capirete quanto fondamentali risultino la vostra logica e le vostre capacità deduttive.
L’interfaccia di gioco è la riproduzione di un desktop simile a Windows 95, attraverso cui è possibile cercare nel database della polizia i video frammentati delle deposizioni, che hanno come unica protagonista la donna interpretata da Viva Seifert, attrice capace di portare sullo schermo un personaggio complesso, molto credibile e con tante sfaccettature caratteriali. Il modo in cui sono recitate le frasi e il loro contenuto disorganico difficilmente riusciranno a farvi comprendere sin da subito come sono andate realmente le vicende. E questo è certamente un punto a favore dell’opera, che poteva rischiare, attraverso il reperimento casuale di un paio di video cruciali, di anticipare anzitempo alcune rivelazioni di peso. La sceneggiatura è invece scritta magistralmente e l’operazione di montaggio dei filmati è riuscita alla grande, perché anche una volta visionato quelli che riterrete più importanti, starà solo a voi decidere se gli elementi a vostra disposizione siano sufficienti o meno. In questo senso, la natura “aperta” della sceneggiatura ha permesso di mettere in primo piano una serie di particolari capaci di instillare continuamente il dubbio nell’utente, pertanto sarà suo dovere dare il giusto peso alle parole della protagonista. Il risultato è che anche una volta “terminato” il gioco rimarrete a rimuginare sulla storia, e probabilmente vi verrà spontaneo riascoltare gran parte dei filmati, muniti di carta e penna, per cogliere quella parola che di primo acchito vi era sfuggita.
Le virtù dell’ascoltatore
La scoperta progressiva delle deposizioni avviene in sostanza grazie ad alcune parole chiave che andrete a digitare nel motore di ricerca del database. Se siete stati particolarmente in gamba o semplicemente fortunati, la ricerca vi restituirà diversi risultati utili, ma l’obsolescenza della vostra macchina vi permetterà di visualizzare solo fino a cinque filmati alla volta. Dovrete dunque scrivere un’altra parola chiave per sbloccare quelli successivi, sperando sempre che il vostro intuito abbia colto nel segno. I filmati, tutti sottotitolati in inglese, servono esattamente a questo: dovrete estrapolare i frammenti giusti e augurarvi che questi siano presenti anche in altri video, altrimenti vi ritroverete a ottenere sempre i soliti risultati, facendo arenare di fatto le vostre ricerche. 
Oltre al modo di narrare la storia e di sperimentare con successo col medium, di Her Story convince la credibilità del racconto e la sua grande maturità. C’è qualche cliché nella caratterizzazione del personaggio, ma si tratta tutto sommato di trovare il proverbiale pelo nell’uovo in quella che è un’altra ammirevole prova di scrittura da parte di Barlow. Si tratta certamente di un gioco non adatto a tutti, perché la sua staticità è di fatto un ostacolo per chi accetta malvolentieri un approccio non tradizionale al videogioco; ciononostante, Her Story riesce a catturare l’utente sin da subito, mettendogli in mano gli strumenti della ricerca senza intervenire mai più. Sarete voi ad aver deciso quando tutto potrà essere concluso. La musica sottolineerà i momenti clou, dei lampi di luce lasceranno intravedere il volto riflesso sul monitor di chi sta cercando nell’archivio della polizia, ma è solo dopo aver analizzato a sufficienza tutti i reperti video che potrete chiudere la vostra indagine. E quando stabilirete che non vi servirà sapere nient’altro e che la vostra idea sull’accaduto è piuttosto chiara, non riuscirete tuttavia a fugare ogni dubbio, perché non c’è mai veramente stata trasparenza assoluta in nessuna di quelle dichiarazioni.

– Grande prova di scrittura e narrazione

– La formula di gioco è convincente e sa coinvolgere fin da subito

– Ottima recitazione, capace di mettere in scena un personaggio sempre credibile

– Sconsigliato a chi non è aperto alle sperimentazioni

– Qualche cliché nella caratterizzazione del personaggio

8.5

Her Story è un’opera fortemente sperimentale, sorretta da una sceneggiatura volutamente frammentaria ma assolutamente precisa, credibile e coinvolgente. La prova recitativa di Viva Seifert è encomiabile almeno quanto la capacità di scrittura di Sam Barlow, che ha saputo fare a meno del gameplay classico senza far mancare davvero nulla al giocatore. Non sarete mai veramente guidati, se non dal vostro intuito, e questo fa di Her Story un titolo che si presenta potenzialmente in maniera sempre diversa a ogni utente.

Voto Recensione di Her Story - Recensione


8.5