Recensione

Henry Hatsworth in the Puzzling Adventure

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a cura di Mauro.Cat

Gli sviluppatori cercano talvolta di rinnovare le meccaniche dei videogame spaziando tra generi apparentemente opposti. Il doppio schermo del Nintendo DS ha dato ad EA la possibilità di ampliare questo concetto nel nuovo mix tra platform e puzzle game intitolato Henry Hatsworth in the Puzzling Adventure.L’unione di due stili tanto differenti, già tentata sul portatile Nintendo con il discreto Wario: Master of Disguise, assume in questo caso contorni ben più definiti. EA non ha creato un platform con minigiochi, ma proprio due giochi apparentemente separati e contemporanei coi quali alternarsi a seconda delle necessità. Un comparto tecnico sufficientemente solido fa da cornice ad un’idea ben concepita e ad un platform decisamente sopra la media.

La terza etàIl protagonista ideato da EA si allontana dal canone classico di eroe: Henry Hatsworth è una sorta di attempato esploratore col pallino dell’eleganza ad ogni costo. Una bombetta in testa ed una tazza di tè nella mano sinistra sono gli emblemi di questo baffuto personaggio alla ricerca del mitico abito dorato. Una serie di caratterizzati personaggi di contorno, sempre gradevolmente sopra le righe, danno colore all’assurda vicenda narrata durante l’avventura. Tutto il testo del gioco è tradotto in un pregevole italiano.Superato agilmente il solito preciso, ma tedioso, tutorial, ci troviamo presto di fronte alle peculiari caratteristiche di HH. Lo schermo superiore del DS mostra un platform bidimensionale molto classico, con elementi da action game, a base di salti e combattimenti in ambientazioni piuttosto varie. Lo scopo del gioco è raggiungere il finale di ogni livello, segnalato da una sorta di scrigno dei tesori, o sconfiggere uno dei vari boss. Il vero colpo di genio è invece affidato al touch screen. Nello schermo inferiore viene infatti ospitato una sorta di incalzante puzzle game da giocare con il pennino o con i più comodi tasti direzionali. Il nostro compito consiste nell’allineare, effettuando degli scambi di posto tra quadrati contigui, tre blocchi di colore uguale fino ad eliminarli. Lo scambio può avvenire soltanto orizzontalmente, ma l’allineamento è possibile anche in direzione verticale. Ovviamente il livello dei blocchi sale fino a raggiungere un limite a fine schermo.

L’unione dei due mondiLa presenza dei due coesistenti stili di gioco non è casuale. Ben presto si osserverà come gli avvenimenti di uno e dell’altro “mondo” si influenzino a vicenda. I nemici eliminati nel platform finiscono immediatamente per trasformarsi in blocchi animati nello schermo sottostante. Una pressione del tasto X interrompe momentaneamente la partita e ci lascia la possibilità di eliminare il blocco nemico. L’alternarsi dello schermo di gioco riesce però a non rendere il tutto troppo meccanico. Ben presto ci si ritrova a dover gestire la situazione trovando il classico compromesso. La tattica migliore consiste nell’eliminare un ridotto numero di nemici alla volta e di passare al puzzle game. Ovviamente le cose si complicano sempre più costringendoci a tenere in considerazione molti fattori fondamentali. I nemici mutati in blocchi possono ritornare sullo schermo superiore, una volta raggiunta la soglia del touch screen, creando molti più grattacapi rispetto alla forma originaria. Il tempo di gioco nel touch screen è inoltre limitato e per questo in più di una occasione ci si ritrova controvoglia catapultati fuori da puzzle game proprio quando eravamo sul punto di eliminare nemici troppo insidiosi. A questo si aggiungono alcuni fastidiosi avversari potenziati che si trasformano in blocchi particolari, ad esempio gli scheletri, e che vanno “gestiti” con dei semplici spostamenti fino all’arrivo di tre tessere uguali.Una buona abilità nel puzzle game permette però di recuperare energia extra e di ottenere un momento di invincibilità a bordo di una sorta di tuta robot tanto spassosa e devastante quanto ingombrante ed impacciata.

Un globo bidimensionaleTecnicamente Henry Hatsworth sembra strizzare l’occhio allo stile dei platform in voga all’epoca dei 16-bit. Un’ottima scelta dei colori ed alcune buffe animazioni rendono giustizia ad un titolo che, nonostante qualche fondale poco ispirato, risulta molto funzionale in entrambe le tipologie di gioco. Il sonoro è arricchito da melodie classiche riviste per l’occasione e da altre nuove piuttosto trascinanti e neanche troppo ripetitive.La giocabilità merita più di una riflessione. EA ha confezionato un prodotto assolutamente gradevole e giustamente ben accolto in occasione dell’uscita in Nord America. HH riesce infatti a combinare i due generi senza fornire troppe spiegazioni, ma al tempo stesso senza alcuna apparente forzatura. Una meccanica alternata di questo genere presenta ovviamente alcuni problemi legati ad un’azione troppo spezzettata, ma la frenesia di alcuni passaggi riesce a non far cadere troppo il ritmo. Una certa ripetitività è innegabile, ma possiamo ritenerci soddisfatti del risultato finale. La presenza di un negozio nel quale acquistare oggetti utili per una o per l’altra fase rende ancora più profonda l’esperienza di gioco.Un possibile difetto del titolo è legato ad un livello di difficoltà che finisce per diventare inclemente negli ultimi stage. I livelli sono piuttosto lunghi ed impegnativi, per cui un giocatore alle prime armi potrebbe arenarsi senza assistere alla conclusione dell’avventura.Henry Hatsworth in the Puzzling Adventure è un titolo sopra la media che si posiziona appena dopo i mostri sacri del genere platform e che riesce ad apportare alcune novità di rilievo in una struttura che altrimenti avrebbe potuto risultare troppo classica.

– Un buon platform…

– …e un buon puzzle game

– Personaggi carismatici

– Tecnicamente valido

– Longevo

– Fin troppo impegnativo sul finale

– Meccanica di gioco inevitabilmente spezzettata

8.2

Henry Hatsworth in the Puzzling Adventure era apparso interessante fin dai tempi dell’annuncio. Una volta presa confidenza con il titolo non possiamo che confermare le buone premesse iniziali. Il gioco riesce ad unire due generi molto diversi senza sacrificare troppo l’azione vera e propria. Alcuni cali sono inevitabili, ma il ritmo generale dell’avventura impone un alto livello di attenzione ed una discreta abilità manuale. HH è un ottimo prodotto, arricchito da un comparto tecnico valido e da una longevità oltre la media, che ci sentiamo di consigliare senza riserve, sia agli amanti del genere platform, sia agli appassionati di puzzle game.

Voto Recensione di Henry Hatsworth in the Puzzling Adventure - Recensione


8.2