Recensione

Gray Matter

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a cura di Folken

I lettori con più anni sulle spalle ricorderanno sicuramente un’epoca in cui il mercato PC vedeva come genere principe quello delle avventure grafiche, dominato da Lucas Arts e Sierra e arricchito da tantissimi publisher che rilasciavano produzioni di alto profilo. Tra queste la serie Gabriel Knight, nata dalla penna di Jane Jensen, era riuscita ad affermarsi come una delle migliori produzioni sul mercato, consacrando, con il secondo capitolo, il Compact Disc come supporto multimediale ideale per regalare a migliaia di fan sequenze filmate con attori in carne ed ossa, i cosiddetti Full Motion Video. Nonostante quello che molti potrebbero pensare, oggigiorno il genere è ben lungi dall’essere morto, sebbene gli sforzi produttivi che caratterizzano i vari titoli siano sensibilmente inferiori rispetto a quelli di giochi tripla A. Jane Jensen ha deciso di tornare sulla scena grazie alla collaborazione con la software house francese Wizarbox proponendo alla schiera di appassionati che non l’hanno mai dimenticata una nuova avventura dallo stampo decisamente classico e densa di mistero, caratterizzata da personaggi ben tratteggiati ed un’atmosfera meravigliosamente coinvolgente.

Mistero e orrore a OxfordGray Matter vi immergerà in una storia dalle tinte dark, con protagonista una giovane di nome Samantha Everett. In una notte piovosa questa si ritrova ospite in una grossa casa poco lontano da Oxford dove per via di un equivoco verrà assunta come assistente per il proprietario: il tenebroso dottor David Styles. Compiendo le mansioni assegnategli dal professore verrete coinvolti come candidati insieme ad altri cinque ragazzi, studenti alla celebre Università di Oxford, per i suoi esperimenti e con questi Sam stringerà un’amicizia, formando il club degli agnelli. Dei bizzarri avvenimenti che strizzano l’occhio al soprannaturale vi porteranno ad effettuare delle indagini per conto di David, osservando le vicende dagli occhi della giovane e assaporando la vita del college. Contemporaneamente approfondirete l’oscuro passato di David Styles, prima osservandolo dall’esterno grazie alla curiosità di Sam e poi vivendo la tragedia che ha cambiato per sempre il professore giocando dei capitoli proprio nei suoi panni. Se Samantha può essere classificata come una ragazza dark intelligente e sveglia, appassionata di letteratura e di magia, il dottor Styles è una figura dai bordi più sfumati con tratti che lo avvicinano al Dottor Frankenstein, ma anche al Conte Dracula. Un personaggio travagliato e dal grande fascino che contribuisce a regalare grande spessore alle vicende narrate in Gray Matter. Preferiamo rimanere comunque sul vago nel descrivere quanto vivrete in quest’avventura essendo proprio la trama uno dei fattori più affascinanti e divertenti da scoprire nelle ore di gioco che passerete col mouse in mano.

Usiamo la materia grigiaDal punto di vista del gameplay, Gray Matter non tradisce la propria natura di avventura grafica proponendo ambientazioni bidimensionali con personaggi poligonali da muovere puntando il cursore e cliccando sulle zone interattive. L’interfaccia è semplice e funzionale, capace di segnalarvi ogni possibile azione semplicemente mutando il cursore contestualmente. Ad esempio se un oggetto potrà essere manipolato, comparirà la relativa icona, se invece potrete raccoglierlo una manina ve lo segnalerà, una porta evidenzierà la possibilità di entrare in una nuova zona e così via. In alto allo schermo un menu a comparsa raccoglierà tutti gli oggetti che potrete portare con voi e vi permetterà di accedere alla mappa di gioco o all’elenco dei compiti da svolgere. L’avventura sarà infatti suddivisa in otto capitoli, ognuno caratterizzato da diverse “missioni” da portare a compimento la cui percentuale di completamento sarà visionabile proprio in questo menu. Gray Matter a differenza di moltissimi altri concorrenti vi proporrà anche degli obiettivi secondari e azioni bonus, utili per finire al cento per cento un capitolo, ma non obbligatori ai fini dell’avventura principale. Così per ogni capitolo vi potrete tenere impegnati con più mansioni contemporaneamente, non necessariamente consequenziali. Il cuore del gioco sarà rappresentato più che altro dall’esplorazione e dalla conversazione con i vari personaggi, relegando la raccolta e combinazione di oggetti a ruolo marginale, così come solo di rado dovrete risolvere degli enigmi particolarmente cervellotici. Una simpatica variante applicherà in modo pratico la passione di Sam per la magia. Nell’inventario troverà posto, infatti, un manuale per maghi contenente una raccolta di trucchi utili per poter superare alcune situazioni. Il procedimento sarà invero piuttosto semplice, ma non per questo meno intrigante e divertente: quando vi si presenterà l’occasione, dovrete soddisfare alcuni prerequisiti, ad esempio munirvi di alcuni particolari oggetti o preparare la scena, prima di entrare finalmente in azione. Una volta che sarà tutto pronto, tramite una comoda interfaccia dovrete mettere in ordine una serie di azioni seguendo quanto indicato sul manuale e poi premere sulla bacchetta magica. Per il resto il titolo non riserva particolari sorprese dimostrandosi comunque piuttosto solido nell’offerta ludica, sempre appassionante e ben strutturata, sebbene qualche volta risulti poco chiaro cosa vi sia richiesto fare e proseguire a tentoni sarà l’unico modo per completare certe fasi. Difetto questo comune a molte altre produzioni e che comunque non inficia più di tanto il godimento dell’esperienza di gioco ma che purtroppo in certi momenti rovina la sospensione dell’incredulità. A scongiurare l’odiato pixel hunting troverete comunque una funzione attivabile tramite la pressione della barra spaziatrice che evidenzierà tutte le zone interattive della schermata.

Quando si ha stile da vendere…Impossibile rimanere indifferente davanti l’ottimo livello artistico raggiunto dall’opera che sebbene metti in mostra un livello tecnico non eccellente, sa regalare diverse soddisfazioni grazie principalmente a dei fondali meravigliosamente tratteggiati e filmati di intermezzo realizzati con artwork animati assolutamente affascinanti. Buoni comunque anche i modelli dei personaggi soprattutto per quanto riguarda i due protagonisti. Peccato invece per le animazioni, non necessariamente brutte, ma mal legate tra loro e comunque poco naturali. Non possiamo che promuovere a pieni voti il comparto sonoro che a fronte di un’effettistica poco più che sufficiente può contare su dialoghi in inglese molto ben recitati e soprattutto musiche, composte da Robert Holmes, semplicemente magnetiche. D’altronde dall’autore della colonna sonora di Gabriel Knight non ci saremmo aspettati nulla di meno. Peccato solo per il numero di tracce, non proprio elevatissimo. Sebbene la versione testata fosse completamente in inglese, quando il titolo giungerà anche nei negozi italiani la localizzazione coinvolgerà sottotitoli e menu, lasciando in versione originale solo le voci e vista la qualità di quest’ultime non possiamo che condividere questa scelta.

– Grande atmosfera

– Design grafico accattivante

– Soundtrack meravigliosa

– Gameplay classicissimo

– Ogni tanto abbandona il giocatore

8.0

La nuova opera di Jane Jensen si è fatta attendere, ma il prodotto finito non deluderà gli appassionati. Gray Matter si è dimostrata essere un’avventura grafica piuttosto tradizionale dal punto di vista del gameplay, nonostante qualche simpatica variante, e comunque perfettamente godibile grazie all’ottima interfaccia grafica, snella e facile da utilizzare. Stilisticamente siamo ai vertici della categoria grazie ad un ottimo design e musiche avvolgenti, dettagli che permettono all’intrigante vicenda di risucchiare il giocatore nelle sue trame per tutta la durata degli otto capitoli. Peccato per qualche imperfezione, principalmente tecnica, e per alcuni momenti in cui il gioco abbandona l’utente costringendolo a procedere a tentoni. Un’opera da consigliare senza riserve agli amanti del genere. Tutti gli altri gli diano comunque un’occhiata, potrebbero rimanere affascinanti dalla bellissima atmosfera, lontana anni luce dalle chiassose produzioni mainstream.

Voto Recensione di Gray Matter - Recensione


8