Anteprima

Ghost Recon: Future Soldier

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a cura di drleto

La firma di Tom Clancy è divenuta nell’industria videoludica quasi altrettanto importante e riconosciuta che nel mondo della letteratura. Lo scrittore americano, nonostante con tutta probabilità non influisca minimamente sui copioni di tutti i prodotti che portano il suo nome, è ormai sinonimo di scenari fantapolitici intricati, di tecnologie all’avanguardia e corpi militari super addestrati, pronti in qualsiasi momento all’azione, per la libertà, la bandiera, gli Stati Uniti. Nonostante una minoranza potrebbe non essere d’accordo con il messaggio lanciato, difficilmente non si riconosce a tutti i prodotti del binomioClancy/Ubisoft la capacità di intrattenere e divertire tutti coloro che sono alla ricerca di emozioni forti ed azione intensa.Siamo volati a Parigi dove Ubisoft ha voluto mostrare lo stato di avanzamento di Tom Clancy’s Ghost Recon Future Soldier, annunciato ufficialmente per il 24 maggio.

Ritorno al futuroDopo aver settato gli standard qualitativi durante primi anni di permanenza sul mercato di Xbox 360 e Playstation 3, la serie francese si ripresenta a tutti i suoi fan cambiata in alcuni suoi elementi, figli della nuova direzione intrapresa dal colosso transalpino e dal mercato. L’obiettivo è infatti quello di rendere l’esperienza decisamente più dinamica, spettacolare e coinvolgente, pur mantenendo inalterate diverse caratteristiche cardine, come lo strepitoso arsenale a nostra disposizione, fatto di mantelli mimetici, visori ottici, droni da combattimento e sistemi di comunicazione all’avanguardia o il coordinamento di squadra necessario per avanzare lungo i livelli.Torna anche, completamente potenziata, la Gunsmith, ovvero l’abilità di modificare e personalizzare ogni bocca da fuoco presente nel gioco. Non si tratterà infatti solamente di un vezzo messo a disposizione degli utenti Kinect, che grazie alla periferica saranno in grado di smontare, ruotare e modificare ogni pezzo attraverso semplici movimenti delle mani, ma di un vero e proprio gioco nel gioco, con il quale scegliere i diversi elementi a disposizione, sono circa 42 per ogni ferro, e sperimentarli in un poligono ultra attrezzato. In questo modo si potranno assemblare dunque della armi che rispondano alla perfezione a tutte le nostre esigenze: rateo, precisione e potenza con pochi semplici gesti, o opzioni saranno pesantemente modificabili.

Modern warfareUno sparatutto moderno, se vuole provare ad imporsi sul mercato, non può che confrontarsi con la serie di Call of Duty. Anche Ghost Recon non sfugge a questa regola, ma dal prodotto Activision non ruba l’intera formula, cercando unicamente di carpirne la cura maniacale per i dettagli scenografici, la regia e la spettacolarità. Ecco dunque i quattro Ghost posizionarsi prima di fare un’irruzione, con la regia impegnata a seguire in maniera ottimale l’azione concitata, o scavalcare un ostacolo in maniera contestuale. Dettagli, certo, ma fondamentali per assottigliare ulteriormente il divario tra le situazioni descritte da Clancy nei suoi libri, quelle mostrate al cinema e infine quelle possibili in un videogioco. In questo senso l’interfaccia minimale contribuisce fortemente ad accentuare questo tipo di esperienza, con pochi, semplici indicatori a schermo ed il resto delle informazioni donateci direttamente dall’equipaggiamento dei nostri soldati. In questo modo quando i nostri compagni avranno sotto tiro il bersaglio segnalato potremo vedere la traiettoria del colpo e decidere quando dare il comando d’esecuzione. Questo sarà l’unico modo che avremo per interagire con la squadra: assegnandoci il ruolo di recluta, gli sviluppatori hanno eliminato, anche dal punto di vista logico, la possibilità di comandare il team, completamente indipendente nei movimenti e in combattimento. Selezionando fino ad un massimo di quattro bersagli, sia direttamente, sia attraverso il drone spia, spingeremo i nostri compagni a prendersi cura di coloro che abbiamo segnalato attraverso un fuoco coordinato o ancora di prestare soccorso ad un compagno fuori dalla nostra portata. Durante l’uccisione coordinata il tempo rallenterà, dandoci l’occasione di mirare il nostro obiettivo in piena sincronia con i compagni. Attraverso un’attenta pianificazione dei bersagli sarà possibile procedere in maniera silenziosa e letale, ma nel caso in cui fossimo troppo lenti a segnalare un obiettivo o troppo avventati ad uccidere un nemico, non ci resterà che combattere a viso aperto. In queste situazioni l’ultra-tecnologico mantello in nostro possesso, in grado di rendere la squadra invisibile quando in movimento compassato, servirà poco e saremo costretti a cercare una copertura, dietro la quale nasconderci e provare a sfuggire al fuoco nemico. Quando subiremo un attacco, infatti, verremo messi in difficoltà da un telecamera ballerina e da una distorsione dell’immagine che impedirà di prendere con calma la mira o segnalare l’attaccante ai compagni. Sfuggire a quest’empasse non sarà dunque semplice e costringerà a spostarsi velocemente da una copertura alla seguente, nella speranza di far perdere al nemico le nostre tracce.

La minaccia fantasmaL’azione prenderà piede in uno scenario sociopolitico verosimile a quello attuale, dove il nostro team sarà chiamato a combattere un gruppo terroristico con basi sparse in tutto il globo, nella speranza di rintracciare e recuperare informazioni belliche di estrema importanza. Si partirà da un paese ispanico fino ad arrivare in Zambia, dove dovremo seguire e neutralizzare un signore della guerra, in modo da scoprire quali sono i suoi clienti ed i suoi affari. La sceneggiatura farà di tutto per cerare di variare il ritmo dell’azione e si passerà da una scena di guerriglia urbana nella quale, dal tetto di un edificio, dovremo coprire la fuga di un informatore, all’infiltrazione silenziosa in un villaggio africano dove, eliminando progressivamente tutte le sentinelle, dovremo provare a seguire il nostro obiettivo al centro della base, passando per l’immancabile scena a bordo di un elicottero, dove smitraglierete tutto ciò che vi circonda. Infine abbiamo avuto modo di sperimentare un livello decisamente più aperto, molto più nelle corde della serie, nel quale provare a sfruttare tutti i gadget a nostra disposizione. Grazie al drone aereo potremo ispezionare l’area dall’alto, evidenziando i possibili bersagli grazie al visore termico. Una volta osservata la posizione dei nemici e il loro tragitto dovremo essere bravi a farli fuori al momento giusto, a meno di voler allertare tutta la base nemica. Grazie al mantello mimetico saremo in grado di passare inosservati praticamente ovunque, basterà mantenere un passo leggero. Se con quattro giocatori il problema non dovrebbe sussistere, col computer, al livello di difficoltà selezionato di default, questo si traduceva in una infallibilità dei nostri compagni, capaci di sgusciare sotto il naso dei nemici in ogni situazione. Certo, una volta iniziato lo scontro a fuoco o nel caso in cui il corpo di un nemico fosse ritrovato tutta la nostra segretezza andrà in fumo, ma con la giusta calma la nostra superiorità tecnologica potrebbe essere un elemento da tenere in considerazione.

Guerra tecnologicaSe dal punto di vista del gameplay, nonostante i diversi cambiamenti, la formula si è presentata sufficientemente divertente per potersi ritagliare uno spazio nell’affollato panorama attuale, dal lato meramente tecnico il gioco Ubisoft mostra il fianco a più di una critica, per via di una densità poligonale ed un livello di dettagli insufficienti per competere con i maggiori esponenti del genere. Oltretutto il frame rate, ovvero l’elemento che avrebbe dovuto controbilanciare questa mancanza di dettagli è apparso solido, ma non eccezionale (ovvero inchiodato sui 60 frame per secondo come le prime indiscrezioni dicevano), contribuendo a donare a Tom Clancy’s Ghost Recon Future Soldier un aspetto non all’avanguardia.Per quanto riguarda invece le diverse modalità di gioco, possiamo annunciare che sono previsti sia un multiplayer competitivo strutturato con le solite modalità (deathmatch e teamdeathmatch) affiancate da tutta una serie di stipulazioni ad obiettivi maggiormente in linea con la produzione. Queste sembra si adatteranno in maniera contestuale alla partita, modificando il focus della partita a seconda dei risultati delle due squadre. La modalità cooperativa sarà invece suddivisa tra la campagna, completamente rigiocabile in compagnia di altri tre amici, oltre che alla misteriosa modalità Guerrilla, che molto probabilmente riprenderà la formula resa celebre da Gears of War 2 con l’Orda e poi declinata nelle varie Sparatoria e Spec Ops.

– Cooperativa a quattro

– Taglio personale all’azione

– Licenza di Tom Clancy

Tom Clancy’s Ghost Recon Future Soldier si ripresenta agli utenti console modificato sotto molti punti di vista, ma ancora riconoscibile sotto il profilo della licenza, dello stile e delle possibilità. Se giocato con tre amici il titolo Ubisoft mostrerà differenze davvero minimali con il passato, molto più evidenti giocando con il computer, vista l’assenza di comandi assegnabili alla squadra. Rimane comunque uno shooter con una spiccata personalità che sistemando il comparto tecnico potrà dire la sua in questo affollato genere.