Recensione

Galactic Taz Ball

Avatar

a cura di Mauro.Cat

Taz è il diavolo della Tasmania ideato da Warner Bros e protagonista negli anni ’50 di qualche breve apparizione come nemico dell’irritante coniglio Bugs Bunny. Il personaggio, vorace e tendenzialmente tonto, ha goduto di un momento di maggiore notorietà grazie ad una serie animata che lo vedeva indiscusso protagonista (lanciata negli anni ’90 e trasmessa anche in Italia con un buon seguito). Questo successo ha portato allo sviluppo di un buon numero di videogame dedicati al buffo diavolo che, con alterne fortune, hanno mantenuto vivo l’interesse nei suoi confronti. A distanza di anni la fama del feroce marsupiale è rimasta immutata e per questo WayForward, con la produzione di Warner Bros. Interactive Studios, ci propone un nuovo episodio destinato al Nintendo DS. Il titolo, strutturalmente diviso in due precise sezioni che analizzeremo nel dettaglio nei prossimi paragrafi, ci pone di fronte ad un comprimario anch’esso legato al mondo dei Looney Tunes: il marziano Marvin (solitamente il boss di fine mondo).Tralasciando i dettagli della trama, che non risulta così determinante ai fini della comprensione del titolo, ci concentriamo sulle opzioni iniziali. Galactic Taz Ball si sforza fin da subito di funzionare su più livelli, risultando adatto sia ai giocatori più giovani che ai più esperti grazie alla presenza di tre livelli di difficoltà, ben differenziati, e di alcuni graditi extra. Analizziamo ora nel dettaglio i pregi e i difetti di un prodotto complessivamente discreto.

Pennini, sfere e gravitàGalactic Taz Ball è suddiviso in mondi visibili su una sorta di mappa. Ogni ambientazione possiede alcuni livelli che dobbiamo portare a termine raccogliendo un determinato oggetto finale. Gli stage sono suddivisi in due differenti tipologie di gioco denominate Overworld e Underworld.Il tutto si apre con in solito necessario tutorial. Visto il peculiare sistema di controllo il nostro consiglio è quello di seguirlo con attenzione in modo da cominciare a prendere confidenza con l’inizialmente difficoltoso sistema di gestione dei comandi.Il mondo esterno ha una visuale dall’alto, inclinata di circa 45°, e ci mostra il simpatico diavoletto della Tasmania. Il nostro scopo è quello di far compiere a Taz un percorso accidentato e ricco di insidie all’interno di ambientazioni classiche ma stranamente sospese nel vuoto. Il controllo è affidato al pennino e ad una sorta di sfera rappresentata sul touch screen (l’azione è rappresentata invece nello schermo superiore). Dando alcuni colpi alla sfera (qualcuno ricorda un vecchissimo coin-op di calcio in cui si muovevano i personaggi utilizzando fisicamente una sfera?) Taz si muove. Accelerando, il protagonista comincia a roteare trasformandosi in quella sorta di mini tornado che tanto lo ha reso famoso. Premendo un tasto a scelta, consigliata la freccia direzionale, il nostro mordace eroe esegue un piccolo salto utile per eliminare determinati nemici “spinosi” e per placare i momenti di troppa foga. Una volta raggiunta la fine del percorso, eliminando un nemico, si ottiene un “pezzo” che ci proietta nuovamente sulla mappa del mondo.Questa fase, molto ripetitiva in realtà, rappresenta il cuore del titolo. Il tutto, vista anche la difficoltà dei percorsi ricchi di insidie, risulta però zoppicante a causa di un sistema di controllo non sempre raffinato. Troppo spesso, anche solo con un minimo tocco, Taz diventa un tornado risultando difficilmente controllabile e spesso cade nel vuoto (senza però perdere vita). I passaggi strettissimi completano il quadro. Per fortuna un saggio stratagemma inserito dagli sviluppatori ci aiuta nelle fasi più complicate. Sacrificando una vita si può superare qualsiasi momento particolarmente complicato. Questa fase di gioco, per quanto incerta, risulta comunque piuttosto divertente grazie all’ispirato level design. Paradossalmente proprio negli stage più avanzati si ottiene il massimo tenendo Taz perennemente in stato “tornado” ed affrontando il tutto con grande velocità. Superando i primi livelli, meno ispirati, ci si ritrova tra le mani un prodotto comunque valido grazie alla peculiarità del sistema di controllo (croce e delizia di Galactic Taz Ball).

Il vecchio platform bidimensionaleBen meno apprezzabile è invece la fase dell’Underworld. In alcune situazioni si è costretti ad entrare sottoterra per sbloccare cancelli che impediscono di progredire nel livello. Qui l’azione si sposta su touch screen e lo stile grafico riprende classici in stile Super Mario Bros. L’azione si concentra ora su piccoli enigmi (piuttosto semplici in verità) basati sul ragionamento e sul rapido controllo del personaggio. In questa occasione il sistema di controllo risulta davvero pessimo. Il movimento di Taz è impreciso e l’interazione con gli oggetti a schermo (molle, ventilatori, tapis roulant) richiede grande velocità in un contesto di generale approssimazione. Per fortuna queste sezioni sono sempre piuttosto brevi e soprattutto non così frequenti.Graficamente Galactic Taz Ball risulta gradevole grazie ad una scelta dei colori sempre impeccabile ed alla generale pulizia su schermo. Una maggiore varietà non avrebbe certo guastato, ma nel complesso non possiamo che ritenerci soddisfatti. L’unico aspetto negativo è legato ai filmati di intermezzo che non colgono esattamente l’essenza del peloso diavolo della Tasmania.Anche sotto il profilo della colonna sonora siamo di fronte ad un buon lavoro, grazie alla presenza di qualche classico arrangiato a dovere. Ottimi sono gli effetti sonori tra i quali spiccano le sonore pernacchie dello sboccacciato Taz.La giocabilità soffre a causa di alcune discutibili scelte legate al sistema di controllo. Forse alcune sezioni avrebbero dovuto essere testate meglio e i livelli sotterranei proprio non funzionano. Buona invece la longevità sostenuta dai tre gradi di difficoltà, da 25 livelli (più 5 boss) e dalla presenza di qualche piccolo extra. In definitiva Taz approda su Nintendo DS con un titolo discreto, caratterizzato da alti e bassi; ideale per i più giovani, ma adatto anche a chi se la sente di affrontare i livelli di difficoltà più elevati. Forse una maggiore attenzione per i dettagli avrebbe potuto rendere il prodotto WayForward molto più che l’ennesimo titolo su licenza sperduto nel vastissimo catalogo di Nintendo DS.

– Graficamente pulito

– Effetti sonori spassosi

– Tre livelli di difficoltà

– Originali gli stage “veloci”

– Giocabilità appagante negli stage più avanzati

– Sistema di controllo talvolta impreciso

– Ripetitivo

– Filmati migliorabili

7.0

Galactic Taz Ball è un action game strutturalmente interessante. Una doppia tipologia di gioco ed alcune idee di valore sostengono un prodotto che soffre qualche alto e basso, ma che migliora decisamente progredendo nel gioco. I problemi maggiori sono legati ad un sistema di controllo talvolta impreciso che ci costringe ad una tediosa fase di addestramento. I mondi una volta giunti nell’Underworld soffrono a causa di alcune meccaniche non propriamente rodate. Le avventure dell’Overworld garantiscono discreta varietà e un buon senso di sfida.

Nel complesso la nuova avventura di Taz si rivela un titolo discreto tecnicamente ed ampiamente rigiocabile che, con una maggiore cura del dettaglio, avrebbe potuto ritagliarsi uno spazio realmente significativo su Nintendo DS.

Voto Recensione di Galactic Taz Ball - Recensione


7