Recensione

G-Force: Superspie in missione

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a cura di Mauro.Cat

Disney nei suoi film di animazione ha negli ultimi anni percorso sviluppi narrativi noti inseriti in un contesto improbabile o semplicemente originale. Cars o Alla Ricerca di Nemo, giusto per citare due esempi a caso, propongono valori e situazioni comuni ad altri film in un mondo non propriamente classico. Questo è anche il caso di G-Force. Una squadra speciale sta cercando di incastrare un perfido magnate, proprietario dell’azienda di elettrodomestici Saderling, che da anni sfugge all’FBI. Il “cattivo di turno” ricco e senza scrupoli è un cliché dei film action, ma un team di minuscoli animali spie specializzati nello spionaggio e nelle azioni di disturbo alla Spinter Cell rappresentano una svolta senza dubbio più intrigante. Il film, in uscita dal 24 settembre in Italia, narra proprio le eroiche azioni di questo improbabile gruppo di eroi. G-Force – Superspie in missione giunge nelle nostre sale cinematografiche quasi in contemporanea ad un divertente action game. Il titolo firmato Eurocom, ed ovviamente prodotto da Disney Interactive Studios, è una sorta di action sparatutto, contagiato da diversi altri generi, che ci mette nei panni del coriaceo porcellino d’India Darwin e della versatile mosca Mooch. Il giocatore alternerà il controllo dei due personaggi, Mooch è sicuramente meno rilevante, a seconda delle opportunità di gioco.

Ci sono un topo e una mosca nella mia Xbox360Una volta creato il file di salvataggio e scelto il livello di difficoltà, tra tre disponibili, si comincia con il più classico tutorial. I comandi non sono semplicissimi, forse poco indicati per un giocatore giovane o alle prime armi, a causa delle varie attrezzature a disposizione di Darwin e dello scambio tra i personaggi. La nostra cavia vola e accelera grazie ad un tecnologico jetpack e colpisce i nemici utilizzando armi da fuoco o una sorta di frusta elettrificata. A questi si aggiunge una pistola scanner che ricorda lievemente il visore di Metroid Prime e che ci informa sui punti deboli dei nemici o sugli oggetti che richiedono una determinata interazione. La minuscola Mooch possiede invece una sorta di mini laser, utilissimo per “addormentare” le telecamere di sicurezza, ed un dispositivo che rallenta il tempo. Per fortuna la fase tutorial, necessaria ma spesso tediosa, risulta piuttosto breve. Per tutto il resto del titolo alcune indicazioni su schermo cercano di giungere in soccorso al giocatore ricordando nelle occasioni più difficoltose il tasto corretto da premere.Il primo impatto con G-Force è senza dubbio positivo. Un comparto grafico di discreta qualità ed un buon doppiaggio in italiano ci accompagnano nella trama in maniera calibrata. Le prime battute ci introducono nelle meccaniche che saranno alla base di tutta l’avventura. Darwin deve raggiungere un obiettivo, quasi sempre indicato su schermo da una sorta di mirino che ci indica anche la distanza da percorrere, aprire qualche interruttore e sconfiggere dei nemici. In situazioni particolari si prende il controllo di Mooch per penetrare in ambienti ancora più ristretti e, solitamente, sbloccare accessi agevoli alla nostra piccola cavia. Talvolta si incontrano anche altri componenti del team, centrata la caratterizzazione della talpa, che ci supportano in maniera più o meno convincente.

Il mondo delle ideeDopo pochi minuti ci si sentirà a proprio agio con le meccaniche di gioco. Nonostante il tutto tenti di offrire novità costanti si ha spesso la sensazione di eseguire in sequenza azioni molto simili e soprattutto già viste in altri titoli del genere. Gli enigmi, specialmente all’inizio, appaiono scontati e gli scontri non propriamente indimenticabili. L’ambiente enorme, se proporzionato alle dimensioni dei protagonisti, rappresenta invece un vero punto di forza. L’esplorazione è effettivamente piuttosto appagante proprio grazie alle capacità aeree di Darwin, ai cambi di personaggio ed alla struttura degli scenari.Le note dolenti sono legate in gran parte ad un sistema di combattimento non proprio impeccabile. La cura dei dettagli di contorno è davvero ottima. Alcuni chioschi, in realtà delle specie di distributori automatici, permettono di potenziare le nostre attrezzature ed i dischi d’oro e d’argento, nascosti tra gli stage, sbloccano oggetti extra. La grande quantità di armi presenti non è sufficiente a toglierci quel certo senso di amarezza nelle fasi di combattimento. La frusta, perfetta per gli scontri da vicino, risulta globalmente scomoda e le armi da fuoco non riescono mai a ricreare l’adrenalina tipica degli sparatutto più quotati. I combattimenti, solitamente contro elettrodomestici impazziti, finiscono a volte per risultare confusionari e al tempo stesso poco impegnativi. In rare occasioni si ha veramente la sensazione di dover studiare strategie particolari per sopravvivere. Il dualismo tra frusta ed arma da fuoco andava senza dubbio calibrato al meglio.Lo sviluppo narrativo ha permesso agli sviluppatori di variare il più possibile l’avventura con l’inserimento di zone buie, nelle quali utilizzare una sorta di visore, o di vere e proprie sequenze di guida. Queste fasi, che ad un’occhiata più approfondita rappresentano dei semplici diversivi, riescono comunque nell’intento di variare uno schema di fondo un po’ troppo monocorde. In definitiva G-Force diverte tra qualche alto, le esplorazioni, e qualche basso, i combattimenti, risultando nel complesso piacevole.

Oggi mi sento tridimensionale Seguendo la struttura del film, Disney ha pensato di introdurre nella confezione occhiali 3-D utilizzabili per rendere, in qualsiasi momento dalla schermata delle opzioni, la visione del titolo con effetto tridimensionale. Questo esperimento, non del tutto nuovo nel mondo dei videogame, risulta senza dubbio interessante e mostra qualche effetto degno di nota, ma nel complesso non è completamente sostenibile. Gli occhiali tridimensionali alla lunga infastidiscono la vista e per questo ci si ritrova, dopo una breve sessione di gioco, a reimpostare lo stile grafico semplice. Per il resto si può notare una notevole cura per i dettagli degli ambienti e qualche buon effetto di luce, ma anche una indiscutibile ripetitività degli ambienti. Gli scenari, per quanto al primo impatto positivi, finiscono col somigliarsi un po’ troppo tra loro. Ben fatte sono invece le animazioni degli sprite principali. I nemici elettronici sono perfetti nelle loro trasformazioni malvagie e Darwin risulta assolutamente spassoso. In particolare la camminata della cavia, che passa senza problemi da due quattro zampe, risulta credibile e perfetta. Il comparto sonoro è sostenuto da un ottimo doppiaggio italiano. Le voci sono ben differenziate ed accattivanti. Una serie di effetti e musiche di atmosfera sottolineano in maniera sapiente ogni situazione. Il titolo ha una longevità media, non oltre le dieci ore per un utente mediamente esperto, ed una rigiocabilità piuttosto scarsa, ma nel complesso risulta piuttosto divertente. L’aspetto che più ci ha colpito è legato alla gran quantità di comandi da memorizzare. L’ampio arsenale disponibile ed il doppio personaggio potrebbero risultare non esattamente calibrati su un target giovanissimo o inesperto. Essendo un prodotto tratto da un film di animazione Disney, forse si sarebbe potuto alleggerire il sistema di controllo, ottimo ma non proprio immediato per i neofiti.G-Force è una sorta di compendio dei videogame. Raccoglie a piene mani da vari generi e non si sforza di essere originale, ma al tempo stesso compie in maniera discreta il proprio dovere divertendo senza strafare e risultando piacevole grazie ad un comparto tecnico più che soddisfacente.

– Ottimo doppiaggio in italiano

– Buona la fase di esplorazione

– Divertente l’alternarsi dei due personaggi

– Piuttosto ripetitivo

– Niente di particolarmente originale

– Combattimenti migliorabili

7.0

G-Force – Superspie in missione è qualcosa di più di un semplice tie-in lanciato in fretta e furia per sfruttare il successo della controparte cinematografica. La cura è notevole, ottimo doppiaggio in italiano, buon arsenale di armi, due personaggi utilizzabili, e l’impianto grafico nel complesso appare apprezzabile. In alcune occasioni si avverte una certa ripetitività di situazioni. Il sistema di combattimento ibrido tra l’action e lo sparatutto non convince in pieno e forse avrebbe dovuto seguire una direzione più precisa. Globalmente però il titolo diverte e, pur non risultando propriamente memorabile, si comporta molto meglio di tanti altri tie-in privi di anima. G-Force è senza dubbio indicato per chi ha apprezzato il film e per tutti coloro che amano gli action semplici e ben strutturati.

Voto Recensione di G-Force: Superspie in missione - Recensione


7