Recensione

Future Tactics: The Uprising

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a cura di Chomog

Un Warcraft del futuroAlla base del nuovo titolo della JoWood Productions vige la storia di un futuro non troppo roseo per gli esseri umani. Questi, dopo essersi annientati tra di loro, con città scomparse, intere nazioni distrutte e continenti geograficamente scombussolati, ritornano a combattere divisi in piccole tribù, le une tentando di prevalere sulle altre con la tecnologia al loro servizio. Low è l’eroe di turno che guida la sua installazione di esseri umani, pronto a vendicare la morte dei suoi genitori e portare i suoi compagni di campo a gestire le principali situazioni sociali della zona.Purtroppo a guastare la festa arrivano dallo spazio più profondo alcuni alieni, che ricordano per fattezze gli orchi di Warcraft, di colore principalmente bluastro. Quasi come se non fosse abbastanza quel che ai poveri umani era capitato, questi invasori cercheranno di metter ai loro piedi quel che rimane degli abitanti della Terra. Il fido Low, con la sorellina Pepper e gli altri stravaganti eroi di questo strategico a turni con elementi action, cercherà di fermare la loro avanzata e noi dovremo dar loro una mano, pronti a venir sconvolti dalle future rivelazioni, non solo sugli esseri umani ma addirittura sullo stesso, infinito, universo.La storia del titolo risulta molto godibile, grazie anche alle numerose scenette in chiave comica che si mescolano alle azioni più seriose.

Il solito RenderWareIl gioco Warthog utilizza l’ormai sempre più duttile motore RenderWare, che ben si plasma a generi videoludici tra i più disparati presentando una giusta via di mezzo tra velocità e qualità visiva.Confezionato pensando ai comics americani, Future Tactics presenta uno stile grafico in Cel Shading, con contorni evidenziati per far sembrare i personaggi e l’ambiente scenografico quanto più vicini possibile ad un cartone animato; risultato raggiunto in modo più che soddisfacente.Appaiono fluide le animazioni dei 18 personaggi del gioco, pur non essendo molto realistiche; semplici invece le texture che ricoprono i modelli poligonali, mentre vi è abbastanza delusione per gli scenari che sicuramente potevano esser meglio caratterizzati: su questi, infatti, a volte troviamo rocce e massi con contorni esa-ottagonali che sicuramente lasciano con l’amaro in bocca chi si aspettava la stessa cura riservata per i personaggi. Nota dolente anche per i colori, molto semplici, che non riescono a conquistare il videogiocatore, il quale si focalizzerà in primis sull’aspetto giocabile del prodotto.Il comparto sonoro, piatto e poco carismatico, con alcune tracce anche buffe per un titolo del genere, non coinvolge non proponendo quell’unicità delle classiche OST (Original Sound Track) che rimangono nel cuore e nella mente negli anni a venire; modesti gli effetti sonori ed i campionamenti con rumori dei raggi laser, grugniti degli alieni e frasi scherzose dei personaggi.

La novità dello strategico a turniL’aspetto sicuramente più originale del titolo JoWood è l’unire il genere videoludico plattaform-action con lo strategico a turni proponendolo in chiave tridimensionale, sperimentazione avvenuta anche in campo console con Ring of Red di Konami per Playstation 2 dove, dopo aver collocato e spostato le nostre unità sul campo di battaglia, toccava a noi stessi prendere la mira e decidere il reale esito di un attacco o di una difesa. Anche qui faremo la stessa cosa, con un’ulteriore libertà di azione, camminando, correndo, saltando ed infine mirando direttamente gli avversari o gli elementi scenografici del campo di battaglia. Il gioco, infatti, ci mette a disposizione la possibilità di sfruttare le strutture e gli oggetti, naturali e non, presenti nel luogo: mirando ad un masso in bilico questo potrebbe schiacciare gli avversari, distruggendo alcune porte avremo invece accesso a nuovi livelli ed ambientazioni: una, seppure sempre uguale e non variabile, libertà di azione a scelta e ricerca del giocatore.Selezionando un’unità potremo quindi muoverla, visionare quel che le è intorno ed attaccare con un sistema ortogonale di centramento della traiettoria di fuoco oppure a mani nude, se siamo nelle prossime vicinanze di un obiettivo. Altre modalità, che verranno acquisite e poste di default dal gioco, sono la modalità riposo (per non perdere tempo nel turno successivo e reagire più velocemente), quella cura (per ripristinare i punti vita) e la modalità scudo (che con una penalità di movimento innalzerà la difesa). Presenti, infine, alcuni oggetti di importanza rilevante come kit medici e upgrade per le armi dei personaggi (questi ultimi solo nella modalità storia). Avremo comunque un buon campo di tutorial per esercitarci al meglio prima della battaglia vera e propria, sfruttando le particolari caratteristiche di ogni nostro soldato.Nel gioco in multiplayer vi sono due modalità: un Avvio Veloce, che presenta le stesse battaglie della modalità Storia, con un videogiocatore nel ruolo degli umani e l’altro in quello degli alieni; e la battaglia Personalizzata (con opzioni sbloccabili dalla modalità Storia) con svariate possibilità di combattimento.

HARDWARE

Sistema Operativo: Windows 98/ME/2000/XPMemoria: 128Mbyte RAM (consigliati 256Mbyte RAM)Processore: 1Ghz (consigliato 2Ghz)Scheda grafica: compatibile Direct X 7.0 16Mbyte RAM (consigliata 32Mbyte RAM)Scheda audio: compatibile Direct X 8.0Spazio libero su hard disk: 850Mbyte

MULTIPLAYER

LAN fino a 2 giocatori.

– Un buon approccio per chi è alle prime armi con il genere

– Giocabile fin da subito senza estenuanti tutorial

– Simpatica storia di fondo

– Troppo elementare per la massa

– Grafica non esaltante

– Poco vario

6.0

Future Tactis: The Uprising, sviluppato dai Zed Two (Aqua Aqua e Wetrix, giusto per capirci), è un titolo che diverte in modo sufficiente. Non sconvolge per la grafica o la dipendenza da videogioco, ma può esser un buon inizio per un giocatore giovane che vuole avvicinarsi a questo genere senza né scontrarsi con le tantissime statistiche classiche di prodotti più complessi e completi né rinunciare all’elemento piattaforma.

Il tutto è condito con scenette e grafica in stile fumetto americano con tanto di battutine dei protagonisti.

Indirizzato quindi ai più giovani o a chi non si è mai immerso nel genere ma ha sempre voluto farlo.

Voto Recensione di Future Tactics: The Uprising - Recensione


6