Football Manager 2015

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Gli anni passano e Football Manager continua a mietere successi, aprendo annualmente un vortice in cui milioni di videogiocatori precipitano con le loro vite sociali, le loro fidanzate, le loro mogli e il loro lavoro.Non potevamo non sentire la viva voce di quel geniaccio di Miles Jacobson, da anni sul ponte di comando di Sports Interactive.E, grazie alla preziosa collaborazione di Halifax, ho scoperto un videogiocatore come me, un appassionato di calcio, una persona dai modi squisiti con cui è stato davvero un piacere fare una chiacchierata.Perché quella che segue, più che di un’intervista, è la trascrizione di un botta e risposta a cui mancava solo una birretta.

D – Salve, Miles, e grazie del tuo tempo.R – Salve, spara pure la tua prima domanda!

D – Delle numerose novità introdotte in Football Manager 2015, ce n’è una a cui sei particolarmente affezionato?Io, ad esempio, ho la mia preferita…R – Di fatto, è come se tu mi stessi chiedendo se ho un nipote preferito… sono davvero soddisfatto di tutte le nuove feature, altrimenti non sarebbero state incluse nel gioco finale.Credo che la gente che gioca a Football Manager abbia i suoi gusti personali, e ogni giocatore si affezionerà all’una piuttosto che all’altra novità. La versione Beta ce ne ha dato una prova: alcuni si sono innamorati delle nuove animazioni nella visualizzazione del match, altri della nuova interfaccia grafica (e questo in parte mi sorprende, perché è “solo” una nuova interfaccia!), altri ancora hanno apprezzato le nuove opzioni tattiche, per non parlare di tutte le nuove possibilità legate alla fase di scouting delle nuove promesse.Insomma, credo ci sia qualcosa per ognuno dei giocatori.

D – Personalmente propenderei per la nuova distinzione tra Tracksuit e Tactical Manager: credi aggiunga un ulteriore strato ruolistico all’esperienza di Football Manager 2015?R – Vedi?Ci sono così tante novità quest’anno che questa non l’avevo nemmeno menzionata!Io credo che la serie di Football Manager sia sempre stata, di fatto, un gioco di ruolo, sul quale lavoriamo da anni: ci sono però una serie di differenze con gli RPG nel senso più classico del termine.Normalmente, in un gioco di ruolo, i personaggi non giocanti sono molto limitati, potendo contare su un set prestabilito di frasi, statistiche e routine comportamentali, a differenza del protagonista, mentre in Football Manager abbiamo lavorato su oltre 500.000 NPC, ognuno con statistiche e personalità peculiari, ai quali si andavano ad aggiungere poi i personaggi generati dall’intelligenza artificiale (come le giovani promesse molto avanti nella simulazione, ndR).Nonostante questa vastità, il personaggio controllato dal giocatore è sempre stato lo stesso nel corso degli anni, e quindi abbiamo pensato che questa scelta potesse garantire maggiore libertà al giocatore, assecondandone lo stile di gioco.Abbiamo anche inserito la possibilità, in caso si gestisse una piccola squadra che non dispone dei fondi per ingaggiare dei coach, di allenare direttamente i giocatori e passare loro alcuni degli attributi del proprio personaggio.

D – Pensi che questa divisione dei compiti possa essere d’aiuto anche ai neofiti della serie?R – Non tanto quanto altre delle introduzioni fatte, su tutte il tutorial completamente ridisegnato. Ma, hey, se i giocatori ritengono che questa scelta semplifichi loro la vita, sono i benvenuti!

D – A proposito di neofiti: noi europei (e in particolare italiani e inglesi) abbiamo il calcio nel sangue, ma la serie, pur mirata agli appassionati, ha saputo coinvolgere, negli anni, anche persone meno entusiaste riguardo a questo sport. Come te lo spieghi?

R – Perché Football Manager è un mondo all’interno del quale le persone possono perdersi, letteralmente.Non ci sono limiti temporali né una story line principale, puoi giocare con migliaia di squadre provenienti da tutto il mondo e ogni partita sarà differente da quella che l’ha preceduta: questo stuzzica i giocatori con buona immaginazione, che puntano a creare il proprio mondo e la propria storia in esso piuttosto che giocare con quelli pensati per loro da qualcun altro. Una fuga in una realtà alternativa, insomma.

D – Moltissimi giocatori amano Football Manager e amano anche la loro nuova, scintillante console next gen: credi che la potenza dei nuovi hardware possa permettervi di dar vita ad un a versione console che mantenga gli alti standard di qualità cui la serie ci ha abituato su PC?R – Nonostante non escluda che in futuro ci si possa mettere al lavoro su titoli per console, al momento non ci sono piani per portare Football Manager su Ps4 e Xbox One, e non per mancanza di potenza delle nuove macchine.

D – …problemi di interfaccia, eh?R – Ritengo che Football Manager semplicemente non sia altrettanto divertente da giocare senza mouse e tastiera e inoltre parliamo di un gioco che viene giocato per un numero incredibile di ore, circa duecento di media per giocatore. Siccome molti giocatori console usano lo schermo principale di casa, il rischio sarebbe di creare non pochi problemi sociali, visto che molti giocatori non vivono da soli, ma dividono il tetto con fidanzate, mogli, partner, coinquilini, genitori, che potrebbero voler vedere il loro reality preferito (testuale, con sorriso ndR).

D – A proposito di problemi sociali, tu ed il tuo team non vi sentite responsabili della fine di molte relazioni di coppia durante gli anni?R – Non ho alcun rimorso. (altro sorriso, ndR).

D – Questo è lo spirito!Cambiando argomento, ogni anno io e i miei colleghi scriviamo che l’anno successivo sarà difficile migliorare ulteriormente un prodotto virtualmente perfetto, solo per essere puntualmente smentiti dodici mesi dopo.Quanto è difficile migliorare un prodotto di base così buono e come ci riuscite?R – Credo che il segreto sia non considerarlo mai “virtualmente perfetto”. Siamo pieni di idee e ti anticipo che abbiamo sul tavolo già oltre 1000 diverse idee per la versione 2016 di Football Manager!Ovviamente, dopo vent’anni la sfida è sempre più difficile, ma abbiamo un team di sviluppatori incredibile, e una community attiva e preparatissima che, tramite il thread delle wishlist, ci suggerisce sempre nuovi spunti e possibili migliorie.Senza contare circa 500 professionisti del settore calcio, dai calciatori ai tecnici, il cui feedback è fondamentale per noi.

D – Sei soddisfatto delle versioni portatili del gioco, PsVita, iOS e Android?R – Credo che Marc (Vaughan, responsabile delle versioni handheld del gioco, ndR) e il suo team stiano facendo un ottimo lavoro nel condensare un’esperienza mastodontica in device con tali limitazioni, e lo dico anche perché parliamo di un mercato molto complicato, perché, da un lato ci si aspetta la stessa qualità del gioco base, e dall’altro noi ci troviamo a dover fare i conti con vincoli non secondari.Comunque, le versioni portatili del gioco, come la serie principale, hanno davanti un futuro luminoso.Nonostante questo, nel 2015 non ci sarà una versione di Football Manager dedicata a PSVita, semplicemente perché le vendite della scorsa versione non sono state sufficienti a coprire i costi di produzione.

D – In chiusura, due mie curiosità: sono l’unico a giocare a Football Manager in finestra anche sul posto di lavoro o è una pratica diffusa anche in Inghilterra? Anche voi amate il rischio?R – Non sai quanta gente lo gioca in finestra…anche al lavoro o durante le lezioni, dove invece non dovrebbero…temo di dovere delle scuse ai capi di tutto il mondo per aver contribuito ad abbassare il tasso di produttività! (altro, largo sorriso, ndR)

D – La tua squadra del cuore?R – Il Watford, naturalmente. (seconda serie inglese, ndR)

D – Hai una preferita anche tra le squadra italiane?R – Data la proprietà, la mia squadra italiana preferita non può che essere l’Udinese. (entrambe le squadra appartengono alla famiglia Pozzo, ndR)

D – Grazie, Miles, davvero. E in bocca al lupo per il suo lavoro!R – Grazie a te. Ci sentiamo l’anno prossimo!

Dopo questa divertente chiacchierata, la curiosità di mettere le mani sul codice finale di Football Manager 2015 è considerevolmente aumentata. Ciò che traspare con forza dall’intervista è che la passione e la spinta creativa di Miles Jacobson e del suo team sembrano non conoscere periodi di magra, e promettono di infondere nuova linfa vitale in una serie che, dopo vent’anni, è ormai divenuta un’istituzione.

A presto sulle pagine di Spaziogames.it con la nostra recensione!