Recensione

Flow: Urban Dance uprising

Avatar

a cura di Tsubasa

I rythm game sono ormai ufficialmente di moda: piacciono e vendono. Dopo Dance Dance Revolution, Samba de Amigo, Donkey Konga, e dopo che anche Mario (in Dance Dance Revolution) si è convertito al ballo, si torna a saltare a ritmo di musica sul mitico Dance Mat. Questa volta però, Ubisoft è riuscita a dare uno stile del tutto particolare ad un gioco che di certo non reinventa né rivoluziona il genere, Flow: Urban Dance Uprising. Ma c’era veramente bisogno di un altro gioco di ballo?

“Un urlo per i Picciotti Diversi!”Il gameplay di Flow: Urban Dance Uprising è quello classico dei vari Dancing Stage, ovvero bisogna saltare, a ritmo di musica, sulle frecce del nostro tappetino corrispondenti a quelle che passano sul video. Ma allora cosa cambia rispetto al classico di Konami? Se avete guardato la copertina lo capirete subito: l’atmosfera Underground Hip Hop. Tanto per cominciare, le canzoni disponibili sono parecchie, siamo oltre la quarantina. Inoltre, a differenza di Dancing Stage, si balla al ritmo di un unico genere, l’Hip Hop. Se questo sia un bene o un male lascio a vuoi il giudizio: personalmente non ho mai gradito i rappers nè la loro musica ma devo ammettere che da ballare (quantomeno sul tappetino) l’Hip Hop è parecchio spassoso. E ancora: mentre giochiamo al posto dei classici video a fare da contorno vedremo rappresentazioni di ambienti urbani (si va dalla metropolitana, a campetti da basket passando da palestre scolastiche) dove vedremo il nostro alter ego esibirsi in brack-dance e sfidare l’avversario in mezzo ad una folla di spettatori. Ovviamente la bravura dei nostri ragazzi di strada sarà proporzionale al nostro tempismo nel ballare sul tappetino. Che dire sulla qualità della scenografia? Beh, ottima. Mi è piaciuta molto l’atmosfera ricreata dal gioco con sfide di breakers fuori dalla metropolatina contornate dai cori di approvazione o dai fischi degli spettatori. Il tutto ovviamente è ottimamente realizzato: gli ambienti sono credibili e, tanto gli spettatori quanto i ballerini, sono ottimamente animati…

“Tu dammi un argomento, anche solo una parola. Io ti ci canto: ti ci canto per mezz’ora!”Ovviamente il tutto, per quanto bello, risulterebbe inutile se non accampagnato da un gameplay divertente e stimolante. Come già detto cambia poco rispetto a Dancing Stage, una cosa però salta subito all’occhio: la difficoltà. Sì perché il primo impatto, anche per gli esperti di ballo sul tappetino, risulta abbastanza duro. Bisogna avere una precisione notevole per ottenere il massimo del punteggio e basta anticipare, o posticipare, di poco i passi per ottenere la decurtazione delle nostre tanto agognate combo. Per ogni canzone è possibile scegliere il livello di difficoltà fra le tre disponibili e, già a livello intermedio, le cose si complicano non poco. Il gameplay rimane quindi solido, collaudato e molto stimolante (soprattutto per i veterani alla ricerca di nuove sfide).

“Yo, Yo, Yo!”Vediamo le opzioni offerte da questo Fluw: Urban Dance Uprising. Non male, ce n’è per tutti i gusti. Innanzitutto, possiamo scegliere fra quattro ballerini di ambo i sessi, in seguito, sbloccheremo altri ballerini e altri vestiti. Le modalità disponibili sono diverse: Strada, Solo, Sfida, Break Style, Gara, Allenamento e Toutorial. La modolità Strada è quella più classica, abbiamo diverse missioni da compiere, il che si traduce nel selezionare canzoni (e relativa difficoltà) a nostro piacimento il cui superamento ci permetterà di progredire nel gioco. Nella modalità Solo si gioca contro se stessi cercando di superare i propri records, mentre in quella Sfida si cerca di superare determinati obiettivi come effettuare un preciso numero di combo o di passi perfetti. Da notare che in entrambe le modalità è impiegabile la telecamerina EyeToy per vederci a schermo in tempo reale al posto degli ambienti predefiniti. Rimane la Break Style, la più difficile in assoluto, la modalità Tutorial, essenziale per imparere le basi, Allenamento, dove in base alle nostre caratteristiche saranno calcolate le calorie perse, e la modalità Gara. Quest’ultima è fondamentale se vogliamo giocare con due o più amici perchè ci permette di creare tornei ad eliminazione diretta o campionati dove vince chi ottiene più punti. In questo modo, con soli due tappetini, possiamo dare inizio a spassose competizioni coinvolgendo fino ad otto giocatori,

“Girami, girami, girami!”La longevità di Flow: Urban Dancing Uprising è ottima. Sbloccare i personaggi, i vestiti e completare tutte le modalità, garantisce una elevata durata del gioco, aggiungete che in multiplayer è fantastico perché, una volta raggruppata una consistente ciurma di ballerini, non vi stacchere più dallo schermo (o meglio dal tappetino). L’unico limite è la colonna sonora, che potrebbe non piaciere a tutti, ma, se volete il mio consiglio, provatelo comunque, perché Flow: Urban Dancing Uprising vi farà apprezzare l’hip hop che vi piaccia o no.

– Totalmente Hip Hop…

– Parecchie canzoni

– Parecchie modalità

– Ottimo in Multiplayer

– Molto immersivo

– …Totalmente Hip Hop

– Nulla di realmente nuovo

7.2

Tirate fuori il tappetino e riattaccatelo alla PS2. Il nuovo titolo Ubisoft vi farà ballare e saltare a ritmo di Hip Hop e risulta talmente immersivo nella cultura Underground che rischierete, entrando in ufficio o in classe, di dire “Yo!” al vostro professore o al vostro capo al posto del classico “Buongiorno”. La struttura di gioco è la medesima di Dancing Stage, è vero, ma è dannatamente divertente, immersivo e difficile. Se vi piacciono i giochi di ballo, non potete perderlo.

Voto Recensione di Flow: Urban Dance uprising - Recensione


7.2