Recensione

Fire Emblem Fates Rivelazione

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Dopo il digiuno durato oltre un anno, l’abbuffata della settimana scorsa, con le nostra doppia recensione a coprire uno dei titoli più attesi dell’anno, non solo dai possessori di 3DS, ovvero Fire Emblem Fates: dopo Retaggio e Conquista, con la loro duplice offerta narrativa e di livello di difficoltà, oggi è il turno di Rivelazione, terza e ultima campagna, che chiude il cerchio delle vicende delle due famiglie reali di Hoshido e Nohr, esplorando cosa sarebbe successo se il nostro protagonista, invece di schierarsi per l’una o per l’altra fazione, avesse optato per la neutralità, in pieno stile svizzero.
Si sa, scegliere è difficile, e il consiglio, come avrete intuito dal voto, è di non farlo: lasciarsi scappare una qualsiasi delle tre campagne di Fire Emblem Fates sarebbe un delitto.
Ma andiamo con ordine.
Una terza via
Come saprete se avete letto le nostre recensioni di Retaggio e Conquista, Fire Emblem Fates è un prodotto tripartito, che poggia su tre diverse linee narrative, ognuna autoconclusiva ma tutte legate tra loro da sottotrame e risvolti narrativi, oltre che da un manipolo di personaggi comuni.
Dopo aver esplorato il lato della luce, schierandosi con gli Hoshido in retaggio, e aver invece parteggiato per le tenebre, difendendo i colori del Nohr, in Rivelazione viene concessa al giocatore una terza opzione, ovvero quella di non schierarsi con nessuna delle due fazioni, provando a convincere i regnanti di entrambi i paesi della necessità di unire le forze contro un male superiore.
Gli sceneggiatori di Intelligent Systems, nel mare magnum di un lavoro svolto con passione e genio, hanno però optato per un espediente narrativo molto debole per giustificare il fatto che Corrin non possa spiegare come stanno realmente le cose.
Questo lo porta a guadagnarsi la sfiducia sia degli hoshidesi sia dei nohriani: in uno schema che tende a ripetersi troppe volte durante la campagna, egli viene prima attaccato, e, solo dopo aver riportato a più miti consigli gli avversari di turno, riesce a farsi ascoltare.
Al di là di questo discutibile plot point, tutti i nodi narrativi di Fire Emblem Fates vengono al pettine con grande naturalezza in Rivelazione, chiarendo il ruolo di alcuni personaggi (la bella Azura su tutti) e svelando succulenti retroscena della trama.
L’unico requisito consigliato (seppure non necessario) è quello di aver completato almeno una delle due campagne precedenti, senza aver giocato le quali molti riferimenti e personaggi risulterebbero oscuri quando non totalmente incomprensibili: che la vostra scelta sia caduta su Retaggio o su Conquista, Rivelazione mostra un altro punto di vista, scevro dalle convinzioni forti delle due nazioni in guerra e mirato, piuttosto, a garantire un futuro di pace tanto ad Hoshido quanto a Nohr.
Le interazioni tra personaggi variano considerevolmente rispetto ai due capitoli precedenti, consentendo al giocatore di scegliere i propri combattenti da un roster molto ampio, di far combattere fianco a fianco nemici giurati, e addirittura di vedere un erede nato dall’improbabile unione tra un reale hoshidese ed uno nohriano.
Il tono neutrale ed onnicomprensivo giova alla narrazione, che si dimostra almeno al livello di quella cruda e cupa vista in Conquista: anche l’epilogo non delude, rivelandosi, probabilmente, il più compiuto del trittico.
Un po’ di questo e un po’ di quello
Anche a livello di gameplay e bilanciamento, Rivelazione batte una terza strada, non del tutto inedita, visto che mescola sapientemente elementi provenienti da Retaggio e Conquista per offrire una campagna familiare eppure diversa, che si colloca a metà tra le due in quanto a livello di sfida ed accessibilità.
Nei confronti dell’avventura marchiata Hoshido, Rivelazione è debitrice per quanto concerne la possibilità di giocare su mappe secondarie quando si vuole, in maniera tale da potenziare la propria armata e raggranellare nuove armi e fondi di guerra, tanto quanto per il numero di personaggi selezionabili, decisamente elevato, soprattutto se paragonato a quello di Conquista.
La possibilità di accedere alle armerie e alle classi di entrambe le campagne precedenti, poi, assicura una varietà enorme in termini di costruzione del proprio party e di specializzazione delle classi, con i ninja e i maggiordomi a farla ancora da padroni in quanto a versatilità ed utilità in differenti frangenti.
A parità di livello di difficoltà selezionato, insomma, Rivelazione sarebbe grossomodo sullo stesso piano di Retaggio, e quindi adatto anche ai neofiti, se non fosse per gli elementi presi di peso da Conquista, su tutti il map design e la differenziazione degli obiettivi di missione.
Se c’erano un paio di difetti in Retaggio, questi erano rappresentati proprio dalla piattezza di alcuni stage e dalla ripetitività delle condizioni di vittoria, che molto raramente divergevano dal consueto “annienta il nemico”: Rivelazione guarda a Conquista sotto questi aspetti, proponendo mappe variegate, che si divertono a cambiare continuamente le carte in tavola, complicando la vita al giocatore.
Accade, ad esempio, che una mappa inoffensiva celi nemici non visibili, nascosti sotto blocchi di ghiaccio da abbattere, o che si debba avanzare in una grotta buia, senza avere idea di cosa circondi le nostre truppe, con il rischio di cadere in un’imboscata ad ogni passo.
Queste ed altre situazioni (come la necessità di teletrasportare parte del gruppo all’altro estremo della mappa corrente) ravvivano un map layout brillante, dove spesso la profondità tattica incontra il puzzle solving, con nemici sapientemente piazzati nei punti strategici e la necessità di sfruttare adeguatamente le Vene del Drago sparse per le mappe.
Queste ultime, peraltro, nella prima parte dell’avventura saranno attivabili solo da due o tre membri del party, perché entrambe le famiglie reali vedranno il giocatore come un traditore: occhio quindi a salvaguardare elementi come Azura, oltre al/alla protagonista.
Se, quindi, con una mano Rivelazione concede, lasciando al giocatore un’ampia scelta tra differenti unità ed elargendo risorse e battaglie opzionali in quantità, con l’altra bastona, proponendo un map design mai banale e punendo, come Conquista, ogni minimo errore di valutazione con la perdita di un’unità (a meno che non si sia optato per le modalità casuale o Fenice, s’intende).
Il risultato finale è probabilmente il migliore del lotto, una discreta evoluzione rispetto all’entry point rappresentato da Retaggio, che si ferma comunque uno o due gradini sotto Conquista in quanto a livello di difficoltà.
Stesso posto, stesso bar
Com’era facile prevedere, Rivelazione condivide l’aspetto tecnico e buona parte di quello artistico con le altre due campagne che compongono Fire Emblem Fates, eppure non si tratta di un pigro adagiarsi sugli standard già settati in precedenza: ci sono una tavolozza di colori eterei, sconosciuta agli altri due episodi, qualche membro del party che si poteva mancare nelle run precedenti, un buon numero di mappe del tutto inedite e di filmati d’intermezzo di qualità sopraffina, che punteggiano l’avanzamento della trama e trovano il loro apice nelle battute finali.
Rimangono immutati i discorsi concernenti il supporto agli Amiibo e la longevità complessiva, anche se quest’ultima, esattamente come in Retaggio, può essere dilatata oltremodo abusando delle mappe opzionali, al prezzo di un notevole calo del livello di sfida.
Considerando che Rivelazione potrebbe essere la campagna che vi costerà di meno delle tre, insomma, si fa davvero molta fatica a non consigliarla senza riserve a tutti gli appassionati della serie.

– Mescola elementi da entrambi gli episodi base

– Gameplay sempre solidissimo

– Map design di prim’ordine

– Valori produttivi alle stelle

– Ottima integrazione degli amiibo della serie

– Sarebbe meglio giocare una campagna (se non entrambe) per cogliere tutti i riferimenti

9.0

Fire Emblem Fates – Rivelazione unisce efficacemente due stili di gioco differenti, poggiando sempre sulle solide basi comuni a tutti e tre gli episodi che compongono questo monumentale prodotto.

Lo fa coniugando la possibilità di farmare esperienza e risorse con un design delle mappe variegato e creativo, garantendo flessibilità ai meno esperti ma senza deludere i fan di vecchia data, che comunque non vi troveranno lo stesso,implacabile livello di sfida offerta da Conquista.

Se amate la serie, l’acquisto è praticamente obbligato, ma anche per gli esordienti, che magari hanno cominciato da Awakening (o, addirittura, proprio da Retaggio), Rivelazione si dimostra un’opzione validissima.

A noi questa formula tripartita è piaciuta molto, ma, se in futuro si dovesse optare per una versione singola, probabilmente è proprio l’impronta di quest’ultima campagna quella che andrebbe presa come base.

Voto Recensione di Fire Emblem Fates Rivelazione - Recensione


9