Recensione

Final Fantasy: Crystal Chronicles

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a cura di Maxnikk

Informazioni sul prodotto

Immagine di Final Fantasy Crystal Chronicles
Final Fantasy Crystal Chronicles
  • Sviluppatore: The Game Designers Studio
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Square Enix, Nintendo
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH , MOBILE , CUBE
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 2003

Storia di amore, odio e interesseFinalmente ci siamo! Nintendo e Square (ora Square Enix), di nuovo insieme per festeggiare l’uscita di Final Fantasy su GameCube. Più che il coronamento di un sogno si tratta di un ritorno al passato che cerca di cancellare lo schiaffo morale (e non solo) dato dalla casa dei Chocobo alla grande “N”, una scelta che non poco ha influito sul destino e il successo di N64 e Playstation, venendo a scombinare delicati equilibri e creando nuove alleanze che hanno segnato in maniera indelebile la storia del mercato dei videogiochi.Chi ha buona memoria ricorderà senza dubbio che l’ultimo capitolo della serie Final Fantasy apparso su una console Nintendo fu il VI. Era il lontano (videoludicamente parlando) 1994 e gli eventi che si verificarono allora sono ben noti. Il VII capitolo di Fantasy era stato già annunciato per N64 quando con il più classico dei coupe de teatre Square cambiò decisamente politica dirottando il titolo sull’allora neonata Playstation. Una scelta di campo che, a onor del vero, si dimostrò vincente per la coppia Square-Sony, ma che rappresentò un voltafaccia indigeribile per Nintendo, soprattutto per il suo carismatico presidente Hiroshi Yamauchi.Ma il tempo (e la prospettiva di facili guadagni), si sa, è capace di sanare anche le ferite più profonde. Se poi c’è la possibilità di sviluppare giochi per una console di grandissimo successo come il GBA si capisce ancor di più come i piani di Square abbiano subito un aggiustamento di rotta. Del resto, come negarlo, anche Nintendo aveva interesse ad annoverare nella sua line up un franchise di sicuro successo come quello di Final Fantasy.Il risultato di questo matrimonio d’amore e interesse fu la creazione di The Game Designer’s Studio (grazie anche al denaro del cosiddetto fondo Q, istituito da Yamauchi per la realizzazione di giochi capaci di sfruttare al meglio la connessione tra GC e GBA) sotto la direzione di Akitoshi Kawazu.Questo neonato tema di sviluppo iniziò la sua attività concentrandosi sul GBA per il quale realizzò Final Fantasy Tactics Advance e il recente Secret of Mana. Ma è Final Fantasy Christal Chronicles il progetto senza dubbio più interessante, anche perché indirizzato verso nuovi orizzonti: basta con gli scontri casuali, via i punti esperienza e ampio spazio alla connettività GC-GBA con particolare attenzione al fattore multiplayer.

Altro che buco nell’ozono e protocollo di Kyoto!La storia che fa da sfondo a FFCC, seppur interessante e ricca di conseguenze per il gameplay, risulta abbastanza semplice e quantomeno priva di quell’afflato poetico ed epico che ha caratterizzato altri episodi della serie. Non un difetto in quanto tale, si intenda, ma una scelta che può lasciare un po’ insoddisfatti i fan di lunga data.Il mondo di FFCC è avvolto da una nube tossica, il miasma, che è letale per i polmoni e in breve tempo conduce alla morte. L’unica sostanza in grado di contrastarne gli effetti deleteri è la mirra, una sorta di liquido dai poteri magici che deve essere distillato da determinate piante e conservato in appositi cristalli che, posizionati in ogni città, ne garantiscono la sopravvivenza per un certo lasso di tempo.La mirra, però, non è infinita e ogni anno e necessario reintegrarne le scorte. Ecco allora la necessità di organizzare apposite carovane di avventurieri che hanno il compito di esplorare il mondo alla ricerca del preziosissimo materiale, combattendo mostri di ogni genere e affrontando pericoli inimmaginabili. Per annullare gli effetti del miasma potranno però portare con loro un piccolo calice di cristallo contenente un po’ di mirra capace di salvaguardarne l’incolumità durante il viaggio.

La carovana del cristalloIl primo passo da compiere, come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, consiste nella creazione del proprio alter ego virtuale. La scelta è tra quattro classi differenti (Clavat, Liltiy, Selkie, Yuke) per aspetto, caratteristiche e abilità. Va da sé che nel gioco in singolo tale scelta è più che altro demandata al gusto personale (non è possibile comandare un party di personaggi, ma ci troveremo ad affrontare tutta l’avventura da soli), mentre in modalità multiplayer con altri 3 amici è opportuno cercare di organizzare una squadra ben bilanciata dal momento che nel corso delle nostre peregrinazioni potremo incappare anche in oggetti, armi e armature di vario tipo capaci di potenziare non poco i diversi personaggi.FFCC consente anche di scegliere il nostro nome di battaglia, il paese di provenienza e la professione della nostra famiglia con la quale potremo instaurare un fitto rapporto epistolare una volta lontani da casa. Nulla di paragonabile a quanto già visto in Animal Crossing, ma una piacevole e divertente soluzione che si lascia apprezzare in più di un’occasione.

Nel cuore dell’azionePartendo da una mappa del mondo stilizzata potremo muovere la nostra carovana in varie direzioni e decidere quali zone esplorare e, di conseguenza, quali missioni affrontare (un po’ come FF X-2 per PS2 dove si accede alle diverse missioni partendo dalla nave Celsius che in questo caso fa la veci della mappa del mondo).Capiterà, a volte, di incontrare altre persone lungo il nostro cammino, con cui scambiare cortesie o dalle quali correre il rischio di essere derubati, ma tutto sommato la scelta adottata dagli sviluppatori è convincente.Come abbiamo anticipato poco sopra, FFCC abbandona il classico schema a turni per inclinare decisamente ai combattimenti in tempo reale, scelta questa che lo avvicina in maniera inequivocabile a titoli più spiccatamente hack’n slash.In singolo questa impostazione si traduce in un sistema di combattimento piuttosto semplice e con un ventaglio di mosse non certo ai livelli di analoghe produzioni (si veda FF X-2), mentre le cose migliorano decisamente in multiplayer con la possibilità di combinare attacchi e magie dei diversi personaggi.Le magie, in particolare (il cui potere deriva da certe sfere che possiamo raccogliere nelle nostre escursioni), possono essere dirette sul bersaglio con grande precisione sfruttando un comodo cursore di posizionamento che si rivela utile in più di un’occasione.È anche possibile combinarle tra di loro o con armi per ottenere effetti ancor più devastanti contro i nemici. Senza dimenticare la possibilità di “caricare” il colpo tenendo premuto un po’ più a lungo il tasto A.Il sistema di controllo è decisamente semplice e intuitivo, vuoi anche per l’oggettiva necessità di adattarlo ai tasti del GBA. Con i tasti L e R non dovremo fare altro che scorrere il menu delle azioni disponibili, per poi effettuarle semplicemente tramite la pressione del tasto A, mentre il tasto B serve solamente per raccogliere oggetti o posare il cristallo di mirra che, nel caso giocassimo da soli, può essere affidato alle cure di un simpatico Moguri, un simpatico animaletto peloso che ha anche un’altra importante funzione all’interno del gioco che non vi voglio rivelare (provate a colorargli il pelo con l’apposito spray…).Una volta terminato il combattimento però non aspettiamoci punti esperienza, ma solo oggetti, armi e armature da raccogliere per potenziare il nostro personaggio.

Eravamo quattro amici al bar…FFCC è un titolo abbastanza divertente in singolo, ma assolutamente imperdibile in multiplayer. Questo è un po’ il suo pregio e, insieme, il suo difetto. Resta infatti da vedere quanti utenti avranno la possibilità di radunare intorno al GameCube quattro amici, tutti moniti di Gameboy Advance e relativo cavo link. Sì, avete capito bene… non è possibile utilizzare i joypad del GameCube in modalità multiplayer. È una situazione particolare che incide profondamente sulla valutazione del gioco, ma che è anche sintomatica delle precise scelte operate da Nintendo. È innegabile però che, dal punto di vista del gameplay, il titolo ne risente in maniera positiva qualora giocato in quattro. La soluzione adottata dagli sviluppatori va in netta controtendenza con quanto visto ad esempio in Phantasy Star Online non prevedendo affatto lo schermo condiviso (split-screen), ma la presenza contemporanea di tutti i personaggi sullo schermo di gioco. Tale scelta è strettamente connessa alla storyline che prevede la necessità di trasportare un cristallo di mirra per non cadere vittime del miasma, incombenza questa che va demandata a uno dei giocatori. Le ripercussioni a livello strategico sono di conseguenza molto evidenti. Innanzitutto viene evitato il fastidioso blocco del personaggio che ha spesso afflitto altri giochi di ruolo dalla struttura simile. La “bolla” d’aria sana che si estende attorno al cristallo di mirra implica, infatti, la vicinanza di tutti i membri del party, pena la loro morte istantanea. Non dimentichiamo inoltre che, durante i combattimenti, tale cristallo deve essere protetto ad ogni costo, cosa non del tutto semplice nell’infuriare di una battaglia.Esistono due modi per affrontare la modalità multiplayer: creare i vari personaggi all’interno della medesima memory, oppure utilizzare ognuno un personaggio “esterno” (naturalmente sono possibili anche vie di mezzo tra le due possibilità). Nel primo caso ogni giocatore crea il proprio alter-ego virtuale sulla stessa memory e usufruisce in pieno dell’avventura che si trova a vivere: ciascuno avrà una famiglia che lo aspetta al paese d’origine, potrà usufruire della moguposta, potrà raccogliere soldi ed oggetti, fabbricarsi armi e armature.Nel secondo caso occorre una memory ospitante, mentre gli altri membri della carovana vengono importati dai rispettivi salvataggi di ogni giocatore: in questo caso si corre il rischio di schierare personaggi non uniformi (chi è più avanti nel gioco avrà un eroe naturalmente più potente di chi è appena agli inizi), ma non è che la cosa abbia particolare rilevanza, anche perchè il gioco rimane cooperativo e non competitivo. L’unico vero limite in questa modalità è che tutti i personaggi ospiti non potranno sfruttare le risorse del mondo ospitante: in sostanza tutti i soldi raccolti, gli oggetti costruiti, le armi e le armature forgiate andranno persi non appena l’eroe viene riportato nella sua memory d’origine. Rimangono solo i potenziamenti scelti alla fine del combattimento con i boss, nient’altro! Francamente la scelta appare poco condivisibile perchè limita di molto il coinvolgimento del giocatore: da una parte rimane sempre il divertimento di combattere assieme agli amici, ma la consapevolezza che tutto il lavoro fatto assieme frutterà ben poco in termini di crescita del personaggio riduce l’entusiasmo derivante dall’utilizzo del proprio eroe.

Occhio al Gameboy Advance!Uno degli aspetti più interessanti del multiplayer di FFCC consiste proprio nell’utilizzo del GBA sul cui schermo ciascun giocatore può visualizzare delle informazioni esclusive (un po’ come accadrà in Zelda: Four Swords+). La cooperazione diventa così una necessità imprescindibile qualora si voglia avere una conoscenza globale della situazione di gioco.Le informazioni sono essenzialmente di quattro tipologie differenti e sono articolate nel modo seguente:

Guida: Vengono qui specificati i punti deboli dei nemici consentendoci di capire quali incantesimi e attacchi possono risultare più efficaci, quanto è il suo livello di energia e che tipo di oggetto si materializzerà dopo la sua sconfitta

Radar Mostri: Le X sul display indicano la posizione dei nemici , mentre i punti colorati i nostri compagni di gioco. Possiamo così decidere se evitare lo scontro, oppure affrontare tutti i nemici per mettere le mani sui tesori da loro nascosti.

Mappa del territorio: Per chi proprio non ha memoria e senso dell’orientamento la mappa è indispensabile, anche perché indica eventuali passaggi segreti o scorciatoie, oltre a porte, strade bloccate a l’uscita dal dungeon.

Radar tesori: la posizione dei forzieri è un’informazione di assoluta importanza, anche perché ciascuno di essi può racchiudere oggetti o incantesimi necessari per completare con successo la missione.

Il GBA, inoltre, ci consente di monitorare costantemente lo status del nostro personaggio, le annotazioni sul suo diario, e i bonus personali. Si tratta, in buona sostanza, della propria personale (e segreta) missione. Chi la completerà nel migliore dei modi sarà ricompensato con tutti gli oggetti trovati nel corso della missione. Un po’ di pepe nel gioco di squadra che certo non fa mai male… E, se tutto ciò non dovesse bastarvi, provate a lanciarvi in una folle corsa di carovane sbloccabile come mini-gioco… (si vedano le foto qui a fianco).

GraficaA livello di design le scelte grafiche FFCC rimandano a quelle viste nel IX capitolo, con atmosfere tipicamente fantasy e simpatici personaggi un po’ “deformed” (non per nulla il design degli stessi è opera di Toshiyuke Itahana, già responsabile di quello di FF IX).L’attenzione al dettaglio è comunque notevole e le scelte stilistiche si dimostrano particolarmente azzeccate.Non sono presenti i filmati in FMV che in passato ci hanno fatto ammirare l’abilità degli sviluppatori, ma tutte le scene di intermezzo sono realizzate in real time con l’engine del gioco. Le ambientazioni sono evocative, anche se i dungeon sembrano a tratti un po’ spogli, e la realizzazione dell’acqua rende pienamente giustizia alle capacità hardware del GameCube (Wave Race docet…).Spettacolari, come da copione, le magie, con effetti particellari e di luce eccellenti.

SonoroNon c’è Uematsu in sala d’incisione (il suo posto è stato preso per l’occasione da Kumi Tanioka, già al lavoro in FF XI), ma la sua assenza non si fa troppo rimpiangere, soprattutto anche grazie a un Main Theme evocativo come non mai (interpretato magistralmente dalla cantante giapponese Yae) e a temi orchestrali che, non a caso, sono stati riproposti su CD presso alcuni centri della grande distribuzione come vi abbiamo anticipato in una nostra news giorni fa.

LongevitàLa longevità in single player si aggira sulle 30 ore di gioco, qualora vogliate esplorare anche i più reconditi angoli di ogni dungeon e collezionare ogni tipo di tesoro, ma aumenta esponenzialmente in multiplayer, di pari passo con la voglia di rigiocare per intero tutto il titolo.

-Ottima realizzazione tecnica

-Sistema di combattimento semplice e intuitivo

-Multiplayer divertente

-Trama sottotono

-Requisiti multiplayer non facili da soddisfare

-Azione un po’ ripetitiva

8.0

FFCC è uno di quei giochi che, intraprendendo in maniera diretta la strada della sperimentazione, corrono il rischio di esporsi maggiormente alla critiche. È innegabile che l’impostazione di fondo risenta del duplice approccio che lo caratterizza, cosa questa che può comportare una disparità di giudizio qualora il gioco sia affrontato in singolo o in multiplayer.

Ma è altrettanto vero che le qualità del titolo Square Enix sono molte e non possono essere sottovalutate. Del resto, che ci piaccia o no, la filosofia Nintendo è ormai sempre più orientata al multiplayer e a sfruttare appieno la connessione tra GameCube e GBA.

Un discreto gioco in singolo quindi, ma soprattutto un ottimo gioco in multiplayer. Per chi se lo può permettere…

Voto Recensione di Final Fantasy Crystal Chronicles - Recensione


8