Recensione

FORCED

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a cura di Pregianza

Per gli sviluppatori questi sono anni strani. Da una parte non è un gran momento per essere maestri del codice, con l’industria dei “grandi giochi” che sembra avviata sempre più verso una terribile involuzione, eppure tra i programmatori indipendenti non c’è mai stato momento migliore per dar vita ai propri sogni. Tramite Kickstarter e altre forme di finanziamento pubblico, i team di sviluppo hanno ora un contatto diretto con i videogiocatori, e possono dar vita ai propri sogni partendo dal nulla. Quelli che ce la fanno sono ancora pochi, ne siamo consapevoli, ma si tratta pur sempre di un’evoluzione consolante e apprezzatissima del mercato, che ha dato vita a tanti progetti meritevoli. 
C’è chi è riuscito quasi subito a ottenere le risorse necessarie, e c’è chi ha dovuto guadagnarsele con le unghie e con i denti, sputando sangue e rischiando il fallimento. I ragazzi di BetaDwarf sicuramente hanno rischiato grosso: partiti da un’aula abbandonata di un’università, si sono poi dovuti indebitare per aprire uno studio perché scoperti e cacciati, ma sono alla fine riusciti a finanziare il loro lavoro (grazie anche ad un aiutino da Kickstarter)  e a farlo persino arrivare su Steam. 
La loro visione? Un hack ‘n’ slash diverso dal solito, molto impegnativo e incentrato sulla cooperativa. Vediamo fin dove li ha spinti il loro coraggio.
Schiavi della cooperativa
La trama di FORCED è, prevedibilmente, ridotta all’osso, e si limita ad offrire un tiepido punto di partenza per le vicende. Voi interpretate un gladiatore appartenente a una non meglio precisata tribù, prelevato dallo spirito guida Balfus per venir addestrato in una spietata arena, dove i combattenti sono alla mercé di potenti mostruosità chiamate “guardiani”. Dopo aver involontariamente ucciso il primo dei guardiani durante l’addestramento, vi ritroverete a doverli sconfiggere tutti quanti, prima che il signore dell’arena si accorga del terribile peccato di cui voi e Balfus vi siete macchiati. Più facile a dirsi che a farsi, perché il dominio di ogni guardiano è pieno zeppo di trappole, nemici e sorprese spiacevoli, e dovrete sudare sangue per arrivare alla conclusione del titolo di BetaDwarf.
Ma da cosa deriva realmente l’elevato livello di sfida del gioco? Cerchiamo di spiegarvelo subito. In pratica FORCED non è un comune Hack ‘n’ Slash con sviluppo graduale incentrato sul loot, bensì un titolo che si mescola con i puzzle game, e richiede tanto l’uso del cervello quanto quello dei riflessi. Come gladiatore avrete a disposizione solo quattro classi, direttamente correlate all’arma utilizzata: un arciere, un tank dotato di scudo, un assassino con veloci lame da polso e un guerriero armato di martello. 
A un primo sguardo le classi possono sembrare archetipi fin troppo banali, ma risultano ben più flessibili di quanto possiate credere. Indipendentemente dallo strumento scelto si otterranno entro breve abilità di supporto e movimento con ogni specializzazione, riuscendo pertanto a ricoprire più ruoli durante le battaglie. La cosa è indispensabile, visto che FORCED è brutalmente punitivo, e serve un ampio ventaglio di abilità per cavarsela nei suoi sanguinolenti livelli. 
I vari poteri, peraltro, non saranno disponibili da subito, ma vi verranno offerti ad ogni livello ottenuto. Non ci si potenzierà tuttavia a forza di punti esperienza, bensì completando specifici obiettivi nelle missioni, che andranno dal non esser mai danneggiati al completamento del quadro entro un tempo limite.
Tutto molto interessante sulla carta, ma non è una struttura priva di problemi. Quando diciamo che la progressione in FORCED è punitiva parliamo sul serio, e vi ritroverete già dal terzo mondo a ripetere continuamente certe arene, anche a causa della totale assenza di checkpoint durante gli scontri e del numero di minacce presenti. Trattandosi di una sorta di puzzle game, dovrete guidare Balfus in giro per la mappa, poiché il vostro luminoso mentore sferico è l’unico modo di distruggere dei punti di spawn dei nemici e determinati avversari altrimenti indistruttibili, ed è al contempo necessario per attivare altari dagli effetti più disparati, che si tratti di cure a tempo, scariche elettriche difensive o semplici pesi mobili utili per premere degli interruttori. Fate due più due, e vi renderete conto di come non sia esattamente semplice gestire Balfus, tenere a bada i mostri, e risolvere i rompicapo di ogni livello, il tutto cercando di essere il più veloci possibile per ottenere un buon punteggio nelle leaderboards globali o guadagnare un prezioso cristallo delle abilità extra.
Gli amanti dei giochi basati interamente attorno alle capacità dell’utente saranno felicissimi di sentire queste notizie, ma la verità è che i picchi di difficoltà in FORCED sono un tantinello troppo ripidi, e lo sviluppo del proprio alter ego eccessivamente lento per affrontarli a cuor sereno.
Un gladiatore senza headset è un gladiatore morto
Alla base, però, FORCED è un’esperienza cooperativa, e si sarebbe portati a pensare ad un abbassamento della difficoltà in gruppo. Non è così. I nemici scalano col numero di partecipanti, divenendo sempre più numerosi e aggressivi, e certi enigmi mutano obbligando il team a coordinarsi alla perfezione per avanzare, poiché Balfus resta uno solo, ma ogni partecipante ha modo di richiamarlo a sé con la pressione di un tasto. 
Tale formula è fantastica se si affronta il titolo in compagnia di amici dotati di un qualunque programma per parlare online e di un headset, ma non c’è assolutamente nulla nel gioco che permetta di ottenere una collaborazione altrettanto precisa da compagni randomici. 
Niente indicatori attivi, niente ordini rudimentali, niente pattern specifici da seguire. Assenze che rendono una partita online casuale un vero inferno, spesso impossibile da superare se non si possiedono poteri psichici. Un peccato, perché l’essenza del gioco è davvero tutta qui, nella sfida di gruppo. Vista la difficoltà delle arene ci si esalta rapidamente quando si supera un ostacolo coordinandosi, e gran parte della campagna è strutturata per essere superata con una combinazione di ruoli, magari specializzati per ottenere la massima efficienza. In singolo il gioco è arduo, ma soddisfa relativamente poco, mentre in due o più vi farà esultare di continuo.
Passando al comparto tecnico, il motore di FORCED svolge degnamente il suo lavoro, senza sorprendere. Il gioco ha un peso volutamente basso in termini di poligoni e dettaglio generale, e cerca di sopperire alle mancanze grafiche con uno stile alquanto peculiare, tra il fantasy dark e i toni accesi di un Warcraft. 
Tutto gira fluidamente su pc di fascia media, e in particolare abbiamo apprezzato la precisione dello schema di controlli, che non si basa sul solito punta e clicca ma sul movimento da tastiera con la possibilità di direzionare attacchi e abilità tramite mouse. Ci è capitato di trovare qualche bug, come nemici incastrati tra le pareti (cosa che può costringere a ricominciare un livello) o problemi di interpolazione poligonale, ma si è trattato di sbalzi sporadici, che non ci hanno preoccupato.
Interessante la varietà dei livelli, che pur seguendo tutti un “tema” specifico, si mantengono variegati anche nelle singole mappe affrontate, e contengono quasi sempre nuovi modi di utilizzare Balfus e le proprie capacità.

– Esaltante in cooperativa

– Estremamente impegnativo, richiede coordinazione perfetta

– Gameplay peculiare e ricco di buone idee

– Impossibile giocare in coop senza comunicazione vocale

– In singolo non è altrettanto divertente

– Progressione della difficoltà fin troppo brutale a tratti

7.5

FORCED è un titolo che consigliamo caldamente a chiunque voglia testare le proprie abilità in compagnia di amici altrettanto appassionati. Per chiunque altro, tuttavia, il titolo di BetaDwarf presenta dei picchi di difficoltà un po’ troppo brutali, e meccaniche che rendono pressoché impossibile giocare online a casaccio, dunque è il caso di valutare attentamente l’acquisto. Si tratta di un’opera piuttosto unica, costruita attorno a una precisa idea di gaming cooperativo che non fa sconti. Molto interessante, ma non tutto è riuscito alla perfezione, e l’esperienza in singolo non è altrettanto esaltante. Resta un buonissimo gioco, specie se Ventrilo, Skype e affini sono la vostra seconda casa.

Voto Recensione di FORCED - Recensione


7.5