Anteprima

Enemy Front

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a cura di FireZdragon

Milano – Dopo un periodo di relativa calma e assenza dalla scena videoludica, i giochi sui cecchini stanno lentamente tornando alla ribalta. A fare da rompighiaccio ci ha pensato solo qualche anno fa Sniper Elite V2, prodotto apprezzato da critica e pubblico soprattutto per la sua violentissima killcam, un’inquadratura a raggi X nel quale venivano mostrate ossa e organi andare in frantumi mentre il proiettile trapassava il corpo dei nostri nemici. Il successo ottenuto dal titolo e da questa feature ha fatto sì che la meccanica di gioco venisse riproposta in una moltitudine di prodotti differenti, dal più recente Cabela passando ovviamente anche per altri giochi di cecchini. Proprio City Interactive, con il suo Sniper: Ghost Warrior 2, aveva tentato di fornire ai giocatori un’esperienza simile, spostando però la visuale in prima persona e ambientando il titolo in una moderna Sarajevo, non riuscendo tuttavia a mettere in campo un lavoro valido come quello della concorrenza. Quest’anno i ragazzi Polacchi ci vogliono riprovare tornando su una strada più classica con Enemy Front, e noi, grazie ad un invito di Namco Bandai, abbiamo messo le mani su una build ancora precoce del titolo. Eccovi le nostre prime impressioni.

La seconda guerra mondiale ci affascinaAbbandonata l’era moderna, Enemy Front ci ributta prepotentemente nella seconda guerra mondiale. In una Francia presa d’assedio dai nazisti vestiremo i panni di Robert Hawkins, un corrispondente di guerra invischiato in una battaglia che lo vedrà ben presto protagonista e che lo costringerà a gettare via la sua macchina fotografica per cambiare ottica, imbracciando ovviamente quella dei fucili da cecchino dell’epoca.Enemy Front tuttavia non è solamente un gioco di sniping, ma mette in mostra una varietà e uno spessore superiori, lasciando la possibilità al giocatore di decidere se prendere gli scontri a fuoco di petto, sparando a qualsiasi cosa si muova, o muoversi silenziosamente tra le linee nemiche, osservare i percorsi delle guardie e giungere all’obiettivo uccidendo solo i bersagli chiave per la missione.Tutto ciò è possibile grazie a una costruzione delle mappe non lineare, modellate su aree di dimensioni generose che permettono approcci differenti. Scegliere di salire su una collina e bersagliare dalla distanza i nemici o passare da un fiume per sgozzare le sentinelle di spalle sono entrambe soluzioni fattibili nel titolo di City Interactive e la nostra ora di gioco ha rivelato buone potenzialità in questo senso. Tutti gli stili gratificano e ricompensano il giocatore, aprendo così un ventaglio di opzioni difficile da trovare in un FPS. Sia le sparatorie che le fasi stealth infatti funzionano egregiamente bene e il numero di nemici e la loro pericolosità variano in base al loro grado di allerta.Le aree di gioco si riempiono in fretta di ostili dopo i primi colpi di fucile, mentre muoversi silenziosamente, lontani dalla vista e possibilmente fuori dalle aree calde, ci permette invece di superare numerosi posti di blocco persino senza estrarre nemmeno la pistola.Altra cosa interessante che dovrebbe allontanare il gioco dalla più classica linearità è la presenza di alcune missioni secondarie facoltative, dove salvare ostaggi, andare in soccorso di truppe ribelli asserragliate o ancora evitare rapidamente esecuzioni di innocenti. Le nostre azioni verranno conseguentemente ricompensate con armi extra e munizioni, o anche preziose indicazioni sugli obiettivi principali della missione.Le munizioni difficilmente scarseggeranno, vista la possibilità di raccogliere armi e proiettili dai nemici caduti, e la varietà delle stesse pare buona laddove, oltre a fucili e mitragliatori, compaiono anche lanciarazzi per eliminare qualche carroarmato di troppo.

Balistica prima di tuttoSebbene Enemy Front metta in mostra una buona quantità di opzioni tattiche, il focus rimane comunque sul cecchinaggio e la balistica è quindi curata nel dettaglio. L’interfaccia è estremamente chiara e, oltre al grado di allerta, questa ci mostra direzione e velocità del vento, mentre un timer ci indicherà quanto potremo trattenere il fiato per stabilizzare la mira. Nel preciso istante in cui premeremo lo stick sinistro, Robert tratterrà il fiato, la camera zoomerà verso l’obiettivo e un piccolo indicatore rosso segnalerà la traiettoria del proiettile. Un leggero tocco al grilletto ed il colpo esploderà, mettendo in azione, in caso di sparo preciso, la killcam. Se sulla carta quindi il titolo sembra avere buone possibilità di successo, diversi dubbi ci girano per la mente, sia per quanto riguarda il comparto tecnico, nonostante il motore grafico sia il Cryengine, sia soprattutto per l’intelligenza artificiale, vittima di una serie di alti e bassi che, in un titolo basato anche sullo stealth, potrebbero davvero andare a minare l’intera esperienza. Per quanto riguarda la longevità, la campagna principale a detta degli sviluppatori dovrebbe attestarsi sulle 10 ore e visto il buon livello di difficoltà non fatichiamo a credere che, in caso di un buon numero di missioni, le aspettative verranno rispettate.

– Diverse tattiche possibili

– Tante missioni secondarie

– Tutto il fascino dei giochi di cecchinaggio

Enemy Front ha lasciato intravedere buone cose, sebbene con qualche piccola lacuna nel mezzo che potrebbe andare ad influire negativamente sull’esperienza di gioco. Ci teniamo però a precisare che il codice visionato era piuttosto grezzo e arretrato, e speriamo che City Interactive trovi il tempo di sistemare i problemi riscontrati prima dell’uscita in Italia, prevista al momento per il 12 giugno prossimo.