Recensione

Divinity 2: Dragon Knight Saga

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a cura di Pregianza

Gli ultimi anni sono stati senza dubbio gustosi per gli amanti dei giochi di ruolo. Titoli come Dragon Age, Mass Effect 2, The Witcher e Demon’s Souls hanno fatto breccia nel cuore degli appassionati e hanno riportato fortemente in auge uno dei generi più amati dai giocatori PC. Il fenomeno GDR ovviamente non si è ancora consumato e, sull’onda dei titoloni appena passati, le software house si preparano ad assaltare il mercato con altri capolavori annunciati. Nel frattempo tuttavia gli appassionati stanno vivendo un breve periodo di calma piatta. Non esiste quindi momento migliore per ributtare sul mercato un titolo che, tra i colossi già citati, è passato un po’ in sordina al momento dell’uscita, nonostante avesse le carte in regola per essere annoverato tra le “gradite sorprese” dell’ultimo periodo. Stiamo parlando di Divinity 2: Ego Draconis, seguito dell’apprezzato Divine Divinity sviluppato dalla belga Larian Studios. Il titolo è nuovamente disponibile col nome di Divinity 2: The Dragon Knight Saga, ovvero una versione perfezionata e rimasterizzata del gioco originale, comprendente l’espansione Flames of Vengeance. Un prodotto che merita di esser preso in considerazione per occupare le uggiose giornate che ci separano dalle prossime uscite del genere.

Da questo momento sarai un cavaliere drago e potrai fare… dei saltelli aggraziatissimiIn Divinity 2 vestirete i panni di un prode ammazzadraghi del mondo di Rivellon, ovvero un abile guerriero votato alla distruzione dei cavalieri drago (uomini a cui le antiche lucertole hanno dato enormi poteri e la possibilità di assumere le loro fattezze), i quali sono considerati colpevoli di aver ucciso il Divino, grande eroe che ha portato pace e prosperità ovunque abbia messo piede. Il destino è tuttavia spesso beffardo, e il nostro eroe si troverà trasformato proprio in uno dei suoi mortali nemici dall’ultima dei cavalieri drago, poco dopo aver superato il rituale necessario a entrare nell’ordine. Vi ritroverete quindi a dover affrontare sia i vostri precedenti alleati, sia una nuova terribile minaccia che di nome fa Damien il Dannato. Damien è un potente cavaliere a cui la morente draghessa che vi ha donato i suoi poteri aveva giurato di dare la caccia e, adesso che i draghi si sono estinti, potrebbe divenire un pericolo per l’intero pianeta. Se siete abituati ai GDR, la storia non vi parrà nulla di eccezionalmente originale o accattivante, ma Divinity 2 ha un paio di grossi pregi per quanto riguarda la narrativa. Il titolo di Larian Studios infatti non si prende mai troppo sul serio (presentando moltissimi dialoghi divertenti e piacevoli da ascoltare, oltre a personaggi ben caratterizzati) e la trama dell’avventura principale presenta diversi colpi di scena davvero interessanti. Il medesimo spirito caratterizza anche l’espansione Flames of Vengeance, ma la storia vera e propria (che continua quella di Ego Draconis) ci ha un po’ deluso. Peccato, mantenere una trama di alto livello in entrambe le parti che compongono l’avventura avrebbe sicuramente giovato alla qualità finale.

Poteri speciali: palla di fuoco, colpo mortale, caduta libera da qualunque altezza e evocare zombiemonIl sistema di gioco di Divinity 2 è rimasto invariato nella sua versione rimasterizzata. La creazione del personaggio vi permetterà di decidere solo il sesso del vostro ammazzadraghi e di apportare alcune modifiche marginali al suo aspetto. Controllerete il vostro eroe con mouse e tastiera e avrete la possibilità di apprendere ed utilizzare svariate abilità. All’inizio dovrete scegliere una classe, ma questo non influirà molto sulle vostre scelte a lungo termine. Potrete infatti imparare qualunque potere desideriate (sempre che il vostro livello ve lo consenta) e sarete liberi di creare un misto tra un mago e un guerriero, tra un ranger e un necromante, o semplicemente concentrarvi sulle abilità di una singola classe per perfezionarle al massimo. Ogni volta che salirete di livello guadagnerete un punto abilità e dei punti caratteristica da spartire come preferite. L’elevato livello di personalizzazione è sempre apprezzabile nei giochi di questo tipo e Divinity 2 dà molto peso a questa caratteristica, espandendola ulteriormente con l’inserimento della Battle Tower. Durante la campagna principale verrete infatti in possesso di un enorme torre dotata di servitori di vario tipo, che vi consentiranno di potenziare le vostre armi e armature con costosi incantesimi, migliorare le vostre abilità, creare utili pozioni e modificare una speciale creatura non morta evocabile durante gli scontri. Le possibilità sono moltissime e creare una creatura sufficientemente forte e armi adeguate è un operazione in grado di portarvi via intere ore, pur trattandosi di un’opzione totalmente accessoria (potrete infatti finire il gioco senza mai mettere mano al vostro non morto o al vostro arsenale). Il GDR di Larian Studios offre inoltre una grandissima libertà esplorativa. Sarà possibile visitare in lungo e in largo le regioni di Rivellon per cercare missioni, eliminare mostri o semplicemente per ammirare il paesaggio. Saranno poche le zone precluse al vostro alter ego e di solito riuscirete a sbloccarle con l’avanzare della trama.Tutto ottimo quindi? No, i difetti ci sono sempre e stavolta sono insiti proprio nella grande libertà che viene data al giocatore. Le mappe sono infatti molto estese e vi capiterà spesso di camminare per un bel po’ prima di raggiungere il luogo desiderato. Le quest sono numerose e sparse per le varie zone, quindi vagherete raramente senza una meta: purtroppo il luogo da raggiungere per il completamento di una missione non sarà sempre chiaro, e capiterà spesso di giungervi per puro caso durante l’esplorazione della mappa. Gli unici incarichi con indicazioni chiare saranno quelli legati alla trama principale.Un altro neo del gioco sta nella sua difficoltà. Divinity 2 è infatti un titolo incentrato sull’azione, e gli scontri avverranno in tempo reale con la possibilità di mettere in pausa solo per bere pozioni o cambiare armi: l’intelligenza artificiale dei nemici è però molto aggressiva e probabilmente arriverete al Game Over numerose volte prima di imparare a gestire opportunamente i combattimenti. Qualunque tipo di eroe decidiate di utilizzare sarà necessario aggirare gli avversari, sfruttare le coperture per bloccare gli attacchi dalla distanza ed evitare di attaccare a testa bassa forze molto numerose, in particolare se tra i vostri antagonisti vi dovessero essere fastidiosi ranger in grado di stordirvi. Non che un tasso di sfida notevole sia una cosa del tutto negativa, anzi, una difficoltà elevata rende spesso l’esperienza foriera di soddisfazioni. I neofiti del genere si troveranno tuttavia in difficoltà, e questo nonostante il livello di sfida sia calato rispetto al titolo originale. Un difetto che invece era presente in Ego Draconis ed è stato completamente corretto è la quantità di punti esperienza ottenibile. Nel titolo originale salire di livello costituiva un’operazione fin troppo lunga e tediosa, fattore che rendeva indispensabile il completamento di molte missioni secondarie per proseguire nella trama. In Dragon Knight Saga la situazione è nettamente migliorata, e non avrete problemi a potenziare il vostro cavaliere quanto basta.Non è solo il combattimento a terra il fulcro del gameplay. Il vostro protagonista è pur sempre un cavaliere drago e questo significa che può trasformarsi in un lucertolone alato e sputare fuoco. La trasformazione diverrà disponibile solo ad avventura inoltrata, ma aggiunge comunque delle fasi aeree spiccatamente action che aumentano la varietà del gioco. Divenire drago e spiccare il volo consentirà inoltre di esplorare le regioni molto più rapidamente.L’ultima variante al gameplay standard consiste in alcuni momenti platform che vi richiederanno una certa precisione nei salti per avanzare. La loro presenza non è forzata e non si tratta di fasi particolarmente ardue, quindi risultano un piacevole extra. L’espansione non aggiunge nulla di nuovo alla formula base ma rimane divertente, con quest ben strutturate e mappe decisamente meno dispersive.

Nessun doppiatore è stato maltrattato durante la produzione del videogioco. Eccetto quello principale, che è stato brutalmente torturatoDal punto di vista tecnico gli sviluppatori di Larian Studios hanno fatto un ottimo lavoro. Dragon Knight Saga presenta una grafica migliorata, con texture e modelli meglio rifiniti e dettagliati rispetto al gioco originario. Graficamente il titolo non è nulla di stupefacente ma ha uno stile notevole, soprattutto per quanto riguarda armi, corazze e paesaggi. Ottimo anche il sonoro: tutti i personaggi sono doppiati e gli effetti e le musiche sono di alta qualità. L’unico appunto che ci sentiamo di fare riguarda le urla del vostro ammazzadraghi, davvero strazianti. Possiamo capire la necessità di un’interpretazione ad effetto, ma ad ogni morte vi sembrerà che il protagonista stia patendo atroci sofferenze. La longevità è molto elevata. Si parla di quasi 50 ore di gioco tra quest principali e secondarie per Ego Draconis, a cui vanno ad aggiungersi le circa 20 ore dell’espansione.

Questa spada a forma di joypad è maneggevole, ma quella a forma di mouse ha quel non so che…Esattamente come avvenne con Eco Draconis, Divinity II Dragon Knight Saga torna anche su Xbox 360 offrendovi nello stesso disco le due splendide avventure descritte sopra. Il gameplay e lo stile molto action della saga si prestano ad essere goduti anche con il pad della console, rendendo dunque l’esperienza consigliata a tutti coloro che non possiedono un computer sufficientemente performante. Questo perché, nonostante il discreto lavoro di ottimizzazione e pulizia, Divinity II Dragon Knight Saga su console risulta ancora meno affascinante rispetto alla versione per Personal Computer, pur rimanendo un prodotto consigliato, soprattutto per il suo valore ludico.

Requisiti Hardware versione PCSistema Operativo: Microsoft Windows XP / Windows VistaProcessore: Intel Core 2 Duo a 1.8 GHz o superioreScheda Video: 256 MB VRAM – (NVIDIA GeForce 7600 / ATI Radeon X1600)RAM: 1 GBHard Disk: 9 GB di spazio liberoScheda audio: Compatibile DirectX Direct X: 9.0c

– Sistema di combattimento immediato e ben fatto

– Grande libertà d’azione e d’esplorazione

– Stile notevole

– Molto longevo

– Ricco di miglioramenti rispetto al titolo originale

– Non è sempre chiaro dove dirigersi per completare le quest

– Difficoltà elevata per i neofiti

– Storia dell’espansione non al livello di quella principale

8.0

Divinity 2: Dragon Knight Saga perfeziona e ripropone al grande pubblico un GDR di ottima qualità, che era passato in secondo piano al momento dell’uscita per l’infelice contemporaneità con alcuni colossal del genere. Ora che ci troviamo in un periodo di relativa calma nel panorama dei giochi di ruolo, il titolo prodotto da Larian Studios merita sicuramente la considerazione degli appassionati. Non raggiungerà i livelli di eccellenza di titoli come Dragon Age o Demon’s Souls, ma è sicuramente in grado di offrire molte ore di divertimento, comprende sia l’espansione che il gioco originale ed è venduto ad un prezzo ridotto. Dategli un’occhiata, non ve ne pentirete.

Voto Recensione di Divinity 2: Dragon Knight Saga - Recensione


8