Recensione

Disney Treasure Planet

Avatar

a cura di Upe

Pirati e bucanieri spaziali, velieri e golette interstellari, nebulose e costellazioni. Questo è lo scenario che vi aspetta, questa è un’avventura senza eguali…..alla ricerca di un pianeta: The Treasure planet.

La Walt Disney non perde un colpo, nel senso che ad ogni produzione cinematografica immediatamente abbina il suo bravo videogioco. E’ avvenuto per Tarzan, Peter Pan, Lilo & Stitch (con due distinte versioni), ed ora con il Pianeta del Tesoro. Chiariamo subito una cosa, cioè l’ispirazione è tratta sicuramente dal famoso romanzo di Robert Luis Stevenson ma, in alternativa a pirati e sette mari, ci troviamo in balia di alieni e bucanieri ciberneticamente potenziati. L’interpretazione Disneyana, in questo caso, non si sofferma sul passato ma è rivolta ad un futuro lontano. Comunque, a parte la licenza narrativa, la trama ricalca fedelmente le linee guida dell’opera originale.

Muovetevi! Branco di smidollatiPrendiamo le redini del gioco subito dopo aver assistito ad un breve filmato, tratto direttamente dal lungometraggio animato, così come lo sono tutti gli intermezzi non interattivi presenti. La nostra ricerca parte dal pianeta Montressor, dove muoveremo i primi passi seguendo un completo tutorial che ci illustrerà, al meglio, tutte le abilità in nostro possesso: salto, salto con giravolta (premendo due volte il tasto X), colpo con la spada, colpo con il laser e la planata. Quest’ultima viene resa possibile grazie all’ausilio del fido Morph, un simpatico quanto bizzarro animaletto mutaforma, che sarà la nostra ombra per tutto il procedere dell’avventura. La similitudine con la libellula di Spyro, in questo senso, è molto marcata. Un forte senso di deejavù si avverte anche nell’incontro dei personaggi secondari, i quali ci chiederanno aiuto e ci coinvolgeranno con delle richieste che, una volta completate, forniranno in premio l’attivazione di una sorta di monolite fluorescente (e qui ricadiamo nel senso di già visto) molto simile alle batterie di Jak & Daxter. Anche la funzione principale di queste colonne è molto simile, ossia sono necessarie per avanzare al livello successivo. Trattandosi di un platform, peraltro molto classico nel gameplay, l’avanzare per le varie locazioni comporta, oltre ai passaggi da una piattaforma all’altra, la raccolta di svariati oggetti disseminati per l’intera area di gioco e il confronto con alcuni avversari, non molto astuti nelle loro forme di attacco. Troveremo le classiche monete e dovremo aprire forzieri, casse e barili (ognuno contenente un numero variabile di item) e via dicendo. Molte volte, inoltre, sarà necessario, per distruggere determinate scatole, l’uso di potenziamenti reperibili nelle vicinanze. Come accade in altri titoli, anche qui la durata di tali power up è condizionata da un limitato tempo di utilizzo, scaduto il quale si dovrà tornare indietro e, se del caso, ripetere tutta l’operazione. Abbiamo visto, quindi, che strutturalmente il gioco non offre nulla di nuovo e, anzi, riprende più di uno spunto da altri prodotti di recente (e meno) uscita. La similitudine più forte, ripetendomi, la si nota con il mai troppo osannato Jak & Daxter, in particolar modo per quel che riguarda l’avanzare negli stage. Il progredire nel gioco, per l’appunto, è condizionato dalla attivazione di queste colonne di energia, le quali si sbloccheranno solamente dopo aver raggiunto l’obiettivo a ciascuna associato. Ad esempio: raccogliere tutte le monete presenti nella locazione corrente, vincere determinate sfide, rompere tutte le casse e via dicendo. Una piccola variazione sul tema si ottiene nelle sessioni di gara, a bordo di un windsurf futuristico sospinto da cuscini d’aria.

Colpito e affondato!Guardando il trailer del film non possiamo che rimanere estasiati di fronte alla bellezza del tratto e della tecnica utilizzata. La stessa cura è stata riposta nella realizzazione delle strutture poligonali e delle texures utilizzate. L’engine grafico non fa una piega, non mostra rallentamenti e, anzi, riesce a gestire con fluidità tutto l’ambiente, molti effetti particellari e di luce. Il controllo sul personaggio è agevole, così coma la risposta a schermo. Positiva la possibilità di salvare in ogni posizione e ogni qualvolta lo si desidera, oltre che dopo ogni obiettivo portato a termine. Musiche fantastiche, riprese direttamente dal lungometraggio di prossima uscita, impreziosiscono il già ottimo prodotto confezionato dalla Walt Disney Interactive, godibili oltretutto in Dolby Pro Logic II. Peccato, però, la mancanza della localizzazione in italiano, unica lingua europea non presente nel menù delle opzioni.

-Filmati bellissimi

-Controlli semplici e reattivi

-Musiche fantastiche

-Mancata localizzazione in italiano

-Originale…….ah, ah, ah, ah!!

-Molto semplice

8

In definitiva, pur non brillando per originalità, Treasure Planet è un ottimo prodotto che, come molte produzioni derivanti da cartoni animati, si rivolge ad un’utenza prettamente giovane. Grave, nello specifico, la mancanza della nostra lingua madre, penalizzante per gran parte del pubblico italiano.

Voto Recensione di Disney Treasure Planet - Recensione


8