Recensione

Die Hard: Vendetta

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a cura di Yoshi

Gli appassionati del cinema d’azione certo sobbalzeranno sulla sedia venendo a conoscenza della pubblicazione di un nuovo videogioco avente come protagonista John McClane, l’eroe della trilogia di film Die Hard (e composta per la precisione da Die Hard, Die Harder e Die Hard; with a Vengeance) interpretato sugli schermi cinematografici dall’icona Bruce Willis.A dire il vero non è la prima volta che i succitati film fanno da sfondo alla trama di un videogames, ma in questo caso si tratta del primo titolo in uscita per Gamecube, e per di più di un’esclusiva per la console Nintendo.Siete pronti a vestire i panni (nello specifico la fantomatica canotta più macho e lurida dell’intera storia del cinema) di uno sbirro un po’ particolare in servizio a Los Angeles?

È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo!Per inquadrare al meglio il titolo in esame, è necessario premettere che, al di là della sezione dedicata alle opzioni, la modalità di gioco è una sola: quella per singolo giocatore che potremmo definire “storia” in quanto costituita da una serie di livelli consequenziali uniti da scene di intermezzo atte a descrivere la trama e caratterizzati ciascuno da una serie di obbiettivi da portare a termine.Non è stata inclusa alcuna opzione per il gioco multiplayer a differenza di altri Fps disponibili per le console di ultima generazione ma, sebbene la mancanza non sia da poco, obbiettivamente lo stile di gioco utilizzato in questo Die Hard:Vendetta è sicuramente più adeguato al gioco in singolo.Dopo aver selezionato il livello di difficoltà tra i tre disponibili (nominati con enorme fantasia Die Hard, Die Harder e Die Hardest), possiamo scegliere se debuttare immediatamente con la prima missione o se preferiamo seguire un rapido corso di preparazione utile per impadronirsi delle tecniche di controllo del gioco e per sperimentare le abilità di cui John è dotato. In quest’ultimo caso siamo accolti presso la scuola di polizia da un istruttore che ci guiderà passo per passo attraverso una serie di prove che coinvolgeranno tutti i movimenti e le azioni di base che poi dovremo utilizzare nella storia.I controlli di gioco identificano subito la natura del titolo, che privilegia indubbiamente l’azione ragionata rispetto alla logica “spara e poi domanda” di parecchi sparatutto in prima persona.La leva analogica principale controlla gli spostamenti di John, mentre il gruppo C è deputato al movimento della testa. Fin qui niente di strano. Nemmeno le funzioni dei due grilletti di destra sono particolarmente originali: tramite la pressione della leva R si fa fuoco con le proprie armi, mentre con Z si procede alla ricarica. Il tasto A è relativo alle azioni principali, che di volta in volta variano dal parlare all’aprire porte. I due pulsanti Y e X corrispondono infine rispettivamente al salto e all’abbassarsi. Più peculiare la funzione del tasto B che consente di passare alla modalità di movimento furtiva: in questo caso il buon McClane si sposterà con maggiore circospezione (e lentezza) per avvicinarsi senza essere visto ai nemici con lo scopo di coglierli di sorpresa. Questa modalità si rivela particolarmente utile nelle sezioni che prevedono la presenza di ostaggi: in questi casi può essere infatti indispensabile arrivare alle spalle del capo della banda di malviventi per poi puntargli alla tempia la pistola. Di lì in poi basterà ordinare ai complici di deporre le armi per poter avere salve al vita dei civili.Un’altra abilità particolare a cui può fare ricorso il protagonista è il cosiddetto tempo dell’eroe: per poter usufruire di questa modalità è innanzitutto necessario accumulare “punti eroe” liberando ostaggi nel corso dell’avventura. Quando ci si trova in una situazione particolarmente delicata, tipicamente con un gran numero di malviventi pronti a fare la pelle a John, si può attivare la modalità tempo dell’eroe tramite la pressione simultanea dei tasti L e Y: in questa fase (di durata limitata e proporzionata ai punti eroe) i riflessi di McClane vengono accelerati con l’effetto di rendere i movimenti dei nemici estremamente lenti, come se ripresi da una moviola televisiva. In questo modo è possibile colpire tutti i malviventi prima che essi siano in grado di reagire: l’effetto è volutamente esasperato e comico, con tanto di cori angelici a sottolineare lo stato di grazia di John McLane. Una vera chicca!Il pregio principale di Die Hard Vendetta è l’eccellente aderenza allo spirito dei film: le ambientazioni, il commento sonoro (su cui ci dilungheremo in seguito), il meccanismo di gioco, sono tutti elementi che contribuiscono a rendere il titolo Fox una buonissima versione videoludica dei film della serie Die Hard.In questo senso il titolo si differenzia chiaramente dagli Fps tradizionalmente impostati sull’uso massiccio delle armi: ogni situazione deve essere affrontata con la mentalità di un poliziotto, travestendosi ad esempio da barbone o infiltrandosi nella gang di malviventi con abiti opportuni. O utilizzando le necessarie attrezzature in caso di missioni a rischio, come gli occhiali per la visione notturna o la tenuta SWAT. Se lo scopo degli sviluppatori di Die Hard: Vendetta era quello di immergere il giocatore all’interno di un ipotetico nuovo episodio della serie cinematografica, l’obbiettivo è stato ampiamente raggiunto con una delle licenze meglio sfruttate degli ultimi mesi.

GraficaIl punto debole del gioco targato Fox Interactive. Se da un lato si può apprezzare la ricostruzione degli ambienti in cui si svolgono i vari livelli, unita a un discreto sistema di illuminazione dinamico e alla buna ricostruzione delle armi che costituiscono il nostro arsenale, dall’altra non si può fare a meno di notare la povertà delle texture impiegate e lo scarso numero di poligoni utilizzati. Anche i modelli dei personaggi non sono particolarmente curati, benché i volti caratterizzino in modo abbastanza efficiente le comparse. Da ultimo, bisogna segnalare un frame-rate abbastanza zoppicante nell’intorno dei 30 Fps, senza comunque risultare mai fastidioso. Niente di scandaloso, ma si poteva fare sicuramente meglio.

SonoroTutt’altro discorso vale per l’accompagnamento sonoro al gioco. Le pur ottime musiche ed effetti sonori passano in secondo piano rispetto al vero protagonista di questo reparto: i dialoghi.Innanzitutto l’intero parlato è stato adatto in lingua italiana con l’utilizzo di una dozzina di attori (tra cui il doppiatore di Bruce Willis nei film originali) in grado di fornire non solo un’ottima diversificazione di pronunce, che non risultano mai ripetitive, ma anche una buona recitazione.Il linguaggio utilizzato è perfettamente in linea con quello dei film della trilogia: un po’ volgare, certo, ma adatto a ricreare l’atmosfera che ha fatto il successo dei film. Ottimo.

LongevitàLa mancanza di una modalità multigiocatore mina logicamente la longevità del titolo, ma la lunghezza dell’avventura unita alla varietà delle situazioni e alla difficoltà più che discreta vi impegneranno e divertiranno per ore e ore.Buona anche la rigiocabilità, vista la presenza di tre livelli di difficoltà.

Ottimo sfruttamento della licenza

Interamente doppiato in italiano

Vario e impegnativo

Grafica migliorabile

Frame-rate incostante

No multiplayer

6.5

Una gradevole sorpresa nel panorama videoludico delle licenze cinematografiche: Die Hard Vendetta si è rivelato un buon Fps per giocatore singolo, con una meccanica di gioco interessante e varia e soprattutto contraddistinto da una eccellente ricreazione dell’atmosfera che ha caratterizzato i film della trilogia. Sugli scudi il reparto audio, grazie all’ eccellente doppiaggio di tutti i dialoghi, mentre nettamente migliorabile è l’aspetto grafico che con un po’ più di cura avrebbe completato al meglio questo titolo comunque sopra-media nella sua categoria.

Voto Recensione di Die Hard: Vendetta - Recensione


6.5