Recensione

Devil Daggers

Avatar

a cura di Pregianza

Sono all’inferno. È da due ore che combatto contro teschi volanti in un’arena buia come una tomba, dove gli unici suoni sono quelli degli orrori fluttuanti che mi circondano e dei loro sconsacrati altari. 
Però non sono all’inferno per questo.
No, sono all’inferno perché, dopo due ore ininterrotte di bestemmie, un posto al fianco di Lucifero me lo sono guadagnato. E ci vorrei pure un PC e una birra a fianco del divanetto rosso sangue, grazie.
Tutto quello che si muove è tuo nemico
Devil Daggers, queste due paroline sono stampate a fuoco sulla mia scomunica, e appartengono anche a uno dei giochi più semplici, brutali e al contempo geniali che siano spuntati sulle lande di Steam negli ultimi anni. La base del titolo è incredibilmente essenziale: una arena survival dove lo scopo è restare vivi il più a lungo possibile e scalare le classifiche a suon di secondi. L’unicità sta nelle meccaniche, vicine, anzi vicinissime a quelle degli shooter dei bei tempi andati, quei Quake e Unreal che fanno scendere ancora la lacrimuccia a chi ha passato la sottile linea degli “enta” e fraggava spensieratamente da giovincello.
Voi del vostro alter ego vedrete solo una manina luminescente, da cui avrete modo di scagliare raffiche di proiettili rossi. Niente mirino centrale né la necessità di ricaricare, potrete sparare costantemente e ciò non influenzerà in alcun modo la vostra velocità di movimento. Qui però le cose si complicano, perché toccare una sola volta il tasto del mouse permette di eseguire un colpo a mò di fucilata con una rosa più ampia, e usare questa botta sotto i vostri piedi al momento di un salto attiva un classico rocket jump. La manovra risulta peraltro molto utile, perché non è presente uno scatto nel gioco, e la velocità di movimento del giocatore è sempre inferiore a quella dei nemici, ad eccezione di quando usa questo salto potenziato.
Ma parliamo proprio dei nemici, perché in Devil Daggers non vi troverete contro la solita pletora di zombie e soldati da ammazzare. Qua la principale minaccia è rappresentata da gruppi di teschi fluttuanti, che fuoriescono a ondate da altari tentacolati sparsi per la mappa. Basta un tocco, un solo tocco, e si deve ricominciare da capo la partita, quindi eliminare gli avversari o evitarli è un obbligo costante. A rendere il tutto più ostico ci pensa la struttura delle ondate, perfettamente calcolata per avere sempre le stesse tempistiche di partita in partita. Dopo un inizio piuttosto calmo con due soli altari di cui preoccuparsi, il numero di spawn points e di nemici aumenta a dismisura, costringendo il giocatore a muoversi con furbizia per indirizzare i gruppi nella direzione desiderata, e al contempo a mirare i cristalli rossi che rappresentano gli unici punti vulnerabili degli altari. Attenzione poi ai succitati cristalli, perché questi, una volta raccolti in numero sufficiente , potenzieranno il vostro sparo permettendovi di eliminare con più rapidità ogni cosa, ma si avvicineranno solo smettendo di sparare, costringendo a fermare il fuoco ogni tanto per fare mente locale.
Pensate sia tutto qui? Siamo all’inferno, non dimenticatelo. E all’inferno col passare del tempo iniziano ad arrivare altari potenziati con due gemme, che danno vita a teschi corazzati e più rapidi, ragni enormi che rubano i cristalli e spawnano insetti verdi per ogni cristallo fregato, enormi millepiedi che solcano i cieli, e via così, fino alla vostra inevitabile dipartita.
E morirete, diavolo se morirete. In pochi secondi, non bastasse. Le prime partite a Devil Daggers non dureranno nemmeno un minuto, perché l’essenza del gioco sta nella ripetizione, nell’apprendimento dei pattern nemici, e nella capacità di reagire istantaneamente alle minacce per arrivare alle fasi successive in sicurezza. Sottovalutare il gioco per un solo istante può portare alla morte, e moltissime volte verrete uccisi da fattori al di fuori del vostro controllo, come un teschio vagante che vi era scappato pochi secondi prima, o un altare appena apparso urtato per errore mentre stavate straffando come dannati.
Niente potenziamenti graduali né facilitazioni di partita in partita, l’unica cosa che può crescer qui è la vostra abilità. Imparate come si muovono gli avversari, in quanto tempo dovete eliminarli, e come coniugare tutto questo alla distruzione degli altari e all’assorbimento dei cristalli, o non arriverete a superare nemmeno il minuto. A livello contenutistico può sembrare lo zero assoluto, ma l’essenza del gioco è la competitività, il giocare ininterrottamente finché non si riescono a superare i propri amici della lista Steam o non si arriva tra le prime migliaia di posizioni globali. Per alcuni giocatori Devil Daggers non avrà il minimo appeal, ma per chi ama i competitivi skill based questo titolo è potenzialmente infinito, una sfida costante contro sé stessi e gli altri. Tenete solo a mente che il tempo è calcolato con precisione incredibile, e venir sconfitti da un proprio amico per un decimo di secondo può portare a spezzare mouse e tastiera a testate. Oh, io vi ho avvertito, poi fate vobis.
Anche tecnicamente, il titolo è essenziale. Graficamente pare di trovarsi di fronte a un gioco di molti anni fa, con grafica sgranata e privo di fronzoli. A stupire è più che altro il sound design, che rende gli effetti audio importantissimi per cavarsela nel buio dell’arena. Ogni apparizione di un altare viene indicata da un preciso effetto sonoro, e la stessa cosa vale per i mostri speciali. Inoltre spesso è possibile sentire nemici in avvicinamento poco prima che vi eliminino, una cosa che può salvare la vita se si hanno i riflessi abbastanza pronti. Non sarà un titolo bello da vedere, ma dopo una ventina di minuti vi trasformerà in una sorta di ibrido uomo-computer, incollandovi allo schermo e spingendo i vostri sensi fino ai limiti massimi dell’umano. 

– Frenetico, difficilissimo ed esaltante

– Geniale nella sua semplicità

– Gameplay affinatissimo

– Guarda mamma, piovono santi

– Per chi non ama le classifiche e i survival non avrà alcun appeal

8.0

Per certe tipologie di giocatore Devil Daggers è una manna dal cielo. Questo difficilissimo sparatutto survival basato sulle classifiche online è una continua sfida contro il tempo e sé stessi, un gioco capace di farvi impazzire e di esaltarvi come non mai, a volte contemporaneamente.

Si tratta chiaramente di un titolo limitato a livello tecnico, che su molte persone non avrà il minimo appeal, eppure ci ha catturato senza pietà con il suo gameplay affinatissimo, la sua genialità di fondo e il suo atroce livello di sfida. Vi consigliamo davvero di vedere se fa anche per voi, tanto costa due spicci.

Voto Recensione di Devil Daggers - Recensione


8