Recensione

Destroyer Command

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a cura di Marco

Le cacciatorpediniere ebbero il loro battesimo nella prima guerra mondiale: in battaglie come quelle dello Jutland dimostrarono la loro estrema versatilità. Ma è nella seconda guerra mondiale che questo genere di unità ebbe la sua consacrazione assieme alle portaerei a discapito delle unità classiche della guerra navale: le corazzate e gli incrociatori. Da una guerra basata sulla potenza dei calibri si passò a una guerra basata sulla velocità del tiro, sui siluri e sugli attacchi aerei. Risultato è che oggi le moderne flotte sono composte quasi esclusivamente da cacciatorpediniere e da portaerei. Queste ultime come grande forza d’attacco, i primi come copertura a 360 gradi: dalla guerra di superficie con i missili e i cannoni a tiro rapido, alla guerra aerea con i sistemi superficie aria, alla guerra antisom. Premesso questo ecco perché è interessante giocare a Destroyer Command una simulazione in cui saremo a capo di una flottiglia di cacciatorpediniere statunitensi sia nel difficile teatro del pacifico che in quello apparentemente più facile dell’Atlantico. I cacciatorpediniere americani ebbero un ruolo fondamentale nel corso della guerra mondiale: scortarono i convogli che rifornivano l’Inghilterra e la Russia e li difendevano dai terribili attacchi dei branchi di lupo tedeschi, così come scortavano le portaerei nelle difficili battaglie aereonavali dell’immenso teatro del Pacifico. Insomma un’unità che fu subito apprezzata e valutata appieno per la sua straordinaria versatilità. Alla fine della guerra, dai cantieri americani erano usciti quasi 500 navi di questo tipo. Dotati di elevata velocità, discreta corazzatura, buon armamento e gran celerità di tiro e buona precisione, oltre ad avere capacità antisom e poter lanciare salve devastanti di siluri, i caccia statunitensi erano capaci in un gruppo ben coordinato di sgominare una qualsiasi minaccia. L’unico punto debole era la capacità difensiva da attacchi aerei. Ma per loro fortuna erano spesso aiutati da forze aeree imbarcate su portaerei. Il gioco si sviluppa essenzialmente in varie finestre, ma quella certamente principale è la mappa del mare da cui si tengono sott’occhio le forze nemiche e si possono comandare le proprie unità. Esistono poi molte altre finestre che permettono di accedere ai vari compartimenti della nave: dalla centrale di tiro alla sala timone, dallo scompartimento radio alla direzione di lancio dei siluri. Molte di queste funzioni possono essere demandate al computer, per fortuna, altrimenti il gioco diverrebbe impossibile. Lo spettacolo e il realismo sono assicurati anche per la possibilità di poter giocare questo gioco con un altro prodotto SSI: Silent Hunter II. Ciò avviene attraverso la connessione internet.

Grafica: Perfettamente realizzato lo scenario terrestre delle coste con le installazioni portuali e lo scenario d’alto mare con i differenti colori del mare dati dalla profondità del fondo. Le unità sono ricostruite nel minimo dettaglio da foto dell’epoca. Ben realizzate anche le vampe dei cannoni e le esplosioni oltre che alle colonne d’acqua che segnano che il bersaglio è stato mancato. Chiare e ben curate le finestre che riproducono i vari settori della nave.

Sonoro: La parte audio è ben realizzata, godibile e regolare nel suo funzionamento. La musichetta di sottofondo è molto carina e non disturba. Peccato per la localizzazione che contempla la sola lingua inglese essendo la nostra un’unità americana.

Giocabilità: La gestione piuttosto semplice che si ha attraverso il mouse rende il gioco intuibile e di facile comprensione. All’inizio ci si troverà spaesati nel gestire contemporaneamente sia la propria unità che quelle che formano la squadra.

Attrattività: All’inizio può sembrare noioso e poco divertente… ma aspettate di avere a tiro di sonar un contatto ed immediatamente vi troverete a lottare contro il tempo. La radio vi riempirà il foglio di “mayday” lanciati da poveri trasporti minacciati. E voi siete soli contro un “branco di lupi”.Ma non temete, se nel mezzo della missione resteremo senza armi o con poco carburante, è stato previsto che si possa lanciare un segnale per far arrivare in nostro soccorso un rifornitore, così come è possibile chiedere copertura aerea.Aderenza storica: 90Sembra di essere davvero nel pieno di un’azione navale nei teatri della seconda guerra mondiale. Le unità sono riprodotte formalmente e sostanzialmente con certosina precisione.Vi sentirete protagonisti di un documentario di guerra!

HARDWARE

Configurazione minima:Processore: PII 500 Mhz, sistema operativo: Windows ME/XP/2000/98, RAM: 128 Mb, Hard disk: 700 Mb, Cd Rom: 8x, Scheda video: 16 Mb

MULTIPLAYER

1-16

– Grande realismo e ottima intelligenza artificiale

– A volte un po’ lento e manca la traduzione in italiano

8

Titolo che si richiama principalmente ad un pubblico ristretto di amanti di simulazioni di guerra!

L’alto grado di realismo e di ricostruzione storica saranno apprezzati dai fans di questo genere. Non lo consiglio agli smanettoni puri, perché è un gioco che si apprezza per la forte dose di intelligenza necessaria per vincere più che per il gioco di istinto.

Voto Recensione di Destroyer Command - Recensione


8