Anteprima

Dead Island: Epidemic

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a cura di FiveMeenutz

Cosa diavolo è uno ZOMBA? Questa è stata la domanda che ha iniziato a ronzare in testa a tutte quelle persone che, qualche tempo fa, hanno visto spuntare un certo Dead Island: Epidemic all’improvviso come solo uno Zubat dentro una grotta buia riesce a fare. Poche persone, infatti, si aspettavano in ritorno  dei ragazzi di Stunlock Studios dopo quel Bloodline Champions che è stato progressivamente dimenticato nel corso degli anni. Senza ulteriori esitazioni, prendiamo quindi la nostra mazza da baseball preferita ed andiamo a sfracellare la testa di qualche non morto su una sperduta isola tropicale.
Meno click, più tastiera
Zombie Online Multiplayer Battle Arena, questa è la risposta alla domanda con la quale si è aperta questa recensione. Possiamo quindi definire Dead Island: Epidemic un MOBA? Sì, ma dobbiamo considerarlo un MOBA un po’ “anomalo”. Non siamo infatti di fronte ad uno dei numerosi mezzi-cloni di League Of Legends o DotA 2, ma ad un gioco che tenta di portare una ventata di aria fresca al genere. Scordatevi il sistema di controllo tipico del genere, con il quale si usano mouse per muoversi ed attaccare e tastiera per lanciare incantesimi. Lo schema di controlli di Dead Island: Epidemic è molto più simile a quello di uno shooter con visuale isometrica. Avremo a disposizione un attacco primario ed uno secondario, rispettivamente assegnati a tasto sinistro e destro del mouse, e quattro abilità attivabili tramite i tasti Q, E, R e F, mentre per il movimento del nostro personaggio verranno utilizzati i buoni vecchi W, A, S e D, mentre la barra spaziatrice potrà essere utilizzata per effettuare una comoda capriola utilissima per schivare i colpi avversari. Potremo utilizzare sia attacchi in mischia che a distanza e avremo la possibilità di variare la tipologia dei nostri attacchi semplicemente premendo il tasto C. Per chi fosse abituato al sistema di controllo tipico di League Of Legends o DotA 2, il primo impatto con Dead Island: Epidemic vi porterà inevitabilmente a spostarvi in una direzione quando magari era vostra intenzione utilizzare una skill, ma con un po’ di tempo e la giusta pratica, il sistema di controllo inizierà indubbiamente a risultare meno macchinoso.
Dead Island: Epidemic non si differenzia dai titoli appartenenti al suo genere semplicemente per il sistema di comandi, quello che lo rende diverso dalla massa, infatti, è una serie di caratteristiche davvero interessante.
Iniziamo dalle modalità: il titolo presenta sia una modalità cooperativa che una competitiva. Non è tantissimo, è vero, ma dato che il gioco è ancora in una fase di sviluppo davvero molto arretrata e gli sviluppatori pianificano di aggiungere nuovi contenuti regolarmente, chiudiamo un occhio senza farci troppi problemi.
La modalità cooperativa vi inserirà in una squadra composta da quattro giocatori e vi richiederà di catturare dei punti di controllo all’interno della mappa. Per catturare queste postazioni, dovrete raggiungerle e difenderle dalle numerose ondate di non morti che vi si scaglieranno addosso. Una volta fatti fuori definitivamente tutti i mangia cervelli che ci vedevano come dei deliziosi spuntini, la strada per il punto di controllo successivo verrà sbloccata. Conquistati tutti gli obiettivi, il nostro compito finale sarà quello di sconfiggere un temibile zombie speciale, molto più forte e resistente di quelli affrontati in precedenza. Tra le orde di non morti, affronteremo infatti non solo i tipici mangia cervelli lenti e stupidi, ma ci troveremo a dover combattere anche contro creature capaci di caricare, immobilizzare, stordire ed infliggere enormi quantità di danni a noi ed ai nostri compagni.
Le razioni sono mie!
La modalità principale di questo titolo è però quella competitiva. La partita vede tre squadre composte da quattro giocatori ciascuna combattere tra di loro per raggiungere per primi la quantità di provviste richiesta. I modi per ottenere le casse a noi necessarie sono molteplici: si può decidere di uccidere i vari zombie speciali disseminati all’interno della mappa o aspettare che i nostri avversari guadagnino abbastanza provviste per poi ucciderli e impossessarci del loro sudato bottino. Il metodo più semplice, tuttavia, è catturare e difendere i vari punti di controllo sparsi sull’isola. Una volta raccolte, le casse di provviste dovranno essere portate su un camioncino nei pressi della nostra base. Come in ogni gioco di questo genere, la base sarà la nostra zona sicura, dato che sarà protetta da una torretta mitragliatrice che sparerà ad ogni nemico che deciderà di avvicinarsi troppo, vivo o morto che sia.
Il fatto di avere tre squadre che si affrontano e la buona varietà dei personaggi giocabili, non minimamente paragonabile ai roster di League Of Legends o DotA 2 ma comunque accettabile, rendono Dead Island: Epidemic un titolo che offre molteplici tipologie di approccio. Il roster del titolo, come già detto, non è particolarmente esteso, ma i vari personaggi sono caratterizzati e bilanciati piuttosto bene. Anche le armi, equipaggiabili prima delle partite, rendono il titolo leggermente più variegato. Queste si dividono in armi a distanza e  ravvicinate. Entrambe le categorie si possono suddividere ulteriormente in armi leggere, medie e pesanti a seconda del danno e della velocità di attacco. Così come per i personaggi, continuate ad utilizzare una specifica arma per ottenere esperienza e sbloccare bonus di vario tipo, dalla diminuzione dei tempi di ricarica delle abilità, ai danni da sanguinamento. I vari equipaggiamenti possono essere creati utilizzando un sistema di crafting che, tuttavia, non è ancora completamente disponibile all’interno di questa versione del gioco.
Dopo la prima fase di closed alpha che vedeva il titolo povero di contenuti e, soprattutto, di giocatori attivi, nel giro di poche settimane i server si sono popolati non poco. Anche se nonostante la carenza di utenti che ha contraddistinto i mesi appena trascorsi il matchmaking del titolo non richiedeva tempi di attesa eccessivamente lunghi, con la nuova ondata di giocatori che hanno potuto accedere alla beta del gioco sarà necessario aspettare davvero poco per trovare una partita e, considerando che ogni giocatore che è riuscito ad impossessarsi di una chiave per questa beta si ritroverà dalle quattro alle sei copie del gioco da regalare ai suoi amici, nel giro di davvero poco tempo potremo vedere come se la cava veramente il sistema di matchmaking del titolo.
Dal punto di vista grafico, il prodotto non fa di certo gridare al miracolo, ma riesce a lasciare abbastanza soddisfatti grazie ad un design di personaggi e ambientazioni interessante ed effetti di illuminazione ben realizzati. La grafica semplice dovrebbe permettere al gioco di girare in modo abbastanza fluido anche sui pc meno performanti. Il netcode si è rivelato sempre stabile e non si sono mai riscontrati problemi di lag. Inoltre, i rari crash improvvisi del client di gioco che si erano presentati all’interno del titolo durante i mesi appena trascorsi, sembrano finalmente essere spariti definitivamente.

– Formula innovativa

– Modalità competitiva a tre squadre interessante

– Graficamente semplice, ma piacevole

Dead Island: Epidemic si è rivelato un titolo capace di portare una ventata di aria fresca ad un genere sul quale i due titani League Of Legends e DotA 2 regnano sovrani indiscussi da ormai moltissimo tempo. Le battaglie tra tre squadre, il crafting delle armi e il potenziamento progressivo di personaggi ed equipaggiamenti rendono il gioco davvero molto interessante. La durata media di circa venti minuti per ogni partita rende il prodotto adatto a tutti quei giocatori che magari non hanno molto tempo a disposizione e desiderano passare una ventina di minuti a spappolare le teste di qualche non morto in compagnia degli amici. In questo momento la quantità di contenuti è un po’ scarsa, ma se gli sviluppatori riusciranno a mantenere le loro promesse ed aggiungere una buona varietà di personaggi e modalità nel corso del tempo, sicuramente avremo di fronte un lavoro più che buono.