Recensione

DarkStar One: Broken Alliance

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a cura di Folken

Circa quattro anni fa una piccola software house di nome Ascaron (che alcuni ricorderanno per l’ottima serie di RPG Sacred) rilasciò su PC un gioco dedicato agli appassionati del classico titolo spaziale Elite, ovvero un titolo che metteva il giocatore ai comandi di un’astronave con a disposizione una vasta riproduzione dello spazio siderale. Spostandosi da un sistema ad un altro, l’utente poteva dedicarsi a svariate professioni, come il cacciatore di taglie o il commerciante, seguendo una discreta trama accompagnata da diverse missioni secondarie. In questi giorni approda nei negozi un adattamento per Xbox 360 che ripropone il titolo, chiamato DarkStar One: Broken Alliance, praticamente identico all’originale nei contenuti e nell’aspetto, ma ovviamente pesantemente rimaneggiato nel sistema di controllo. Il genere di appartenenza della produzione Kalypso conosce diversi esponenti su personal computer, ma i giocatori amanti del divano non hanno mai potuto godere di nulla di simile, almeno fin’ora, ed essendo Darkstar One uno degli esponenti meno complessi, la scelta non avrebbe potuto essere migliore. Questi elementi avrebbero potuto rappresentare un buon punto di partenza, ma come vedremo l’offerta della defunta Ascaron non appare più così fresca come tempo fa.

Data astrale… ah no, quella era un’altra storia…Il canovaccio che vi guiderà lungo la campagna principale parte da un incipit non proprio sconvolgente, ovvero l’indagine sull’improvvisa morte di vostro padre, ma migliora lungo la strada e riesce sufficientemente bene nello scopo di spingere il giocatore a proseguire fino ai titoli di coda. Nei panni del protagonista Kayron riceverete l’aiutato di alcuni comprimari, tra cui Robert, un vecchio amico del vostro defunto padre, e la bella Eona che vi accompagnerà nei vostri pellegrinaggi. Il sospettato principale dell’efferato crimine è un certo Jack Forrester, il cui inseguimento sarà il motore trainante dell’intera vicenda, sul cui sfondo trova spazio il consueto ordine universale le cui fazioni si ritrovano ora in uno stato di grande tensione. Il gioco ha però anche un’altra protagonista, la Darkstar One, ovvero la nave costruita e lasciatavi in eredità da vostro padre che, oltre ad essere tecnologicamente all’avanguardia, possiede una particolarità. È infatti possibile migliorarne le caratteristiche grazie a degli artefatti che ritroverete durante le vostre esplorazioni. Suddivisa in tre zone, scafo, ali e motore, questa guadagnerà nuove capacità e possibilità di upgrade, come slot nei quali inserire armamentari ed equipaggiamento vario. A bordo del vostro velivolo personalizzato potrete così seguire pedissequamente la storia o perdervi nella discreta quantità di missioni secondarie implementate dai programmatori, esplorando così i vari sistemi. Ognuno ospiterà stazioni orbitanti presso le quali poter fare scambi commerciali o conversare con personaggi bisognosi di aiuto, ma in molti casi anche pirati spaziali o altri soggetti intenzionati a farvi la pelle. Nonostante la buona varietà di pretesti, la maggior parte delle missioni si tradurrà in un semplice spostarsi da un luogo ad un altro, sfruttando i salti iperspaziali, e distruggere o proteggere una o più navi. Sebbene le possibilità di perdersi nella libera esplorazione non manchino, si fa sentire una certa ripetitività dell’azione di gioco che troppo spesso vi richiederà di fare ricorso alla forza bruta.

Dal mouse al gamepadEssendo DarkStar One: Broken Alliance molto lontano dalla complessità di una serie come X, ma anche dalla completezza del mai dimenticato Freelancer, titoli ben noti ai PCisti appassionati del genere, il passaggio da un sistema di controllo basato sull’accoppiata mouse e tastiera al pad Xbox 360 si è rivelato abbastanza indolore, seppure piuttosto macchinoso. Un completo tutorial vi istruirà comunque su ogni comando che dovrete padroneggiare e se all’inizio certe operazioni risulteranno davvero poco immediate, con un po’ di pratica il girovagare per l’universo conosciuto diverrà sufficientemente piacevole. Ad esempio, compiere un salto nell’iperspazio vi richiederà prima di accedere alla mappa stellare, selezionare la destinazione e, un volta allontanati da elementi fluttuanti di vario tipo, potrete richiamare da un menu radiale la relativa opzione ed effettuare così il salto. Tanti passaggi ma che presto diverranno del tutto automatici e che comunque aiutano a ricreare la giusta atmosfera. Purtroppo, nonostante rappresentino una parte fondamentale della produzione, le fasi di combattimento ci sono parse quelle più sottotono dell’intera proposta videoludica, in quanto scarsamente dinamiche e poco profonde. Sebbene al progredire dell’equipaggiamento corrisponda un aumento delle opzioni offensive e difensive, abbiamo sentito la mancanza di opzioni aggiuntive come manovre evasive o la possibilità di applicare strategie differenziate in base alla minaccia. Tutto ciò che vi ritroverete a fare, invece, sarà semplicemente cercare di far corrispondere il vostro mirino al target segnalato dal computer di bordo e premere fuoco, cercando al contempo di non disegnarvi un bersaglio sulla poppa della nave. Il gioco contempla anche un elementare sistema di reputazione che etichetterà il protagonista in base al vostro comportamento, ad esempio aggressivo (es. cacciatore di taglie) o commerciale (es. mercante). Nonostante nell’arco dell’avventura vi ritroverete anche a trasportare container, registrare di nascosto delle conversazioni o altro, sarà tuttavia difficile esimersi dall’impegnare moltissimo del vostro tempo a combattere, limitando di molto questa opportunità.

Bello, è in 1080p!Tecnicamente, il titolo Kalypso non si presenta come un prodotto particolarmente d’impatto. Sebbene possa sfoggiare una pulitissima risoluzione nativa di 1080p, modelli poligonali arretrati sia a livello di texture che di dettaglio rendono l’aspetto grafico del titolo poco accattivante. L’insieme rimane comunque abbastanza gradevole soprattutto grazie all’intramontabile fascino dell’ambientazione spaziale, ma la console Microsoft non è stata sicuramente sfruttata a dovere, tanto da far apparire il titolo più come una produzione adatta alla distribuzione digitale che non retail. Buono il comparto audio, soprattutto per quanto riguarda la colonna sonora, mentre l’effettistica non lascerà di certo il segno. Chiude la valutazione dell’aspetto estetico un campionario di filmati di intermezzo davvero da dimenticare, sia a causa di una realizzazione a dir poco scadente che per la compressione che rovina del tutto tali intermezzi. Segnaliamo inoltre che il titolo presenta sia voci che testi a video completamente in inglese, limitando ulteriormente l’appetibilità del prodotto.

– Tanto da fare…

– Ambientazione spaziale sempre affascinante

– Mancanza totale di alternative

– Prezzo sotto la media…

– … ma si combatte troppo spesso

– Sistema di combattimento poco profondo

– Tecnicamente poco accattivante

– …ma sarebbe stata preferibile una distribuzione su XBLA

6.5

DarkStar One: Broken Alliance è l’adattamento di un gioco che quattro anni fa riuscì a farsi apprezzare sul mercato PC grazie all’immediatezza, alla vastità ed al fascino dell’ambientazione, elementi rimasti invariati in questa riedizione per Xbox 360. Purtroppo il titolo non è uscito indenne dalla prova del tempo, col risultato che il comparto tecnico e l’offerta ludica generale, fin troppo ripetitiva, ne abbassano irrimediabilmente la valutazione globale. A nostro parere una distribuzione digitale ed un prezzo più allineato al mercato del Live Arcade avrebbe giovato molto al gioco che, nonostante la cronica mancanza di concorrenza, si ritrova comunque affiancato sugli scaffali a titoli di ben altro spessore, sia tecnico che contenutistico. Un vero peccato, in quanto DarkStar One: Broken Alliance è comunque in grado di intrattenere gli appassionati del genere, ai quali consigliamo di dargli un’occhiata: potrebbero regalarsi numerose ore di divertimento.

Voto Recensione di DarkStar One: Broken Alliance - Recensione


6.5