Recensione

Dangerous Waters

Avatar

a cura di Raiden

Dangerous Waters fa parte di quei titoli che sicuramente non vanno per la maggiore come un fps o un gdr, ma riesce ugualmente a inserirsi all’interno del panorama videoludico del momento come una delle simulazioni navali più accurate di sempre.Nell’universo, neanche troppo vasto, delle simulazioni navali potrebbe risultare noto, ai più “anziani” di noi, un certo “Fleet Command”o “Sub Command” o ancora “Silent Hunter” e relativo seguito. Questi titoli appena elencati si presentavano al pubblico come simulazioni, più o meno riuscite, in cui l’aspetto grafico lasciava il posto agli schemi, alla gestione delle varie fasi di gioco, particolarmente ben curate; all’aspetto ludico in sé insomma, evitando di stupire per la veste grafica, talvolta scarna e tenuta in scarsa considerazione dai programmatori e insistendo piuttosto sulle caratteristiche peculiari di giochi che puntavano tutto sul fatto di ricreare, sul nostro monitor di casa, una cabina di controllo di un sottomarino o di una nave da combattimento. E proprio come avevano cercato di fare i titoli appena descritti, Dangerous Waters si propone come la migliore simulazione navale mai realizzata.Il team Sonalysts probabilmente suonerà nuovo alla maggior parte dei videogiocatori, tuttavia essi si sono resi famosi in America per aver realizzato i software per la simulazione reale utilizzati dalla US Navy per oltre 30 anni. E’ lecito pensare che dunque non stiamo parlando di roba di poco conto.Il gioco dei Sonalysts, inizialmente pensato per essere distribuito tramite internet, è stato depauperato di unità tra cui scegliere, ma arricchito di un database particolarmente opulento (270 piattaforme e armi): potremo scegliere tra lanciamissili classe Oliver Hazard Perry e sottomarinidi classe Los Angeles, Akula, Seawolf e Kilo. Sono stati introdotti anche l’elicottero MH60R e l’aereo P3C Orion, controllabili anche mediante una sorta di simulazione di volo (una simulazione “aliena” rispetto al resto del gioco, comunque molto limitata nelle sue funzioni).

Non ci vorrà mica la laurea…?Come può risultare ovvio, un titolo così non può essere immediato ed intuitivo, non solo per chi non sia appassionato del genere (e prima ancora di navi e sottomarini da guerra reali) ma neanche per chi voglia entrare nel vivo dell’azione senza passare prima da un adeguato tutorial (fornito nel gioco, con istruzioni che indicano passo passo cosa fare in ogni situazione). Si potrebbe dire che sarebbe necessario un libretto di istruzioni accuratissimo per poter comprendere a fondo le meccaniche di gioco di Dangerous Waters a mò di “istruzioni dell’Ikea” e in effetti un buon supporto a livello di tutorial ci viene fornito insieme ai due cd.La mappa viene visualizzata bidimensionalmente e su di essa sarà comodamente possibile tracciare la rotta e segnare i bersagli ed il loro posizionamento nei nostri confronti. In questo caso l’ampia superficie è di grande aiuto e consente un lavoro certosino sotto il punto di vista della pianificazione, ovviamente modificabile in ogni momento. Molteplici sono le opzioni di visualizzazione delle apparecchiature elettroniche di controllo, attacco e difesa, e ardua impresa (ma alla fine soddisfacente) è saper interpretare i tracciati e riuscire ad interpretare le analisi. Dieci e lode alla parte strumentistica dunque, realizzata, da ogni punto di vista, in maniera minuziosa e precisa, particolarmente godibile per chi ama avere dinanzi agli occhi la riproduzione fedele degli schemi di combattimento, delle mappe e degli strumenti di visualizzazione di una nave, in tutto e per tutto.Da annoverare anche un editor di missioni completo, funzioni di invio di ordini vocali all’equipaggio mediante microfono e l’immancabile modalità multigiocatore cooperativa e testa a testa per le piattaforme aerei e navali di superficie e sottomarine (è possibile controllare una piattaforma in modalità multiplayer oppure collaborare con altri giocatori in modalità multipostazione).

Bravo e bello…E’ possibile notare moltissimi effetti di sluttering, qualche effetto di motion blur (ormai all’ordine del giorno) ed un discreto uso dei modelli poligonali (anche se a tratti un po’ spigolosi). Una veste grafica pomposa dunque, che risulta a tratti persino superflua per un titolo che trova il suo punto forte nell’utilizzo della strumentazione all’interno delle navi, ma, si sa, tutto fa brodo e di certo non si disdegna un gioco con una bella grafica, anche quando di questa si potrebbe fare benissimo a meno.Vero è, però, che ogni tanto qualche rallentamento viene fuori e ciò fa notizia se consideriamo che anche su un PC non particolarmente “pompato” il gioco può essere spinto alle più alte risoluzioni.

Cos’è stato? E’ il sonar!Il sonoro si presenta degnamente con i vari suoni e rumori riprodotti alla perfezione: dai brevi ma intensi suoni dei sonar ai vari rumori delle apparecchiature elettroniche, tutto è riprodotto fedelmente e suscita spesso meraviglia e coinvolgimento il sentire nell’insieme tutti i vari effetti audio così ottimamente realizzati.A fare da sfondo abbiamo una colonna sonora davvero ben fatta, ma spesso non staremo ad ascoltarla, impegnati come saremo nel carpire qualsiasi movimento nemico e nel prestare attenzione al minimo segnale proveniente dalle strumentazioni.

La simulazione perfettaDifficile sarà per me cercare di dare un voto alla voce “giocabilità”: un gioco del genere, e si capisce dalle premesse, è davvero molto, molto difficile. Nonostante l’ottimo manuale e il tutorial, è tuttavia un’impresa cercare di concludere persino la prima missione. La conoscenza delle apparecchiature di una nave da combattimento aiuta parecchio ma sfido chiunque a trovare quanti reali appassionati possano cimentarsi in una simulazione videoludica.Un “gioco-non gioco”, una simulazione appunto, un titolo di nicchia che non lascia spazio al caso: tutto deve essere ben calcolato e ponderato adeguatamente ed ogni mossa, ogni iniziativa non dovrà essere intrapresa se non in maniera coscienziosa e precalcolata. Ogni singolo apparato va conosciuto e sfruttato al massimo. Ciò al fine di portare a termine le varie missioni, viste come una sorta di “puzzle” da completare ragionandoci su un bel po’ insomma.Una soddisfazione sarà portare a compimento il nostro dovere dato che comporta una fatica enorme. A nostro soccorso interverranno i salvataggi, possibili in qualsiasi istante.Mi sembra superfluo tirare in ballo la longevità: un titolo praticamente eterno, in primis perché difficile, come già detto, ma avvincente se si riesce ad entrare nella meccanica di gioco e a districarsi tra i vari contatti.

HARDWARE

Requisiti minimi di sistema:processore 550Mhz128 MB RAMCD-ROM 8xDirect 3D con 32MB RAMScheda video con DirectX 9.0b590MB hd per installazioneInternet o LAN per il multiplayerRequisiti consigliati:1GHz+ processor256 MB RAMScheda video con DirectX 9.0b1GB libero su HD.

MULTIPLAYER

E’ disponibile la modalità multiplayer tramite LAN e/o Internet.

– Vasto database ricco di informazioni sui mezzi presenti in gioco

– Apparecchiature elettroniche ottimamente ricreate…

– …ma troppo difficili da utilizzare, anche dopo diversi tentativi!

– Qualche rallentamento di troppo

7.2

Un prodotto elitario, una cerchia di utenti lo amerà, ovvero gli appassionati di simulazioni, e lo eleggerà a gioco del secolo, poichè, attualmente, mi sento di congedarlo senza ombra di dubbio come la simulazione navale più accurata di tutti i tempi.

Considerato il prezzo (29,99 euro consigliato al pubblico) tutti dovrebbero provarlo, per cimentarsi in qualcosa di veramente impegnativo, anche solo per il piacere di mettere in moto il cervello con qualcosa di diverso dalle tabelline o dal Sudoku.

Voto Recensione di Dangerous Waters - Recensione


7.2