Recensione

Conduit 2

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a cura di Spoudaios

Ogni qual volta viene fatta una promessa, di qualsiasi natura essa sia, coloro i quali la ricevono sperano che sia rispettata. Fin troppo spesso però nel mondo videoludico ciò non accade e la storia ci ha insegnato come tante speranze e di conseguenza tanto hype (dal titolo più o meno sconosciuto a quello blasonato) vengono in molti casi delusi. Questo è sostanzialmente quanto accaduto con quel The Conduit che si prometteva come un piccolo miracolo su Nintendo Wii, ma che ha clamorosamente mancato i bersagli prefissi, proponendosi soltanto come uno shooter appena discreto. Tuttavia, tutt’altro che scoraggiati dalla tiepida accoglienza, i ragazzi di High Voltage non si sono dati per vinti e ci hanno riprovato. Vediamo insieme se Conduit 2 riuscirà finalmente mantenere le promesse fatte.

Quando hai un talento per cacciarti nei guai…Il mondo non sempre va come ci si aspetta, può capitare infatti che nonostante rischi costantemente la trivellazione ad opera di alieni spietati per salvare il tuo caro Presidente, tu sia considerato uno dei peggiori traditori. Un bel giorno tuttavia ti svegli, ed un tipo di nome Prometheus ti spiega che qualcosa non va, portandoti a scoprire una cospirazione degna dei più intricati romanzi di Tom Clancy. Realizzi che il tuo ex capo è un alieno e che, guarda caso, il suo obiettivo è la conquista del mondo. Tutto ciò ti accade se ti chiami Michael Ford e sei il protagonista di The Conduit. Ma cosa succede se durante una furiosa battaglia col cattivone, tale John Adams, questo riesce a scappare attraverso uno strano condotto luminescente? Semplice, inizia Conduit 2.Il nuovo capitolo della serie comincia infatti in strettissima continuità con il predecessore, facendoci proseguire l’avventura dal punto esatto in cui l’avevamo lasciata e raccontando nient’altro che la prosecuzione dell’inseguimento.Dal punto di vista prettamente analitico, possiamo esordire dicendo come la trama e il relativo incedere non siano esattamente uno dei punti di forza del titolo, non tanto per la banalità o poca originalità, quanto per lo scarso spessore dato ai personaggi, soprattutto ai due antagonisti principali. Sebbene i dialoghi siano discretamente realizzati, la narrazione non raggiunge mai picchi interessanti, ponendosi purtroppo come semplice e quasi superfluo orpello.

Entra nei condotti, ma non è un idraulico baffuto…Analizzare Conduit 2 richiede un piccolo sforzo intellettuale necessario per non farsi influenzare dalla non molto rosea fama del predecessore e dal ben nutrito hype intorno a questo seguito. Avviata la campagna in single player, se si conosce bene il primo episodio ci si sentirà subito a casa. La struttura di gioco è essenzialmente invariata, basandosi su missioni abbastanza lineari costituite da aree da esplorare facendosi strada a suon di piombo (o altre munizioni di natura aliena) da riversare su un gran numero di malcapitati nemici. Non mancano gli scontri con i giganteschi boss che abbiamo imparato a conoscere (e ad annientare), sempre in grado di regalare momenti davvero divertenti, utili a spezzare l’altrimenti eccessiva routine del titolo. La campagna principale richiede un impegno di circa sei ore, una durata non eccezionale che da sola non giustifica l’esborso, considerando soprattutto un level design migliorato rispetto al primo episodio, ma non al punto da far gridare al miracolo. Torna ovviamente l’utilizzo del DIVA, acronimo di Dispositivo Intelligente di Visione Alternativa, in grado di fornirvi un prezioso aiuto e supporto tecnico durante le missioni. Una nota di merito va alla difficoltà del titolo, assolutamente personalizzabile grazie ai ben quattro livelli disponibili: in tal modo neofiti o esperti potranno affrontare una sfida adeguata alle proprie capacità. Purtroppo ciò non corrisponde ad un effettivo cambiamento nel comportarsi dei nemici, la cui intelligenza artificiale è discreta, ma non brilla per originalità, proponendo di fatto situazioni sempre molto simili tra loro. I fan degli FPS saranno ben felici di poter disporre di un arsenale composto da diciannove armi differenti, divise nei gruppi leggere, pesanti, prototipo e granate. Molte di queste armi, soprattutto le prototipo, risultano molto divertenti da utilizzare grazie anche alle originali funzioni speciali. Sta al giocatore sperimentare gli usi e le combinazioni più efficaci, specialmente sfidando altri esseri umani. Ad allungare smisuratamente la vita del titolo è infatti il ben nutrito e solido comparto multiplayer in grado di accontentare un po’ tutti giocatori; sia che siate tipi da shooter online, sia che preferiate una partita tra amici davanti la stessa TV sarete soddisfatti. In locale è possibile affrontare partite competitive classiche oppure in cooperativa contro orde di nemici controllati dal computer, un buon extra utile a variare un po’ l’esperienza di gioco. Come moltissimi titoli odierni però, il lavoro più consistente è stato rivolto al comparto online. In linea con le più recenti produzioni in Conduit 2 avremo la possibilità di personalizzare il nostro alter ego, il quale crescerà con i punti esperienza accumulati nelle battaglie. Queste si dividono essenzialmente in due tipi, una classica ed una denominata hardcore nel quale alcuni aiuti come ad esempio il radar vengono disattivati. Non mancano le possibilità di personalizzazione sia estetica che tattica con upgrade vari acquistabili grazie ai crediti guadagnati con il soddisfacimento di alcuni obiettivi sia in single che in multiplayer. In genere dunque nulla di nuovo, ma comunque ben funzionante, il matchmaking si è infatti dimostrato sempre veloce durante i nostri test e le partite non soffrono quasi mai di lag o cali di frame-rate. Paradossalmente è possibile riscontrare qualche calo di frame rate più nella campagna per giocatore single che in multigiocatore.

Più controlli per tuttiGli FPS su console stanno vivendo nuova vita grazie alla diffusione di Wii Remote e PlayStation Move vari. Queste nuove periferiche consentono infatti una precisione ed un’accuratezza non raggiungibili dai controller tradizionali e dunque molto più vicini all’esperienza regalata dal mouse su PC. Proprio il sapiente sfruttamento del telecomando Nintendo è alla base delle promesse legate al lavoro di High Voltage. Questa volta è persino possibile utilizzare (facoltativamente) il Wii Motion Plus, accessorio in grado di migliorare, anche se non di molto, l’esperienza di gioco. Il controllo in genere è abbastanza preciso e accurato a patto di insistere un po’ sulle numerose personalizzazioni al fine di adattare il tutto al proprio stile e alle proprie capacità, per fortuna le opzioni disponibili sono tante e tutte utili. Proprio per sottolineare l’importanza della libertà di scelta, Conduit 2 è giocabile anche con il Classic Controller (sia in versione standard che Pro) garantendo ai più tradizionalisti la possibilità di un approccio più classico. Ad essere sinceri, a meno della ovvia e maggiore immediatezza di puntamento offerta del Wii Remote, l’utilizzo del Classic Controller risulta in alcuni frangenti più comodo ed intuitivo.

Un titolo ambiziosoUno dei punti di forza su cui High Voltage ha sempre insistito in merito ai suoi prodotti per Wii è la qualità estetica degli stessi. Purtroppo però le promesse sono state mantenute in parte, tuttavia questo episodio registra comunque un buon miglioramento in confronto al predecessore. A fronte di una modellazione poligonale più che discreta i nostri occhi potranno osservare effetti speciali ben realizzati e convincenti. Stilisticamente i canoni sono gli stessi del titolo originale, ma i più accorti potranno notare un’attenzione ai dettagli leggermente migliorata. Ancora una volta però, giocare con il titolo prodotto pubblicato da SEGA lascia quella lieve sensazione di insoddisfazione, come se mancasse qualcosa. In piena era alta definizione, giudicare efficacemente un titolo come Conduit 2 può essere arduo; l’effetto permeato dalla realizzazione tecnica è come di un titolo che vuole disperatamente avvicinarsi ai cugini FPS per console HD, risultando di fatto impossibilitato nel farlo a causa dei limiti della console su cui gira. Il risultato è comunque un titolo che lascia intravedere le proprie potenzialità e ambizioni (e dunque quelle del team artefice) portando su Wii uno dei titoli graficamente più appaganti.Meno di impatto il comparto sonoro, limitandosi a fare onestamente il proprio lavoro senza stupire o spiccare rispetto alla media dei titoli attuali sulla console Nintendo.

– Buona realizzazione tecnica

– Buon comparto multiplayer

– Controllo largamente configurabile e personalizzabile

– Level design migliorato solo in parte

– Campagna single player breve

– Controlli standard del Wii Remote a volte macchinosi e imprecisi

8.0

Il Wii non è una console HD, questo è un dato di fatto inevitabile. Ciò non toglie che alcune software house abbiano deciso di lanciare una sfida a se stessi e al mercato, tentando di realizzare titoli complessi e potenzialmente validi tecnicamente. Con Conduit 2 i ragazzi di High Voltage sono riusciti a migliorare il tiro, imparando in alcuni punti dai propri errori e confezionando un seguito più meritevole del precedente. Non siamo davanti ad un capolavoro assoluto a causa di alcune imprecisioni e sbavature, ma tutto sommato il titolo riesce a svolgere il compito per cui è stato concepito. La campagna in singolo dura davvero poco, è maldestramente narrata e non è soddisfacente per giustificare l’acquisto, ampiamente consigliato nel caso in cui il Wii sia la vostra unica console e abbiate una gran fame di FPS online.

Voto Recensione di Conduit 2 - Recensione


8