Recensione

Command and Conquer: Red Alert 3 Ultimate Edition

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a cura di Dr. Frank N Furter

La saga diCommand & Conquer può essere catalogata come uno dei franchise più importanti e popolari nel mondo degli strategici in tempo reale. Ogni capitolo della serie ha cercato di espandere e migliorare tutto ciò quello che riguardava la gestione delle risorse, la costruzione di edifici e lo sviluppo delle truppe. A distanza di un anno dall’uscita su PC e 360, ora anche i possessori del monolite Sony potranno godere del titolo EA nella sua versione Ultimate, ricca di contenuti extra davvero interessanti. Scoprite con noi se la costante evoluzione della saga ha avuto seguito o se ha subito delle battute d’arresto.

Back in timeLa storia narrata in Red Alert 3 prende ispirazione da moltissimi elementi presenti nei B-movies più famosi. Viaggi nel tempo, paradossi, tradimenti, donnine in vestiti succinti e un cast (almeno in parte) non proprio eccelso. Il gioco inizia con i sovietici sull’orlo della disfatta, gli Alleati stanno per vincere la Guerra. Accompagnati dal solito scienziato pazzo, i vertici russi ricorrono alla macchina del tempo per impedire ad Albert Einstein di inventare la bomba atomica. In questo modo la superiorità nemica nel loro“presente” non potrà rivelarsi schiacciante, di conseguenza le sorti della guerra cambieranno a favore dei Russi, ma sarà davvero così? Al loro ritorno nella dimensione spaziotemporale corretta troveranno alcuni cambiamenti rilevanti: l’Europa è quasi totalmente conquistata con gli Alleati costretti alla fuga, tuttavia proprio all’ultimo momento arrivano strane informazioni, un altro nemico sta attaccando la Madre Russia. Pensando a come sarebbe il mondo senza il nucleare il primo pensiero va alle due città giapponesi bombardate alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ora fermatevi e riflettete a cosa sarebbe potuto arrivare il Giappone senza quella terribile tragedia. Una possibile risposta arriva proprio dal gioco, un esercito composto da mega robot stile Gundam, cyborg con spade laser ed elicotteri dotati di I.A autonoma adatti sia al combattimento aereo sia a quello terrestre.Il cast degli attori in “carne ed ossa” vanta una discreta qualità, non tanto per le bellissime modelle presenti ma per i tre attori scelti come leader delle relative fazioni. J.K. Simmons per gli Alleati, George Takei a rappresentare “L’Impero del Sol Levante” e il bravissimo Tim Curry (il Dr. Frank N Furter de ”The Rocky Horror Picture Show”) a dirigere l’armata russa.

Una strategia comuneOgni fazione in gioco potrà contare su dieci missioni durante le quali voi ricoprirete il ruolo del comandante. Salta subito all’occhio la possibilità di affrontare ogni battaglia in cooperativa con un amico o con l’intelligenza artificiale gestita dalla cpu Fornendovi in questo senso una grossa mano nella gestione delle truppe, l’osservazione dei nemici e via discorrendo, come si dice in queste situazioni: quattro occhi sono meglio di due. Anche se non avrete un fidato compagno a spalleggiarvi potrete contare su un comunque ottimo supporto strategico, che potrà in maniera indipendente lanciare attacchi e gestire tutti i vari reparti. Nel corso della partita sarete in grado di impartire quattro tipologie di ordini differenti al vostro partner in modo da potervi coordinare al meglio nelle diverse situazioni. Questo implica anche la condivisione delle risorse di cui disponete, da cui appare chiaro come ogni mossa fatta diventi fondamentale per il buon esito della battaglia; nel caso in cui uno dei due faccia un uso sbagliato delle risorse a disposizione le cose potrebbero svilupparsi nel peggiore dei modi, facendo precipitare in breve tempo l’esito della missione. Tutto ciò viene risolto se al posto della I.A. ci sarà qualcuno con il quale poter interagire direttamente e fortunatamente avrete la possibilità di giocare sia con un vostro amico dalla lista che con un estraneo (questa feature è un’esclusiva della versione PS3). Nonostante questa accortezza davvero gradita, accettare una partita in cooperativa risulta molto scomodo, in quanto non potrete rispondere direttamente tramite la dash o dal menu del gioco, ma sarete costretti ad accedere alle opzioni della modalità Versus, selezionare online e poi controllare gli inviti ricevuti. Non capiamo perché i programmatori non abbiano lavorato su un aspetto tanto basilare quanto semplice da risolvere, che avrebbe snellito notevolmente le operazioni di questa modalità.

La potenza è nulla senza controlloAffinché possiate gestire ogni singolo aspetto del vostro esercito dovrete fare i conti con il sistema di controllo pensato per il DualShock 3. Tenendo premuto R2 apparirà un menu radiale dal quale potrete spostarvi in poco tempo in tutte le sezioni che vorrete, come ad esempio la costruzione di edifici, truppe e così via, inoltre sono presenti delle piccole scorciatoie davvero utili in grado di farvi vedere la mappa più velocemente o attivare le abilità speciali di alcuni edifici senza accedere per forza alla schermata principale. Nonostante i controlli godano di una certa flessibilità, presentano ancora dei margini d’errore piuttosto marcati e questo si evidenzia soprattutto quando dovrete selezionare le truppe di terra. In molti casi, anche con lo zoom al massimo, avrete difficoltà a puntare esattamente sull’unità desiderata facendovi perdere tempo prezioso. Risulta frustrante dover premere continuamente i tasti e muovere il mirino sperando che venga selezionata la pedina giusta, senza dimenticare che tutto questo va calcolato mentre i nemici avanzano cercando di distruggervi il prima possibile. Ancora peggio può essere definito l’anello di comando centrale al quale dovrete fare sempre accesso ogni volta che vorrete sviluppare, costruire un edificio o un’unità. Come se non bastasse, una volta entrati nel menu dedicato ad una struttura dovrete uscire completamente fuori e deselezionarla se non volete per sbaglio impartire un ordine d’attacco rivolto a voi stessi invece che verso il nemico, un paradosso che mai ci saremmo aspettati di trovare in uno strategico pubblicato nel 2009. Purtroppo la navigazione tra le opzioni da selezionare non è stata sviluppata pensando di facilitare il compito del giocatore, essa appare complicata e poco funzionale per uno strategico in tempo reale appartenente ad una delle serie più famose mai prodotte. Combattere prima i controlli che i nemici sullo schermo è davvero frustrante, il solo fatto di dover tenere premuto il tasto R2 per tutto il periodo in cui si naviga è una mossa poco intelligente per due motivi: per prima cosa i grilletti dorsali non sono comodissimi e dopo poco possono diventare scivolosi, inoltre nel caso in cui usciste dal menu dovrete ritornare alla schermata desiderata, rifacendo tutto il percorso dall’inizio. Resta da capire il perché non si sia pensato di far premere una sola volta il pulsante R2 e lasciare così l’interfaccia attiva fino a quando il giocatore non ha completato le sue scelte. Questo è un chiaro caso in cui l’accoppiata mouse/tastiera (senza scomodare il controller del Wii) avrebbero risollevato le sorti del gioco in maniera più che positiva evitando momenti di pura frustrazione.

La Guerra visivamente parlandoMessi da parte i controlli legnosi passiamo a descrivervi come si presenta il comparto tecnico di Red Alert 3. Rispetto alla versione per Xbox 360 sono stati apportati diversi miglioramenti tecnici quali una maggiore fluidità durante le azioni più concitate a riduzione dei continui cali di frame rate che affliggevano il titolo in precedenza. Nonostante tutto tali imperfezioni non sono state cancellate in modo definitivo purtroppo, tanto è vero che a fronte di mappe piene di strutture e divise in più punti noterete lo stesso i cali di cui parlavamo poco fa, nonché fenomeni di tearing molto evidenti. Questo non è l’unico difetto grafico di Red Alert 3 poiché vi basterà dare uno sguardo alla realizzazione delle ombre proiettate dagli edifici o osservare le unità per accorgervi di come esse siano realizzate in maniera pessima, in contrasto con la buona resa grafica di effetti come l’acqua e delle textures presenti sul terreno. Ciò è davvero un peccato, considerando che simili problemi non posso essere accettabili su un hardware tanto potente quanto quello Sony. La colonna sonora del titolo è apparsa solida e coerente con la situazione che viene raccontata. In questa “Ultimate Edition” avrete a disposizione sin dall’inizio la soundtrack completa come parte degli extra. Gli spezzoni interpretati dagli attori vi strapperanno più di una risata, grazie ad un doppiaggio di buona fattura ben sopra gli standard qualitativi (davvero bassi) cui siamo purtroppo abituati. Abbiamo fatto un breve accenno agli extra della versione PS3 parlando delle musiche all’interno del gioco, ma le sorprese non finiscono qui. Il pacchetto comprende il classico “dietro le quinte”, le papere degli attori, una galleria di bozzetti usati per le strutture e un video completamente dedicato alle donne di Red Alert 3. Inoltre avrete a disposizione una sorta di glossario al cui interno sono racchiusi i profili di tutte le unità del gioco in modo da poter capire chi e cosa impiegare in determinate situazioni. Infine segnaliamo il podcast degli sviluppatori (completamente in lingua inglese).Tirando le somme si tratta di uno strategico in tempo reale molto interessante, ma allo stesso tempo non esente da difetti, che riesce comunque a proporre un gameplay solido abbinato ad un divertimento tutto sommato apprezzabile.

– Modalità cooperativa divertente

– Spezzoni filmati ironici

– Gameplay profondo ma…

– Tantissimi extra subito disponibili

… minato da un sistema di controllo legnoso

– Comparto tecnico altalenante

– Sistema di inviti per partite online macchinoso e poco funzionale

7.3

Command & Conquer: Red Alert 3 Ultimate Edition si presenta come una versione migliorata rispetto a quelle PC e Xbox 360. Se non fosse per dei controlli discutibili e un comparto tecnico altalenante avreste tra le mani uno dei migliori strategici in tempo reale degli ultimi anni. Nonostante tutto l’esperienza di gioco è intensa e divertente soprattutto se condivisa con un amico. Gli oltre sessanta minuti di spezzoni filmati sono anch’essi un’ottima trovata sia per innovazione sia per la qualità degli stessi. La presenza di unità cosi caratteristiche rende ogni fazione una nuova partita da giocare visto che gli Alleati, i Russi e L’Impero del Sol Levante usano mezzi molto diversi tra loro e con qualità differenti in molti casi. Un acquisto quasi obbligato per chi si è lasciato sfuggire il titolo l’anno scorso, da provare per chi invece non è affine a questo genere di produzioni.

Voto Recensione di Command and Conquer: Red Alert 3 Ultimate Edition - Recensione


7.3