Recensione

Coded Arms

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Il genere degli sparatutto in soggettiva, solitamente, è apprezzato soprattutto dal pubblico occidentale e capita piuttosto di rado che una software house nipponica si butti nello sviluppo di un titolo di questo tipo. E’ quindi stata una piccola sorpresa la decisione di Konami, conosciuta per alcune delle saghe più importanti del mondo dei videogiochi, quali Metal Gear Solid e Silent Hill, riguardo la creazione di un FPS per la prima console portatile della Sony, la PSP. Vediamo se i ragazzi della software house nipponica sono riusciti a confezionare un prodotto valido…

Quando Matrix incontra TronAlla fine del ventunesimo secolo, i progressi nella tecnologia medica consentirono di collegare la mente umana ad una rete di computer. All’interno di questa rete c’era un immenso labirinto di dati che moltissimi hacker sognavano di esplorare. Si trattava del simulatore di combattimento militare A.I.D.A., che era stato abbandonato dopo la perdita di controllo del sistema durante la fase di sviluppo. Molti hacker erano morti a causa dei programmi di assalto che continuavano a moltiplicarsi all’interno del sistema. Armati di programmi di potenziamento, alcuni coraggiosi sfidavano il simulatore di combattimento A.I.D.A. rischiando la propria vita in cambio di cospicue ricompense. Disprezzati ed invidiati dagli altri hacker, questi venivano chiamati con il nome di “Codificati”….

All’interno del computer Dopo una breve introduzione che spiega la storia del gioco, saremo catapultati in una piccola sezione che rappresenta l’addestramento, durante la quale potremo familiarizzare con i comandi. Fin da subito noteremo che sono piuttosto macchinosi; questo fatto è dovuto all’assenza di un secondo stick analogico come nei joypad delle console casalinghe. Fortunatamente il sistema di controllo è completamente personalizzabile e potremo quindi trovare una configurazione che meglio si adatta al nostro tipo di gioco. Anche per la difficoltà dei comandi, gli sviluppatori hanno ben pensato di implementare un sistema di mira semi-automatica che ci semplificherà non poco le cose per quanto riguarda il puntamento dei nemici e il loro annientamento.Subito dopo l’addestramento potremo iniziare a fare “sul serio”, affrontando le varie missioni. Coded Arms è suddiviso principalmente in 3 scenari: la città, la base e le rovine. Ognuna possiede caratteristiche estetiche differenti, dalle luci al neon della città, alle costruzioni antiche delle rovine ai cavi elettrici sospesi a mezz’aria della base ultratecnologica. Va precisato che i livelli sono generati dinamicamente e quindi non vi troverete a fare lo stesso identico percorso ogni volta. Tuttavia, alla fine, cambierà veramente poco, qualche corridoio spostato o poco altro, facendo degenerare il tutto verso una ripetitività dell’azione, soprattutto perché i nemici saranno praticamente sempre gli stessi e le sezioni in cui dovremo combattere hanno dimensioni piuttosto limitate, dando la sensazione di annientare gli avversari sempre nelle stesse “scatole cubiche”. Il design del tutto è molto tecnologico, rendendo bene l’idea di essere all’interno di un mondo virtuale: quando apriremo una porta vedremo un fascio di luce che si estende in lontananza per costruire tutte le strutture dello scenario, oppure quando distruggeremo un oggetto, vedremo prima dissolversi i profili, oppure sparando ai muri non lasceremo delle tracce ma vedremo solo una specie di interferenza. Alla fine di ogni livello è presente un boss da sconfiggere per passare all’area successiva. I nemici si possono ricondurre a 3 tipi: Bugs, dall’aspetto simile a esseri alieni; Bots, tipicamente dei robot di sicurezza, e Soldier, i classici soldati forniti di un armamentario più o meno vario. La armi a nostra disposizione sono parecchie e possono essere raccolte durante le nostre scorribande dei livelli sotto forma di files da codificare, dove l’estensione (.DFN, .ARM, ecc) identifica la tipologia.L’azione di gioco è arcade, da sparatutto semplice e senza troppi fronzoli, adatta quindi ad una console portatile che tipicamente viene utilizzata per fare brevi partite in autobus o, più generalmente, nei ritagli di tempo. Peccato per l’I.A. degli avversari, davvero insufficiente: spesso, infatti, ve li ritroverete a stare fermi in un punto e l’unica sfida decente è rappresentata dai guardiani di fine livello.

Aspetto TecnicoProbabilmente l’aspetto su cui i programmatori della Konami si sono soffermati di più è proprio quello tecnico. La grafica è davvero ben fatta e sfrutta a dovere l’hardware della console Sony, regalando delle visuali ricche di poligoni ed effetti speciali, il tutto mosso fluidamente, tranne qualche sporadico rallentamento nelle situazioni più concitate. Le texture, seppur ripetitive, sono ben disegnate e anche i nemici sono ben modellati.Il sonoro si mantiene su livelli più che accettabili con dei buoni effetti sonori e musiche discrete.Sono presenti anche 3 modalità multiplayer: DeathMatch, Last Man Standing e Keep The Mark. Inutile spendere troppo parole sul DeathMatch che è la classica modalità in cui i giocatori si dividono in squadre e si cerca di eliminare il team avversario; in Last Man Standing invece si è tutti contro tutti e chi riesce a sopravvivere alla fine vince; Keep The Mark è invece una modalità simile a “Territorio” di Halo 2, dove i giocatori lottano per avere un posto speciale sul campo di battaglia, se quello che detiene il territorio viene sconfitto, esso potrà essere conquistato dagli altri, ogni secondo trascorso in quella zona assicura un punto e alla fine vince chi raccoglie più punti. Per tutte le modalità è possibile settare il tipo di arma da utilizzare, il tempo di gioco e il numero di uccisioni. Il massimo numero di partecipanti è 4 ed ognuno, obbligatoriamente, deve possedere una copia del gioco (quindi niente Game Sharing).

– Ottima grafica

– Buon sonoro

– Modalità multiplayer fino a 4 giocatori

– Controlli scomodi

– Scenari e azione ripetitiva

– Scarsa I.A. dei nemici

6.5

Coded Arms è il primo First Person Shooter ad approdare su PlayStation Portable. E’ un titolo dall’ottima realizzazione tecnica ma che si dimostra ripetitivo e stancante, anche nel breve periodo, a causa della struttura e della scarsa varietà dei livelli. Per sua fortuna si trova ad essere uno dei pochi esponenti del genere sulla console portatile Sony e quindi potrebbe rivelarsi un discreto passatempo per tutti gli amanti degli sparatutto, soprattutto considerando la modalità multiplayer, sempre che riusciate a trovare altre 3 persone che posseggono una PSP e relativa copia del gioco. A tutti gli altri consiglio di attendere l’uscita di titoli di maggior spessore.

Voto Recensione di Coded Arms - Recensione


6.5