Anteprima

Civilization: Revolution

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a cura di Benenath

Fra i titoli presentati da Take Two alla Games Convention 2007 spicca senza di dubbio il nuovo progetto di Sid Meier, Civilization: Revolution. Non è la prima volta che il famoso gestionale strategico di Firaxis approda su console, nonostante non sia certo un gioco adatto tutti. E’ difficile infatti rielaborare un titolo come questo per renderlo fruibile ad un pubblico abituato a generi più semplici ed immediati. Tenendo conto di queste considerazioni, Sid Meyer ha deciso di sviluppare un nuovo progetto. Come è facile intuire dal titolo, questo nuovo episodio di Civilization verrà sensibilmente rivoluzionato, ma non perderà naturalmente lo stile innato che ha fatto la fortuna di questa serie. Presentatoci a porte chiuse, ecco le nostre impressioni.

Io sono il capo e voglio dominare il mondo…pardon l’universoL’obiettivo di Civilization è semplice: si crea una civiltà e la si porta al dominio del mondo, convivendo con le altre fazioni. Periodo di partenza è la preistoria per arrivare fino alla conquista dello spazio, vi aspettano dunque secoli e secoli di gestione accurata e precisa senza disdegnare nemmeno il minimo elemento. Per fare in modo che gli utenti console non si stanchino facilmente della mole di compiti che comporta la gestione di un’intera civiltà, sono state eliminate alcune caratteristiche che in passato si sono rivelate particolarmente ardue. Ad esempio non sarà più presente l’ostica anarchia che un tempo flagellava le civiltà dal passaggio di una forma di governo ad un’altra, oppure è stato semplificato ed automatizzato l’utilizzo dei lavoratori, quegli elementi che si occupano di costruire le vie di comunicazione, gestire i terreni e via discorrendo. Altri flagelli erano sicuramente l’inquinamento e la corruzione, avversari davvero difficili da debellare in passato, ma che in questo nuovo episodio non saranno nemmeno presenti. La prima partita che abbiamo potuto visionare ha confermato quindi la semplicità e l’immediatezza adatta ad un target di pubblico ‘user friendly’ quale è quello delle console. Con l’analogico sinistro si controlla la visuale che si può spostare per tutta la mappa e ci permette di scorgere i rami della nostra civiltà e la locazione delle altre. Ad un certo punto arriva una proposta di collaborazione da Napoleone in persona e dinanzi a noi si aprono tre scelte: rifiutare e dichiarare guerra al suo impero, chiedere consulenza al nostro fidato consigliere, o accettare ed aprire una lunga alleanza che teoricamente avrebbe potuto portarci benefici. Si è preferito chiedere un consiglio ed il responso ci ha detto che effettivamente allearsi con un tipo come Napoleone potrebbe essere conveniente per via della sua vasta potenza. Ma è proprio quest’ultima che deve invitarci a riflettere, non è che finiremo un giorno tra gli obiettivi del generale divenuto imperatore? Firaxis così preferisce tagliare corto (si, stavamo solo assistendo alla presentazione e non giocando) e dichiarare guerra alla Francia.

Proprio questo è sempre stato il fascino di Civilization: sapere cosa è giusto e sbagliato per il proprio popolo, come pianificare le corrette strategie di attacco e difesa quando si è in guerra con un paese, scegliere la forma di governo più adatta per il periodo. La demo che abbiamo visionato scorreva piuttosto in fretta per mostrarci le peculiarità più importanti del gameplay. Abbiamo quindi visto che ogni civiltà sarà avvantaggiata se localizzata in un certo punto. Ad esempio, infatti, gli Egiziani ottenevano un bonus se costruivano in luoghi desertici. Ci sono state mostrate alcune delle chicche divertenti di Civilization, ovvero far partire una vera e propria festa, con tanto di musica allegra e unità che ballavano a ritmo della stessa. Tutte le unità, carri armati compresi!

Prima di andar via, Firaxis ha “conquistato lo spazio”, spedendo in orbita uno shuttle prima delle altre civiltà, mostrandoci anche la World Map che permetteva una visione totale della situazione di tutto il globo.Il comparto tecnico non mira certo al realismo, ma si limita ad essere stilistico e curato in ogni minima parte. Ogni unità ha infatti differenti tipi di design, che variano anche a seconda della civiltà. Stesso discorso vale per edifici e gli altri elementi della scena. Buoni anche gli effetti grafici di esplosioni e fumo. Semplice ma azzeccato il profilo sonoro, con effetti generali e musiche che rispecchiano perfettamente il periodo storico rappresentato. Infine, Firaxis conferma che sarà supportato il gioco online fino a 4 persone con tanto di contenuti scaricabili che consisteranno in nuove sfide che verranno offerte ai giocatori ogni settimana.

ConclusioniCivilization: Revolution si è rivelato un ottimo titolo. Firaxis ha svolto un buon lavoro nell’adattare uno strategico a turni complesso al mondo delle console, semplificando qualche caratteristica complicata per venire incontro alle esigenze del pubblico di massa.Previsto per la prossima primavera su Xbox 360, Play Station 3 e Nintendo DS e successivamente in autunno anche su Wii, il nuovo progetto di Sid Meier appare ad oggi molto promettente e si candida per diventare un must per gli amanti del genere.