Recensione

Cities: Skylines, la recensione della versione PS4

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Cities: Skylines
Cities: Skylines
  • Sviluppatore: Colossal Order
  • Produttore: Paradox Interactive
  • Piattaforme: PC , XONE , APPLE
  • Generi: Gestionale
  • Data di uscita: 10 marzo 2015 - 28 aprile 2017 (Xbox One) - 15 agosto 2017 (PS4) - 14 settembre 2018 (Switch)

I city builder non sono esattamente il genere che potremmo associare al mondo delle console da salotto. Ci vuole un’utenza paziente, delle periferiche in grado di gestire tanti comandi come una tastiera e un mouse, e spesso anche un setup hardware di tutto rispetto. Tuttavia, è da un po’ che sviluppatori e publisher stanno portando titoli “atipici” su PlayStation 4 ed Xbox One, perché il mercato console è quello di riferimento ormai, e perché allargare il bacino d’utenza è sempre cosa buona e giusta.Quindi, non poteva che essere Cities: Skylines il city builder ad arrivare su PS4 (dopo la versione Xbox One), il titolo migliore attualmente disponibile sul mercato nel genere di riferimento. Dopo la debacle di Sim City, EA e Maxis, è toccato alla fatica di Paradox e Tantalus prendersi sulle spalle l’eredità di “city builder di riferimento”, una impresa che ha compiuto egregiamente.Cities: Skylines arriva su PlayStation 4 comprensivo dell’espansione legata alle attività commerciali notturne, ma senza le altre pubblicate, il supporto alle mod, il terraforming ed altre feature presenti nella versione PC (almeno per ora).

La strada per il successoL’idea dello sviluppo in Cities: Skylines è legata alle strade. Intorno al circuito stradale è possibile sviluppare le tre classiche aree di costruzioni: abitativa, commerciale ed industriale. All’inizio sono disponibili solo le zone a bassa densità di popolazione, che si tramutano in villette a schiera, piccoli esercizi e modeste fabbriche. Con il tempo, ovvero allo sblocco di alcune “milestones” legate al numero crescente di abitanti, saranno disponibili anche le aree più popolate, che diventeranno rispettivamente grattacieli, strutture commerciali più ampie ed uffici, ed industrie espanse.La routine del gioco è quindi legata all’espansione ma, ovviamente, anche alla gestione delle risorse necessarie. Elettricità ed acqua potabile in primis, la prima da produrre (anche in modo ecologico, seppur con emissione minore di KW), la seconda da estrarre e purificare. Da questo passaggio prendo spunto per sottolineare come il simulatore di Paradox sia attento ai dettagli in modo quasi maniacale. Per quanto riguarda il filtraggio dell’acqua potabile, ad esempio, è necessario prestare attenzione alla corrente dell’acqua perché, com’è facile intuire, piazzare lo scarico prima della pompa significa immettere nella città acqua inquinata.Le stesse richieste dei cittadini sono variegate e poco scontate. Capita di dover avere a che fare con una o più case raggiunte in modo insufficiente dai servizi, e quindi sarà necessario potenziare le strutture pubbliche, o semplicemente migliorare la viabilità per permettere ad ambulanze, pompieri e quant’altro di poter raggiungere tutta la città. La stessa richiesta di zone abitative va tenuta sotto controllo, con un sistema che si autoalimenta: i cittadini richiedono lavoro, le fabbriche cittadini che vadano a lavorarci, le imprese commerciali hanno bisogno di fabbriche che producano i prodotti che vendono, ma anche di lavoratori qualificati nel caso degli uffici, che a sua volta richiedono istituti di istruzione superiori. Sono davvero tante le cose da tener conto in una partita di Cities: Skylines, tante necessità fedelmente riprodotte con meccanismi del tutto simili alla realtà, come l’inquinamento acustico tra le tante. In questo caso sarà necessario adottare delle politiche per evitare i rumori durante la giornata, come ad esempio il blocco di un quartiere (la città può essere divisa in settori a piacimento) al traffico, oppure trasformandola direttamente in centro storico.Tra le tante politiche c’è anche la possibilità di legalizzare le droghe leggere, aumentando i ricavi dalle tasse ed il turismo. Sempre a proposito di turismo, sarà bene spingere la creazione di strutture ricettive (sempre attivando una delle politiche presenti nel gioco) nei pressi degli ingressi alla città, così da accogliere i turisti nel migliore dei modi. Inquinamento, traffico (il cui sistema di gestione è ottimo), copertura sanitaria e dell’istruzione, valore delle abitazioni, la possibilità di chiedere prestiti, questi e tanti altri sono gli elementi da tenere in considerazione mentre si gioca.Cities: Skylines non annoia mai, offre al giocatore sempre qualcosa da fare o da controllare. Proprio per questo pesa l’assenza di un tutorial ben strutturato. In ogni momento il gioco offre una ottima guida per ogni cosa tramite la pressione dell’analogico destro, ma sta al giocatore essere curioso ed andare a scovare tutte le opportunità. Vista la mole di contenuti da tenere in considerazione, sarebbe stato ancora più piacevole essere accompagnati nel gioco con dolcezza. Oltretutto, anche nella versione PlayStation 4 è del tutto assente la localizzazione in italiano, che potrebbe essere un ostacolo per chi fatica a leggere in inglese.

Sindaco da salottoParadox, piuttosto che rivedere da capo l’interfaccia, ha deciso di portare di peso l’esperienza di Cities: Skylines su console, adattandola semplicemente al controller. Gli elementi a schermo sono sempre chiari ed intuitivi, difficilmente ci si perde tra le informazioni, se non nelle prime sessioni di gioco. Una volta presa confidenza con lo zoom e lo spostamento della telecamera, l’unico problema degno di nota è la precisione dei movimenti, ovviamente inarrivabile rispetto al mouse. Anche su PlayStation 4 viene adottato il puntatore, che agevola però i movimenti andando ad incasellarsi su alcuni punti nelle vicinanze. Ne consegue che, quando bisogna disegnare a mano libera, ci vuole molta pazienza. Strade, linee degli autobus e definizione delle zone abitative, tutte operazioni che non riescono ad essere compiute con la dovuta eleganza e che, spesso, fanno venire i proverbiali sorci verdi.Pazienza a parte, il porting è perfetto a livello di controlli. Graficamente, il gioco su PC era già molto scalabile, e per questo gira senza grossi problemi anche sulla console Sony. Zoomando per le vie della città la fluidità cala sensibilmente, mentre allontanandosi a volo d’uccello il problema scompare. Allo stesso modo, per garantire il computo dei frame, gli scenari soffrono di vistosi pop-up, con texture che si caricano all’ultimo ed elementi che compaiono all’improvviso. Niente di drammatico, comunque.

+ Simulazione della vita cittadina molto realistica

+ Pochissimi momenti morti

+ È eterno

– Mancano alcune feature dalla versione PC

– Tutorial frettoloso e niente localizzazione

– Con il controller è un po’ impreciso

8.0

Cities: Skylines – PlayStation 4 Edition è ottimo. È attualmente il miglior city builder in circolazione, e lo è anche di più nel mercato console vista l’assenza di concorrenti. Rinunciando alle casualità e agli elementi “giocosi” di Sim City, Cities: Skylines offre una gestione realistica e coerente del tessuto cittadino. Tanti elementi da tenere in considerazione ed altrettanti da gestire in ogni momento di gioco. Ci vuole pazienza all’inizio, soprattutto per i neofiti, perché il tutorial è frettoloso e le cose da imparare sono tante. Tuttavia fate attenzione, perché questo è il classico gioco che vi fa arrivare a notte fonda senza che vi accorgiate di nulla.

Voto Recensione di Cities: Skylines - Recensione


8