Recensione

Chi vuol essere milionario seconda edizione

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a cura di Mauro.Cat

Forte del decennale successo della trasmissione televisiva Chi vuol essere milionario?, Ubisoft ha deciso di lanciare un nuovo quiz game ispirato al gioco a premi condotto da Gerry Scotti. Chi vuol essere milionario seconda edizione va ad inserirsi in quella nicchia di mercato resa popolare in questi anni grazie a Buzz per PS2 e ad un generale avvicinamento dei casual gamers al mondo dei videogiochi.

Già visto in TVIl miglior esempio del genere per la console Nintendo è il discreto Le so tutte!, premiato da Spaziogames con un giudizio più che discreto nel recente passato. I videogiochi basati sui quiz, pur condividendo alcune idee base dei giochi in scatola alla Trivial Pursuit, cercano, anche allo scopo di differenziare l’offerta, di puntare sul ritmo di gioco e sul coinvolgimento dei giocatori. Purtroppo il nuovo prodotto Ubisoft non convince proprio nel divertimento e nelle opzioni multiplayer, ma prima di formulare il giudizio finale scendiamo meglio nei dettagli, a beneficio di tutti coloro che non sapessero di cosa stiamo parlando.La seconda edizione del gioco a premi su Wii fin dalle prime battute mostra una certa carenza di idee. La struttura riprende esattamente quella degli episodi più antichi, apparsi su PlayStation e Game Boy Advance, ed in generale si ha la sensazione che non ci sia stato alcuno sforzo per arricchire una formula già ampiamente sfruttata ed altamente datata.Il Milionario si gioca con il solo telecomando Wii che viene utilizzato come una bacchetta per segnalare la risposta corretta. La formula di gioco ricalca alla perfezione quella del format televisivo. Il concorrente deve rispondere ad una sequenza di domande, scegliendo quella giusta tra le quattro possibili, in modo da risalire fino alla fatidica cifra di un milione di euro. Alcune quote rappresentano un traguardo ed indicano una somma in denaro guadagnata sotto la quale non si può più scendere.Come in televisione abbiamo a disposizione tre aiuti: la chiamata a casa, l’aiuto del pubblico e il 50%. A questi si aggiunge lo switch, anch’esso preso direttamente dal programma tv, che introduce la possibilità di sostituire una domanda che non ci aggrada particolarmente. I quiz riguardano temi di cultura generale e non sempre risultano accessibili. In alcune occasioni, ma questo accade anche nel programma originale, si entra talmente nel dettaglio di un argomento per cui non è facile trovare una risposta corretta anche per chi possiede una buona cultura generale. Le domande variano a seconda dell’età inserita nel profilo del giocatore. Come in televisione ci troveremo a dover decidere se la nostra risposta è definitiva e finiremo per arrovellarci sui nomi dei figli di Carolina di Monaco, sull’origine di Pantagruel e su altre domande di svariati argomenti. Purtroppo già dopo poche partite si cominciano a ripetere in maniera fastidiosa le domande e tutto risulta ancor meno coinvolgente.

Quando la risposta che non si accende…La meccanica di gioco in singolo appare, per fortuna aggiungeremmo, molto più spedita rispetto a quella dell’originale. Questo aspetto, a prima vista positivo per chi ama giocare partite mordi e fuggi, limita in parte il pathos generale del gioco. Per il resto, la fedeltà alla serie televisiva rappresenta di fatto il vero handicap di un titolo programmato con una certa sufficienza. L’introduzione dell’opzione multigiocatore è inspiegabilmente assai limitata. La partita è consentita ad un massimo di due concorrenti e si rimpiangerà la bagarre che si crea con Le so tutte. Le opzioni aggiuntive alla modalità principale alternata non offrono quasi nulla. La prima riprende la meccanica di selezione iniziale del programma tv. I giocatori devono riordinare determinate icone seguendo le indicazioni su schermo. La seconda imita una telefonata a casa nella quale si solleva il ricevitore e si risponde in breve tempo. Il tutto si traduce con un’enorme fragilità del titolo, che potrebbe esaurire l’interesse in poche partite.Tecnicamente non possiamo ritenerci per nulla soddisfatti. Titoli del genere non richiedono un comparto tecnico d’eccezione, ma questa volta siamo davvero ai minimi storici. Confrontando per scrupolo questa versione con quella originale per PlayStation non si notano differenze rilevanti. L’unico miglioramento è legato ai caricamenti quasi assenti in questa versione “moderna”. Tutto appare poco curato ed anche la sensibilità del telecomando nel puntamento lascia alquanto a desiderare.Altra pecca è legata al doppiaggio. Nelle poche frasi campionate si avverte la mancanza della voce di Gerry Scotti. I tormentoni del programma ci sono tutti ma pronunciati da una voce sconosciuta, per quanto gradevole nel doppiaggio, fanno tutto un altro effetto. Una scelta di questo tipo rende ancora più evidente il basso profilo generale del progetto.L’unica vera novità offerta da questa seconda edizione su Wii è data dalla presenza dei Mii che ci accompagneranno durante il corso della partita con la solita simpatia che li contraddistingue. La nuova edizione di Chi vuol essere milionario? ci ha quindi piuttosto deluso. Il titolo potrebbe piacere solo a chi, sorvolando sulla pochezza delle opzioni, è alla ricerca di una copia esatta del gioco in Tv, ma tirando le seomme si tratta di un prodotto decisamente poco consigliabile qualsiasi siano le vostre aspettative.

– Riprende le meccaniche del format televisivo

– Prezzo budget

– Tenicamente ridicolo

– Poche modalità di gioco e multiplayer limitato a due giocatori

– Le domande si ripetono frequentemente

4.8

Chi vuol essere milionario seconda edizione ricalca alla perfezione le meccaniche del gioco a premi condotto da Gerry Scotti, ma non riesce ad offrire nient’altro di interessante. La natura festosa di Wii doveva imporre ai programmatori l’inclusione di una modalità a quattro giocatori e, in generale, qualche opzione di gioco in più. Il titolo purtroppo si esaurisce in una manciata di misere idee legate al multiplayer e con la solita modalità principale. A questi aspetti negativi si aggiunge l’assenza del doppiaggio di Gerry Scotti e un comparto tecnico assai misero che non si discosta da analoghe produzioni prodotte per PSOne e GBA quasi dieci anni fa. Il titolo è venduto a prezzo ridotto, ma prendetelo in considerazione solo se siete fan accaniti della serie o se cercate un quiz da giocare in solitario. In caso contrario dirigetevi senza indugi su Le so Tutte!, che è uscito da alcuni mesi e dovrebbe essere anch’esso disponibile ad un prezzo più che abbordabile.

Voto Recensione di Chi vuol essere milionario seconda edizione - Recensione


4.8