Recensione

Castlevania: Lords Of Shadow

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

A ben venticinque anni dall’apparizione del capostipite della serie, Castlevania si rinnova con la produzione del primo titolo in alta risoluzione e completamente tridimensionale del celeberrimo franchise. Sin dall’inizio, la saga si è contraddistinta per i toni tipicamente horror che attingevano a piene mani dai maggiori film d’orrore usciti al cinema, proponendo al giocatore avversari quali licantropi, meduse, vampiri, esseri simili a Frankenstein e altro ancora, condendo il tutto con un comparto audio sempre d’eccezione e una buona dose di azione. Con il trascorrere degli anni si è passati da puri action adventure a scorrimento orizzontale ad adventure game più basati sull’esplorazione e il potenziamento del personaggio che all’azione vera e propria (comunque presente in gran quantità), soprattutto grazie al successo e alla qualità di Symphony Of The Night, apparso originariamente su Sony PsOne. Non sono mancate anche incursioni nel mondo 3D, dapprima con un paio di deludenti episodi per Nintendo 64 e in seguito altri per Playstation 2 e Xbox, senza tuttavia raggiungere il livello qualitativo delle controparti bidimensionali. Finalmente, grazie agli abili programmatori di MercurySteam (Clive Barker’s Jericho), team cui Konami ha deciso di affidare lo sviluppo di Lords of Shadow, sembra che le cose questa volta siano cambiate.

Gabriel Belmont in cerca di vendetta per la sua amataLe vicende raccontate nel titolo hanno luogo nel lontano 1047, quando l’umanità si trova costretta a fronteggiare la fine del mondo a seguito di una serie di catastrofi e attacchi di creature demoniache che stanno causando morte e distruzione sulla superficie del pianeta. Tuttavia, per evitare un triste destino all’umanità c’è una speranza. Un’antica profezia narra, infatti, la venuta di un cavaliere dallo spirito puro, tanto forte e coraggioso da fronteggiare i signori dell’oscurità e ottenere i loro poteri, divenendo egli stesso una sorta di semi-Dio che spazzerà tutte le creature mostruose e maligne dal mondo. Ovviamente questo cavaliere non sarà altri che Gabriel Belmont, membro della Confraternita della Luce, che intraprende un viaggio apparentemente suicida nelle lande dei signori dell’oscurità non solo per restituire la pace sulla Terra, ma soprattutto per riportare in vita la sua amata Marie, uccisa proprio un paio di giorni prima del suo viaggio. La storia, sebbene possa sembrare apparentemente banale e scontata, è raccontata attraverso le pagine di un libro e grazie alle numerose cutscene di cui il titolo è infarcito, dove incontreremo e interagiremo con un buon numero di personaggi che finiranno per farci riflettere sul binomio luce/oscurità presente nell’essere umano, argomento già preso in esame in numerose altre produzioni.

Quando il risultato finale è maggiore della somma dei suoi singoli elementiSin da subito, appare evidente che Lords Of Shadow è un action-adventure che prende spunto da titoli blasonati quali God Of War, Uncharted, Darksiders, Dante’s Inferno e Devil May Cry e mescola i loro elementi allo scopo di fornire al giocatore un’esperienza completa e soprattutto mai troppo scontata. S’inizia con la classica croce con catena, dotata di un attacco veloce a corto raggio e uno più lento, ma dotato di maggiore ampiezza. A essa si aggiungono armi secondarie quali i coltelli, utili per colpire gli avversari da lunga distanza e ottenibili direttamente durante le battaglie dopo aver ucciso alcuni nemici. Questi ultimi, infatti, alla loro morte lasceranno sul campo vari oggetti o globi di energia che andranno a rimpinguare delle apposite barre di mana (ottenibili solo ad un certo punto del gioco): quella della Luce e l’altra dell’Oscurità. La prima ci consentirà ci assorbire l’energia vitale dei nemici colpiti mentre la seconda di raddoppiare la potenza fisica. Gli sviluppatori, per rendere le cose più interessanti, hanno aggiunto un apposito status denominato Concentrazione: se riusciremo a compiere un certo numero di attacchi consecutivi senza essere colpiti, riempiremo un’apposita barra che, giunta al suo massimo, consentirà di acquisire sfere ad ogni successivo colpo ed, infine, assegnare ad uno o l’altro amuleto l’energia guadagnata. Come di consueto, inoltre, l’eliminazione delle creature ci farà guadagnare dei punti abilità che potremo spendere per acquistare nuove mosse o potenziare l’armamentario attuale. Non mancano nemmeno upgrade per l’arma principale in grado di far ottenere al protagonista nuove capacità che permetteranno di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, ad esempio usando la catena come un rampino o come una specie di frusta in grado di disgregare gli oggetti più massicci. Inoltre, la barra dell’energia e della magia potrà essere espansa raccogliendo determinati cristalli, che serviranno altresì anche per richiamare una potente creatura capace di spazzare via tutti gli avversari presenti.I ragazzi di MercurySteam hanno ben pensato di rendere più dinamiche le battaglie introducendo una serie di QTE (quick time event) che compariranno a schermo durante l’eliminazione finale di appositi nemici o l’esecuzione di alcune mosse. Il nostro eroe, tuttavia, non dovrà solamente farsi largo tra mostri e altre amenità, ma per proseguire la sua avventura si troverà a superare diverse sezioni platform che ricordano molto il pluripremiato Uncharted, con numerosi appigli ben contraddistinti da un alone luminoso e varie serie di salti da eseguire per passare da un punto all’altro. A differenza dei precedenti Castlevania, l’esplorazione in questo capitolo della serie è proprio ridotta all’osso e tutto segue percorsi predefiniti cui è impossibile sottrarsi. Il tutto è complicato dalla presenza della telecamera fissa che, purtroppo, in alcune circostanze non sceglie l’angolo di visione ottimale per inquadrare le scene rendendo più difficile compiere determinate azioni o vedere i nemici che ci circondano.Ottima anche la presenza di svariati enigmi che dovremo risolvere per continuare per la nostra strada, che saranno superabili automaticamente a patto di rinunciare alla ricompensa che ci spetterebbe nel caso decidessimo di svelare l’arcano grazie alla materia grigia.La durata dell’avventura è davvero ragguardevole per gli standard attuali. Si parla di dodici capitoli a loro volta suddivisi in svariati sottolivelli e che portano la durata complessiva di gioco sulle 15-20 ore. I diversi stage, inoltre, si presentano molto rigiocabili poiché per riuscire a completarli al 110% avremo bisogno di abilità che otterremo solo più avanti nella storia, che ci costringeranno a riaffrontare la sezione non appena entreremo in possesso di tale potenziamento. Impressionanti le battaglie contro i titani che ben riportano alla mente il leggendario Shadow Of The Colossus per Playstation 2 e che vedranno il protagonista arrampicarsi su di esso e sconfiggerli distruggendo appositi punti energetici posti sui loro corpi.La difficoltà è piuttosto equilibrata. Al livello “Medio” già completare il titolo non sarà una passeggiata, complice un’I.A. discretamente sviluppata e che metterà alla prova il giocatore con attacchi multipli da più fronti dei nemici (non uno alla volta come succede in altri action, come Assassin’s Creed).

Scorci impressionanti Impossibile non rimanere incantati sin dall’inizio dalla pregevole realizzazione tecnica del titolo, in grado di regalare modelli poligonali di notevole complessità (basti pensare al personaggio principale, Gabriel, pensato fino al minimo particolare) e ambienti assolutamente evocativi e ricchi di dettagli. Il tutto, poi, è ancora più godibile pensando alla gran varietà di scenari proposti, dai classici castelli diroccati, alle paludi, alle lande innevate, alle caverne sotterranee, alle lussureggianti foreste e molto altro ancora. Certe volte, nonostante il ritmo di gioco sostenuto, si viene davvero invogliati a fermarsi un attimo per godere appieno del mondo che i grafici e i programmatori di MercurySteam ci hanno voluto regalare. Ottimi inoltre gli effetti particellari in generale e soprattutto incantevole l’illuminazione ricercata, in grado di donare la giusta atmosfera ai vari paesaggi. Tuttavia, per compensare a tal magnificenza saremo costretti a subire di tanto in tanto qualche rallentamento nelle situazioni più congestionate da nemici, seppur il problema sia stato circoscritto grazie all’utilizzo di una telecamera fissa che limita la visuale di gioco consentendo quindi di ridurre i calcoli concernenti la visualizzazione delle scene.Pregevole anche il comparto sonoro, che annovera tra i doppiatori personaggi del calibro di Patrick Stewart (il famoso capitano Picard di Star Trek The Next Generation), Robert Carlyle e Aleksandar Mikic, accompagnando il giocatore con melodie sempre all’altezza ed effetti più che adeguati.

– Tecnicamente eccellente

– Gameplay equilibrato

– Divertente

– Longevità ottima per un action game

– Qualche calo di frame rate

– Telecamera fissa non sempre posizionata nel modo migliore

– Alla lunga potrebbe risultare ripetitivo

8.3

Nonostante il nome che porta, Castlevania: Lords Of Shadow è un action/adventure che attinge a piene mani da titoli a tripla A similari, quali God Of War e Uncharted, proponendo al giocatore un’azione incessante e un ritmo di gioco molto sostenuto. Grazie all’ottimo motore grafico e alla pregevole realizzazione tecnica, il titolo riesce a immergerci nel suo mondo oscuro, popolato da creature mostruose da sconfiggere, ma ci permette anche di godere di scenari mozzafiato, complice un art design particolarmente riuscito. Nonostante la mancanza di vere e proprie innovazioni e la presenza di piccole imperfezioni di contorno, ci sentiamo di affermare che MercurySteam è riuscita a confezionare un prodotto assolutamente valido, che merita di entrare nella collezione di qualsiasi appassionato che si rispetti e, più in generale, degli amanti dei videogames ben sviluppati.

Voto Recensione di Castlevania: Lords Of Shadow - Recensione


8.3