Recensione

Broken Sword: the Director's Cut

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a cura di Jack Right

La serie di Broken Sword nasce su Pc nel 1996 ad opera di Revolution Software con il sottotitolo Il segreto dei Templari, prosegue nel 1997 con La Profezia dei Maya, continua nel 2003 con il Sonno del Drago e termina, almeno per il momento, con L’angelo della Morte. Serie tradizionalmente legata a una affascinante mistura tra atmosfere esotiche, fantastiche e mitologiche, è mutata molto con il terzo episodio poiché, da un classico schema punta e clicca, è passata a un più moderno gameplay in cui priorità è il controllo del personaggio medesimo tra ambienti 3d. Capace dunque di innovazioni anche importanti, Broken Sword gode di una folta schiera di appassionati che, tra l’altro, pretesero il quarto episodio andando contro le iniziali intenzioni degli sviluppatori di farne una trilogia. Indubbiamente la qualità dell’opera è andata nel tempo un poco scemando ma, seppure non si possano definire gli ultimi episodi come capolavori assoluti, la qualità media di ogni capitolo è senz’altro molto alta. Esamineremo ora questa nuova possibilità ludica offertaci da Revolution, affermando fin da ora che nostalgici e appassionati del genere troveranno davvero pane per i loro denti.

Tra Parigi e mitologieQuesta versione per Nds è una trasposizione del primo episodio uscito 13 anni fa su Pc. Essa non viene però ripresentata nella stessa identica maniera, ma addirittura arricchita di Cut-Scene, passaggi di gioco ed enigmi. Questo fattore aumenta considerevolmente la già ottima longevità dell’originale e, seppure sia stato introdotto anche un sistema di aiuto, nulla, se non la vostra forza di volontà, vi costringerà effettivamente ad usarlo. L’avventura ha inizio stavolta con Nicole Collard, giornalista a caccia di scoop nella bellissima città di Parigi (l’atmosfera di questa città è tra l’altro ricreata splendidamente anche attraverso l’ausilio di bellissime musiche) che, convocata da un famoso politico, assiste in tempo reale al suo omicidio. Curiosa e determinata com’è, si mette immediatamente alla ricerca di tracce utili al ritrovamento dell’assassino (notò un inquietante mimo fuori dalla casa poco prima…) e praticamente qua inizia la vostra missione. Nell’opera originale l’avventura aveva inizio con la scena successiva: pochi giorni dopo George Stobbart, mentre sorseggia un caffè, nota un uomo con una valigia entrare nel bar, poi un temibile clown con una fisarmonica portarla via. Il bar esplode e soltanto miracolosamente George si salva. Incontrerà da lì a poco l’altra protagonista del gioco.

Dinamiche semplice ed efficaciIl sistema di controllo è straordinariamente intuitivo. Muoverete i personaggi toccando con lo stilo la zona in cui vorrete spostarvi. Pratiche icone appariranno accanto ad oggetti e persone e, se le toccherete, avrete accesso alla funzionalità rappresentata; potrete dialogare con i personaggi (scegliendo anche il tipo di risposta da dare), raccogliere gli oggetti, interagire con essi, combinarli o visionarli. La libertà d’azione è elevata per un punto e clicca; non va dimenticato che questo Broken Sword: The Director’s Cut rappresenta uno dei massimi esponenti del genere. Il cuore del gioco è rappresentato da investigazione, ricerca e risoluzione degli enigmi. Dovrete pertanto anzitutto intuire quale pista seguire, con chi parlare, dove cercare ed industriarvi nel risolvere problemi apparentemente insormontabili. Gli enigmi saranno a volte piuttosto complicati, alcuni di essi addirittura difficili ma, come accennato sopra, Revolution ha voluto dare la possibilità a chiunque di poter giocare a un avventura che, avendo 13 anni, è stata pensata, costruita e sviluppata con criteri diversi rispetto a quelli in uso presso l’attuale mondo videoludico. Avrete a disposizione in ogni momento un certo numero di aiuti: toccando il punto interrogativo in alto a destra del secondo schermo del Nintendo DS, infatti, accederete immediatamente ad messaggio di aiuto. Se questo suggerimento non vi sarà sufficiente per superare l’ostacolo in corso, potrete ricorrere al secondo, più esplicito, ma se proprio non riuscirete a cavare un ragno dal buco vi saranno messi a disposizione ulteriori livelli di aiuto. Attenzione però! Il software tiene conto costantemente di come giocate ed usare troppi aiuti potrebbe infine risultare svantaggioso.

Un’atmosfera sognanteIl titolo riesce ad evocare sensazioni, stati d’animo, profumi e situazioni splendidamente attraverso un sapiente uso dei colori. Le animazioni dei personaggi sono realizzate con buona cura così come gli scenari, a tratti un po’ confusi solo a causa delle dimensioni dello schermo della console Nintendo. I disegni rappresentanti i volti dei vari personaggi sono realizzati con estrema cura, e non mancheranno mai di regalarvi perfettamente il senso di gioia, armonia, sgomento o terrore degli stessi. Le musiche rappresentano poi l’aspetto migliore del gioco, e dato che finora non ci è parso di aver trovato qualcosa in esso anche solo di discreto, vi lasciamo immaginare quanto esse possano essere curate. Le composizioni sono inoltre dinamiche, a volte cioè sarà proprio dalla musica che capirete cosa fare, dove recarvi o quando iniziare a preoccuparvi. Ottimi infine gli effetti sonori, importantissimi in un gioco di questo tipo poiché, anche in questo caso, sarà spesso tramite essi che otterrete essenziali indizi per arrivare beatamente alla fine di questa vera opera d’arte.

– Grande atmosfera, grande storia

– Longevità alta

– Accessibile a tutti per via degli aiuti opzionali

– Grande musica

– Una delle avventure grafiche più interessanti di sempre, ulteriormente arricchita

– Lo schermo di Nds, un po’ piccolo per certi giochi, non consentirà di apprezzare al meglio alcuni dettagli.

8.0

Broken Sword: the Dictor’s Cut non solo ci ripresenta sul portatile Nintendo uno dei massimi esponenti del genere dei “Punta e Clicca” ma, addirittura, migliora attraverso tutta una serie di novità la già ottima esperienza dell’originale. Nuovi enigmi, nuove fasi di gioco (tra cui quella iniziale, soltanto raccontata da Nicole nel Broken Sword del ’96) e nuove scene d’intermezzo soddisferanno i palati di chi apprezzò il gioco su Pc e quelli degli amanti del genere. Le musiche sono molto belle e dinamiche (vi indicheranno a volte la strada da seguire), gli effetti sonori, importantissimi in giochi di questa categoria, svolgono egregiamente il loro lavoro, l’atmosfera ricreata è affascinante (anche grazie ad un sapiente uso dei colori ed ad una resa grafica molto buona) e la longevità è garantita per molte ore. L’unico difetto è semplicemente strutturale: lo schermo del Nintendo DS è un po’ troppo piccolo per permetterci di apprezzare al meglio tutti i dettagli grafici di scenari che spesso paiono quadri. Consigliato senza alcuna riserva agli appassionati di avventure grafiche, a chi lo apprezzò su Pc ed a chi abbia voglia di sperimentarsi in un contesto che, senza dubbio, è stato ed è (seppur ormai di nicchia) uno dei principali mezzi di espressione artistico-videoludica.

Voto Recensione di Broken Sword: the Director's Cut - Recensione


8