Anteprima

Borderlands 2

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a cura di AleZampa

ColoniaBorderlands è stato quasi un fulmine a ciel sereno. Gestazione travagliata, progetto dato per morto, grafica ben fatta, ma anonima sono solo alcuni dei commenti che tutti noi abbiamo fatto nei mesi appena precedenti il colossale colpo di spugna di Gearbox. Eppure Randy Pitchford, uno che di gestazioni travagliate e mancanza di arrendevolezza se ne intende parecchio, ha proseguito sulla sua strada del totale rinnovamento, trasformando Borderlands nell’apprezzato titolo che tutti conosciamo. Visto il successo di critica e pubblico ricevuto era inevitabile aspettarsi un seguito, che puntualmente è arrivato, e che si è mostrato alla Gamescom di Colonia in tutto il suo splendore. Vediamo insieme cosa ha in serbo per noi Gearbox e soprattutto Borderlands 2.

Back to PandoraNella piccola sala dove è avvenuta la dimostrazione del titolo, l’attesa era palpabile, sopratutto perché esisteva (e ancora esiste) il rischio che l’operazione sia solo un mero sfruttamento commerciale, e non l’espressione di nuove idee tradotte in gameplay. Ma basta pochissimo per rendersi conto che negli studi Gearbox si tiene molto al brand, e non si ha certo l’intenzione di svenderlo così presto. Quello che il rappresentante dello studio tiene infatti a ribadire con convinzione già dall’inizio della presentazione è che ci troviamo davanti ad una versione 2.0 e non ad un content update: sono state ripensate diverse meccaniche basilari, come la guida dei veicoli e la progressione del personaggio, così come le ambientazioni, ora più varie e dalla palette cromatica sempre più accesa. Il livello che ci viene mostrato, Morrowfield, infatti è di quelli che i vecchi abituè di Pandora non sono abituati a vedere, visto che la presentazione si apre sulla neve fresca nel bel mezzo di una tormenta. Fanno subito la loro comparsa alcuni simpatici nemici, dalle fattezze simili ad enormi Yeti, che non prendono bene l’invasione del loro territorio, ma che vengono rapidamente liquidati grazie al nostro arsenale, ora sempre più vario e curato. La nostra peregrinazione prosegue verso la roccaforte, se così possiamo chiamarla, del Bloodshot Bandit Clan, una congrega di gentiluomini che sembra fare della turba mentale e del desiderio di morire (ci verranno incontro armati di una semplice ascia) il loro istinto primario. Questa nostra breve incursione si chiude con uno scontro, che potremo definire una sorta di mini boss fight, che ha quasi dell’incredibile, e che ci rammenta in un attimo del perché il primo Borderlands ha avuto così tanto successo. Il nemico che incontreremo infatti, Nomad Torture, è accompagnato da un nano (Midget), letteralmente legato sullo scudo, a cui la definizione (per l’appunto) di scudo umano non è mai calzata più a pennello. Il duo appena apparso, presentato con quelle scritte in sovrimpressione che fanno tanto Tarantino, è davvero bizzarro, e proverà all’inizio ad avere ragione di noi. Peccato però che non appena il nano riuscirà a liberarsi dalle cinghie che lo legano allo scudo, grazie ai nostri colpi, non ci metterà nemmeno un attimo a ribellarsi al suo carceriere, dando vita ad un siparietto che vedrà i due nostri nemici combattere tra di loro. Questo piccolo intermezzo ci ricorda che Pandora è una terra assai strana, dove la vera dominatrice è l’anarchia.

Intelligenza diabolicaUna cosa che salta subito all’occhio è la rinnovata intelligenza artificiale dei nostri nemici: tra le baracche del Bloodshot Clan infatti abbiamo visto dei nemici scaltri e organizzati, sempre pronti a usare il terreno di gioco a loro favore. Alcuni nemici infatti non hanno esitato a saltare giù dalle passerelle in cui si trovavano per venirci incontro ed affrontarci, non prima però di essersi trovati un riparo dal quale spararci senza essere falciati. Se saremo invece noi a cambiare posizione, magari salendo verso l’alto, loro non mancheranno di saltare in ordine sparso su casse, macerie e tetti, cercando sempre una posizione di vantaggio strategico. In una ulteriore sezione di gameplay, giocata in modalità cooperativa, abbiamo visto un Hyperion War Loader richiamare rinforzi nientemeno che da una base lunare, e una volta arrivati i rincalzi si sono dimostrati attivi e pronti subito alla battaglia, ricoprendo ognuno un ruolo ben preciso: i tre mech infatti appena atterrati si sono subito sparpagliati cercando di accerchiarci, mentre alcuni piccoli droni li curavano da dietro. Ma le novità non si limitano certo a questo: come detto il lavoro di ridefinizione dell’ambiente di gioco è imponente, e si riflette su tutto, da Pandora, ora più varia e vasta (le visuali dall’alto, oltre ad essere sterminate, sono geograficamente accurate: se vediamo un ponte in una direzione, continuando a seguirla arriveremo davvero a quella specifica area), alle armi, ridisegnate in toto e decisamente più accurate. Ogni classe di armi avrà ora una propria silhouette distintiva, come ad esempio le armi bandit: tozze, grezze, ma piene di utili gadget, resistenti e con un ampio caricatore.

Game ChangerQuello che ha reso Borderlands quel titolo così riuscito è stato anche il perfetto connubio tra la ricerca del drop raro, lo stile grafico, e la fortissima componente da gioco di ruolo. Nonostante questo però la progressione del personaggio, le sue skill e l’ottimizzazione delle classi non erano certo esenti da difetti. Gearbox ha promesso di rivedere anche questo aspetto del gioco, rinnovando gli alberi di crescita e dando ai personaggi delle vere e proprie abilità, in grado di cambiare il gameplay in maniera sostanziale, e non dei semplici perks che vanno ad aumentare (o diminuire) alcune caratteristiche. Nello specifico ci è stata mostrata un abilità del personaggio usato nella demo, appartenente alla nuova classe Gunzerker, che gli permetteva di impugnare due armi contemporaneamente, indipendentemente dalla classe dell’arma, e fare fuoco su un unico bersaglio con potenza inaudita. E’ stata mostrata anche una Siren, la compagna del protagonista nella sezione co-op, che tornerà con un parco di abilità del tutto rinnovato.Particolare attenzione è stata rivolta anche ai veicoli, che ora appaiono, oltre che meglio caratterizzati, anche più integrati all’ambiente di gioco, con sobbalzi coerenti con il terreno sul quale stanno girando o con lo skag di turno brutalmente investito. I mezzi di trasporto saranno inoltre tutti per quattro giocatori, rendendo così più veloce e dinamico lo spostamento del gruppo. Come dicevamo anche la modalità co-op ha subito qualche ritocco, con un sistema di drop-in/drop-out ben studiato, che ci permetterà di accogliere nuovi giocatori in qualsiasi momento ed eventualmente di continuare lo stesso una missione nonostante uno dei membri del nostro party l’abbia abbandonata.

– Pandora è bella come non mai

– Nuove abilità determinanti in battaglia

– Modalità cooperativa migliorata

Nonostante si sia solo al primissimo materiale in game mostrato, le premesse per un sequel che mantenga alto il nome del brand ci sono tutte. Appare evidente sin da subito come negli studi di Gearbox non siano restati con le mani in mano, e stiano confezionando un prodotto che punta a migliorare ed espandere l’impianto ludico del suo predecessore senza tralasciare nulla. Se a questo aggiungiamo l’ironia nera distintiva della serie, un comparto grafico dalla fortissima personalità che sembra già nettamente migliorato nonostante sia all’inizio della lavorazione, e sopratutto un’intelligenza artificiale all’altezza, allora vagare nuovamente per Pandora potrebbe essere una tappa obbligata per molti.