Recensione

BloodRayne 2

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a cura di Fabfab

Grazie ad una sapiente operazione di marketing e autopromozione, oltre che a due videogiochi di discreto livello, la figura della rossa e sexy cacciatrice di vampiri Rayne è diventata abbastanza famosa (almeno negli Usa) al punto di meritarsi una pellicola dedicata (purtroppo l’ennesimo orrore cinematografico del famigerato Uwe Boll).Non altrettanta fortuna deve aver evidentemente riscosso in Europa, considerando che questo secondo capitolo delle sue avventure esce con quasi due anni di ritardo rispetto alla release americana, anni trascorsi invano considerando che il titolo non ne ha beneficiato in alcuna maniera.

La dampira in rossoIl titolo è stato lanciato su PS2, XBox e Pc, quindi rispetto al gioco precedente viene a mancare la versione per GameCube, non si sa con quanto rammarico da parte dei possessori del cubetto.La protagonista della saga è Rayne, una mezza-vampira (o dampyr) al soldo di una misteriosa organizzazione segreta, la Brimstone Society, impegnata, nel 1935, a combattere le forze del male tra cui nazisti, demoni ed altri vampiri: in realtà la nostra eroina è alla ricerca del padre che odia e di cui si vuole vendicare per ragioni che ancora non sono state chiarite.La nuova avventura è questa volta ambientata nei giorni nostri (si sa che vampiri e affini sono piuttosto longevi) e mette a confronto la protagonista con il culto dedicato a Kagan, l’odiato padre di Rayne: questo, con l’aiuto di un antico artefatto grazie al quale è riuscito ad oscurare il sole, sta dando vita ad una vera e propria apocalisse di sangue dopo la quale i vampiri domineranno il mondo.Il vostro compito è quello di guidare la letale Rayne attraverso una decina di livelli pullulanti di creature da incubo per salvare l’umanità e vendicarsi una volta per tutte di Kagan.

BloodlustBloodRayne 2 è un action game in terza persona che alterna frequenti combattimenti a momenti di esplorazione e risoluzione di enigmi. Se il primo capitolo era già piuttosto violento e sanguinario, data la possibilità di tranciare allegramente arti e intere persone con conseguente effluvio di sangue da ogni ferita, il tutto appare ancora più marcato in questo nuovo episodio, contraddistinto da un sistema di combattimento in parte rivisto per renderlo più funzionale e completo, con un nuovo sistema di combo (ne sono previste una trentina in tutto) ed arricchito dall’aggiunta di un comodo lock-on che va a correggere uno dei problemi principali del prequel: l’impossibilità, appunto, di agganciare l’avversario con cui si stava combattendo, con conseguente senso di disorientamento.Come al solito nel corpo a corpo Rayne può contare su un paio di affilatissime lame, in grado di tranciare braccia, gambe o teste come nulla fosse; a queste si aggiungono i calci, portati con stivaloni dai tacchi letali. La ragazza può effettuare attacchi alti, a media altezza e bassi, in modo da poter non solo variare gli schemi offensivi, ma di adattarli alle caratteristiche del nemico che si trova ad affrontare.Anche le doti acrobatiche di Rayne sono state aumentate, sia per meglio affrontare i nemici, sia per superare ostacoli altrimenti non aggirabili se non correndo sui muri, arrampicandosi su tubi e recinzioni, fare acrobazie su aste e piloni e così via (“Prince of Persia” docet).In alternativa al combattimento all’arma bianca è stata prevista anche la possibilità di trovare ed usare speciali armi da fuoco che non richiedono di perdere tempo a cercare proiettili in giro per i livelli perché si ricaricano con sangue fresco (di Rayne o dei nemici)!Nella dotazione di Rayne ricompare anche il vecchio arpione ma se le sue possibilità di utilizzo sono state decisamente incrementate: non solo potremo trafiggere un nemico e trascinarlo verso di noi per finirlo o succhiarne il sangue, ma sarà possibile usarlo come vera e propria arma di offesa, sia direttamente, sia sfruttando l’aumentata interazione con l’ambiente (come agganciare colonne o statue per poi farle cadere addosso ai nemici che ci attaccano in massa). Da non dimenticare, poi, la possibilità – una volta agganciato il nemico con l’arpione – di utilizzare l’ambiente stesso come un’arma, scagliandolo verso un corpo appuntito dove rimarrà tragicamente impalato, oppure verso un ventilatore, per vederne il corpo fatto a pezzi, o contro un generatore di corrente, per “elettrizzarlo” a dovere… la fantasia truculenta dei programmatori non conosce davvero limiti!Naturalmente è stata mantenuta la possibilità di ripristinare la propria energia vitale succhiando sangue dagli stessi nemici che affrontiamo: a tal proposito sono state create nuove, interessanti varianti riguardo ai movimenti che Rayne effettua contro le proprie prede per nutrirsi: si parla di 12 diversi “approcci” alla propria vittima, ognuno dei quali si conclude inevitabilmente in maniera molto, molto dolorosa.La nostra rossa dampyr non dispone fin da subito di tutti i suoi attacchi e poteri speciali, ma – come in ogni action che si rispetti – deve acquisirli strada facendo, abbattendo i vari boss: si parte comunque con alcune delle abilità principali già presenti anche nel prequel, vale a dire la visione dell’aura (per scovare nemici o passaggi nascosti), il bullet time e la Sete di Sangue (uno stato particolare in cui la protagonista è molto più potente e veloce del solito ma che dura pochi istanti), ma ne sono state introdotte anche di nuove.L’interazione con gli ambienti e la risoluzione di semplici enigmi saranno essenziali per poter proseguire, in certi momenti; da notare come il termine kill puzzles, usato dai programmatori per illustrare gli enigmi del gioco, vada preso alla lettera. Ci troviamo in una stanza sigillata senza apparenti vie d’uscita? Basterà lanciare i nemici verso l’enorme ventola di aerazione fino a quando, satura di carne maciullata e sangue, questa esploderà aprendoci un varco nel muro. I nemici ci hanno sbarrato la strada con un cancello? Friggiamo i loro corpi contro i generatori di corrente fino a quando questi non andranno in tilt! Questi sono solo alcuni degli esempi di cosa ci aspetta in questo secondo capitolo, i deboli di stomaco è meglio che si facciano da parte…

Un mondo senza soleIl comparto tecnico rappresentava uno dei grossi punti deboli del prequel e non si può proprio affermare che la situazione sia particolarmente migliorata.Il character design di Rayne è stato parzialmente rivisto, il suo modello poligonale appare decisamente più curato e dettagliato nel classico completino di pelle che fa molto sadomaso (ma la protagonista indossa più di un vestito durante il gioco); anche i suoi movimenti, ottenuti col sistema del motion capture, rappresentano un passo in avanti rispetto a quelli troppo legnosi del passato. I nemici spaziano da normali vampiri a mostri e demoni, ma tutti muoiono nei modi più sanguinosi e truculenti possibile, il che esalta non poco il giocatore assatanato.Anche l’ambientazione è stata rivista ed appare ancora più cupa e violenta che nel precedente capitolo, con ambienti più interattivi, vale a dire pieni di oggetti da fare a pezzi o su cui scagliare i nemici per far loro fare una fine orribile.Il motore grafico risulta abbastanza fluido, ma abbondano problemi di bad clipping, di frame rate ballerino e non mancano vistosi bug, a partire dalla particolare fisica dei corpi che li rende leggerissimi da lanciare e li fa accartocciare nelle maniere più improbabili, con parti che si inglobano nei muri o figure che rimangono sospese a mezz’aria, in un impossibile equilibrio su scalini o ringhiere. Anche considerando che si tratta di un gioco di un paio di anni fa, è impossibile non ravvisare una responsabilità dei programmatori. Un altro mistero inspiegabile riguarda i filmati in cg, compressi in maniera orribile, la cui visione è disturbata da un livello di definizione ridicolo e da pixel grossi come palazzi: dubito che non ci fosse abbastanza spazio sul dvd, quindi la ragione di un tale scempio mi rimane ignota.Quel che è certo è che nonostante tutto il titolo dei Terminal Reality si fa comunque apprezzare, grazie a meriti che vanno oltre la grafica.Il comparto audio comprende una colonna sonora rockeggiante in tema con le ambientazioni e suoni d’ambiente (esplosioni, urla, sangue che schizza…) particolarmente coinvolgenti.La longevità non è molto elevata, una decina di ore al massimo, ma estremamente divertenti se sangue e squartamenti non vi disturbano troppo.

– Rayne

– Divertente

– Sangue e arti tagliati a go go

– Arriva con 2 anni di ritardo

– Tecnicamente non eccelso

7.0

BloodRayne 2 si presenta come una versione migliorata e parzialmente potenziata del prequel, che mira a preservarne i pregi ma non riesce a eliminarne tutti i difetti. In definitiva si tratta di un action estremamente truculento, ma semplice nei controlli ed immediatamente divertente: la protagonista è abbastanza carismatica e la trama interessante al punto da portare tranquillamente il giocatore a vedere la fine dell’avventura senza stancarlo prima.

Certo, tecnicamente non è il massimo, ma – è il caso di dirlo – i limiti tecnici non ne minano la godibilità, per fortuna…

Voto Recensione di BloodRayne 2 - Recensione


7