Recensione

Bionic Commando Rearmed 2

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a cura di Antony

Sono passate più di due decadi da quando Capcom decise di trasporre Bionic Commando su NES. Il titolo si impose principalmente per l’insolito gameplay, perlopiù basato sull’uso di un rampino meccanico che donava al protagonista un’incredibile capacità di movimento, e diverse possibilità d’offesa, tra cui scaraventare sui nemici grossi barili di metallo. Dopo l’ottimo remake uscito nel 2008, seguito da un poco acclamato capitolo tridimensionale su PC, Xbox 360 e PS3, si continua a svolazzare in basi segrete e impervie giungle con Bionic Commando Rearmed 2, questa volta affidato al team Fatshark AB.

Hasta la victoria siempre!Iniziamo con una nota non particolarmente gradevole riguardante la versione PS3. Per la prima volta le protezioni anti-pirateria colpiscono pesantemente i titoli scaricabili, costringendo gli sviluppatori ad introdurre un DRM che obbliga il giocatore a rimanere connesso ad internet durante l’esecuzione del gioco. Andandosi a sommare al non certo popolare costo del prodotto (circa 15 euro), sembrava più che opportuno chiarire sin da subito un possibile deterrente per molti utenti indecisi all’acquisto.

Lasciatoci alle spalle un vecchio nemico con il suo esercito senza nome (ma con evidenti riferimenti al Terzo Reich), eccoci pronti a fronteggiare una nuova minaccia: un tizio con baffi, cappellino e sigaro cubano, chi mai sarà? Ovviamente Sabio, dittatore di una terra caraibica sul piede di guerra contro il mondo intero. Per far fronte a ciò la speciale squadra dei bionici FSA, uomini geneticamente modificati ed uniti a macchine, si infiltrerà nei territori più sensibili, con l’unico compito di mandare in fumo il temibile piano. Una volta inserito il nostro gettone virtuale attraverso la pressione del tasto start, ci scorrerà d’innanzi una breve introduzione in puro stile 8 bit; le schermate si susseguiranno riassumendo la storia del protagonista Nathan Spencer, dotato tra l’altro di un fiammante paio di baffi rossi, con in sottofondo l’inconfondibile tema della serie, remixato per l’occasione. Successivamente entreremo in azione, visionando la mappa che ci proietterà nei vari schemi di gioco, in totale una ventina, sbloccabili con l’avanzare dell’avventura. Selezionandone uno si aprirà una tabella con statistiche e opzioni, molto utili per visionare i segreti scoperti, oppure i potenziamenti per le armi e le vite extra acquisite. Potremo inoltre stabilire il grado di sfida a noi più congeniale ad un determinato livello, o scegliere se attraversarlo in compagnia di un amico in locale sulla stessa console.

Guarda mamma come salto!

La grande novità dal punto di vista del gameplay è la possibilità di saltare. In molti converranno come, considerato il genere d’appartenenza del titolo, tale abilità sia una componente essenziale, eppure lo zoccolo duro dei fan hanno sempre visto in malo modo la sua possibile introduzione. Per loro ci sarà l’opzione di disabilitazione, purtroppo ottenibile solo una volta completato il gioco. A conti fatti sembra proprio che questo cambiamento, epocale per la serie, sia solo un aiuto per i giocatori meno abituati a titoli del genere, o che comunque non siano disposti a venire a patti con una difficoltà a volte sopra la media. Il design dei livelli rimane perlopiù invariato, a tratti leggermente peggiorato. Troppo spesso ci capiterà di perdere più di qualche vita per la sbagliata gestione della telecamera, mentre altre per la poco consona disposizione degli appigli usufruibili tramite rampino. Anche i nemici, nonostante siano caratterizzati da un’intelligenza decisamente bassa, a volte spareranno da angoli irraggiungibili, rendendosi invulnerabili, lasciando alla fortuna e alle nostre granate il gradito compito di liquidarli. I controlli possono risultare legnosi, ma una volta fatta pratica e non disdegnando qualche piccola assistenza del salto si potrà giungere alla fine del livello senza troppe imprecazioni. La scelta peggiore resta comunque legata alla modalità di sollevamento dei barili: non sarà necessario il solo lancio del braccio meccanico, si dovrà anche fare leva utilizzando lo stick analogico, facile a dirsi, ma ridicolo nella messa in pratica. Un buon esempio di come complicarsi la vita, tentando di aggiungere inutili orpelli ad un altrimenti intuitivo sistema di controllo. Aggiunta sprecata per il radar: con un pulsante manderemo in pausa il gioco e lo schermo diverrà completamente verde, permettendoci di comandare un esagono con il compito di scoprire informazioni sull’ambiente circostante, ma basteranno pochi utilizzi per capire come la sua utilità sia pressoché nulla. Per spezzare la monotonia sono state introdotte brevi sessioni in elicottero nelle quali non dovremo far altro che muovere un cursore a forma di mirino e colpire i nemici vaganti nello schema: abbastanza essenziale, ma divertente. Un altro elemento da tenere in considerazione sono le abilità passive e attive. Le passive, come da nominativo, avranno effetto automaticamente e potranno spaziare dalla ricarica costante dell’energia, alla maggiore velocità di spostamento, ovviamente assegnabili singolarmente. Stesso discorso per quelle attive le quali, premendo il tasto dedicato, attiveranno scudi, lanceranno bombe e così via. Ognuna di esse sarà abilmente dislocata nei diversi livelli, spesso invisibili ad una veloce occhiata: il percorso per raggiungerle con facilità dovrà quindi essere studiato approfonditamente. In Bionic Commando Rearmed 2 le armi non mancano di certo! Inizieremo con una semplice pistola per poi progredire con una doppietta, sino ad un totale di circa dieci armi molto divertenti e in grado di offrire varie sfaccettature al gameplay. Le modalità di acquisizione sono le medesime dei potenziamenti.

Un po’ di tecnica non guasta maiDal punto di vista grafico il titolo è identico a quanto già visto nel primo capitolo, anche se con qualche piccola aggiunta, come gli ottimi scenari dinamici di sfondo, in grado di farsi ammirare per qualche secondo. Pur trattandosi di un titolo scaricabile, l’aspetto tecnico non sfigura di fronte agli avversari, ma dopo due anni, un cambio di team (i Grin si sono occupati degli altri due titoli) e il non conveniente costo, si era portati a pensare ad un miglioramento generale. La scelta delle ambientazioni è classica: si va dalla giungla ai picchi innevati, sino ad antiche rovine, buona scelta, ad eccezione delle troppo abusate basi segrete, tutte uguali. Nulla da togliere alla colonna sonora, sempre fedele ai vecchi tempi e riproposta in una salsa techno martellante, ma sempre godibile, variando di tanto in tanto nelle battaglie contro i boss o dopo un evento determinante nella storia. Sul lato della longevità non c’è da lamentarsi. Oltre alla classica prima partita, sarete sicuramente invogliati a rigiocare i livelli con le nuove armi e potenziamenti che spesso si riveleranno efficaci per sbloccare qualche nuovo passaggio intravisto la prima volta. Le stanze sfida, infine, spingeranno il giocatore ai limiti delle sue abilità, con salti improbabili e tempi da battere ai limiti del possibile: sconsigliato ai deboli di cuore! Ultima, ma non per importanza, la cooperativa a due giocatori sulla stessa console, affrontabile sin da subito e indiscriminatamente su ogni livello, in grado di aumentare esponenzialmente il divertimento.

– Buon comparto grafico

– Longevo

– Armi divertenti da usare

– Il salto

– Design dei livelli da rivedere

– Comandi macchinosi

– Il salto

6.5

Bionic Commando Rearmed 2 è un occasione sprecata: lodevole lavoro svolto con il primo capitolo faceva sperare molto meglio. Il design dei livelli solo discreto, unito ad un sistema di controllo macchinoso, sono i principali imputati, senza contare l’introduzione del salto, del tutto fuori luogo. Se seguite le gesta del soldato dal braccio bionico da molti anni, una prova è caldamente consigliata, altrimenti statene alla larga.

Voto Recensione di Bionic Commando Rearmed 2 - Recensione


6.5