Recensione

Battleblock Theater

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a cura di jewel

The Behemoth non è una software house particolarmente prolifica. A circa dieci anni dalla sua fondazione le opere della compagnia si possono ancora contare sulle dita di una mano, e la cosa a dirla tutta non ci dispiace più di tanto. Ben venga un gap così largo se poi i giochi sfornati sono delle vere e proprie perle del calibro di Castle Crashers o comunque degli ottimi titoli, come era stato Alien Hominid a suo tempo. Insomma, quando una casa di sviluppo mantiene l’asticella qualitativa bella alta non importa quanto tempo passa tra una produzione e l’altra, perché i vecchi fan continueranno ad aspettare fiduciosi la nuova opera anche per quattro anni se necessario. E’ questo il caso di Battleblock Theater, platform che dopo un infinito periodo passato “in cantiere” è finalmente approdato sui lidi digitali di Xbox Live con un carico di contenuti veramente impressionante in cui abbiamo avuto modo di navigare negli ultimi giorni. Ma la qualità sarà andata di pari passo con la quantità? Scopriamolo insieme.

Gatti malvagi e sventurati marinai…Sebbene la linea narrativa non sia esattamente la parte centrale dell’esperienza offerta da Battleblock Theater, nella modalità campagna (da giocare in single-player o con un amico) troviamo in realtà una storiella folle e dannatamente divertente pronta a giustificare le difficoltà dei livelli che andremo ad affrontare. Quest’ultima narra di un gruppo di avventurieri capitanati dal simpatico e magnanimo Hatty Hattington che, solcando mari sconosciuti alla ricerca di chissà cosa, finisce per imbattersi in una tempesta e naufragare su di un’isola cupa e misteriosa. Qui tutti i membri della ciurma vengono catturati e imprigionati da una setta di gatti profondamente malvagi (nonostante le apparenze) che costringono i nostri eroi a misurarsi in prove sempre più ardue e complesse, un po’ come accadeva con i gladiatori romani, ma in versione puzzle-platformer. Impersonando uno dei malcapitati prigionieri, quindi, il giocatore dovrà riuscire nell’ingrato compito di portare in salvo sé stesso e i compagni di viaggio, magari cercando anche di scoprire com’è possibile che un mucchio di felini da compagnia si sia trasformato in un gruppo di strampalati maniaci del controllo.Come avrete ormai intuito il gioco ha dalla sua una storia decisamente bizzarra, ma fidatevi: la stravaganza cui ci troviamo di fronte sarà in grado di strapparvi ben più di una risata, grazie soprattutto ad un simpatico narratore onnipresente e al suo senso dell’umorismo random, che difficilmente potrà stancarvi.

Un blocco sopra l’altroAssodato che dal punto di vista stilistico Battleblock Theater è praticamente intoccabile, passiamo a descrivervi come funzionano le meccaniche di gameplay del gioco.I ragazzi di Behemoth hanno messo a punto un platform strettamente legato al concetto di arena e livello, dando grande importanza al comparto multigiocatore e incastonando qua e là momenti beat ’em up che richiamano il lavoro passato della software house. Nella modalità avventura, ovvero la campagna di cui parlavamo prima, al giocatore viene sottoposta una struttura a capitoli, ciascuno dei quali è a sua volta suddiviso in atti e livelli. Nei livelli normali l’obiettivo è quello di raccogliere almeno tre gemme e quindi raggiungere l’uscita per tornare all’hub di selezione del livello. Alla fine di ogni singola sezione al giocatore viene assegnato un rank basato sul numero di gemme raccolte, sul fatto di aver reperito o meno il peculiare gomitolo di lana e sul tempo impiegato a terminare la run. Con le gemme e i gomitoli si potranno poi acquistare rispettivamente nuove teste per decorare il proprio personaggio e nuovi poteri da assegnare (uno per volta) allo stesso.

Ma in sostanza, cosa diavolo si fa in un livello di Battleblock Theater? Per farla semplice si superano ostacoli. Si prendono anche a schiaffi i gatti nemici che danno fastidio, certo, ma soprattutto si superano ostacoli. In Battleblock Theater tutti i livelli sono formati da un insieme di blocchi, disposti in maniera tale da formare corsie e strade da percorrere per raggiungere i vari obiettivi di cui parlavamo prima. Il bello è che ogni blocco ha un suo comportamento particolare e specifico: c’è quello che sta solo lì a fare da piattaforma calpestabile, quello che brucia e se viene a contatto col personaggio lo fa saltare in alto più del normale, ci sono blocchi che si muovono e fluttuano in aria, altri che sparano raggi fotonici e ancora tanti altri. Il numero di blocchi è veramente sostanzioso, e a fare da contorno ci sono anche un bel po’ di power-up come jetpack o ali d’angelo per citarne alcuni, utili nel più dei casi ad effettuare spostamenti in maniera più veloce o agevole all’interno del livello. I nemici sono invece più che altro elementi di disturbo, dal momento che perfino in caso di morte non sono presenti conseguenze drastiche o game over ma si ha soltanto una naturale perdita di tempo dovuta al fatto di dover ripartire dall’ultimo checkpoint. Anche per la modalità campagna, in definitiva, non abbiamo note particolarmente negative da segnalare: le fasi di platforming sono calcolate con una precisione calcolata al millimetro e i puzzle sono stimolanti e vari. C’è una fase centrale durante la campagna nella quale sembra di fare sempre le stesse cose, ma la curva di difficoltà subisce questo appiattimento drastico solo per un paio di capitoli al massimo e la cosa non incide quindi più di tanto sull’esperienza generale. Se si gioca in coop, invece, c’è da dire che non essendo presente alcuna divisione dello schermo in certe situazioni, quando la distanza fra i due giocatori si fa particolarmente eccessiva, la telecamera risulta restrittiva e poco pratica per i movimenti da effettuare. Tuttavia, messi da parte questi rari casi, anche l’esperienza cooperativa risulta decisamente stimolante e divertente, vista anche la possibilità di far interagire i due personaggi controllati così da lanciarsi a vicenda in punti altrimenti irraggiungibili o fare la mitica e immortale scaletta.

Fight against each otherUna volta terminata la campagna, la scelta più ovvia di tutti i giocatori di Battleblock Theater sarà certamente quella di buttarsi a capofitto in sfide multiplayer all’ultimo sangue per testare le proprie abilità.Il nuovo titolo di Behemoth offre le più svariate modalità di sfida competitiva (locale e in rete), per cui possiamo tranquillamente affermare che il pericolo ripetitività in questo caso viene totalmente spazzato via. Tra le modalità che ci hanno stupito maggiormente c’è da citare senza dubbio “Pallacanestro”, in cui due squadre devono sfidarsi in un vero e proprio match di basket ambientato in un’arena di blocchi, o ancora “Colora il mondo”, in cui i personaggi si vedono invece impegnati a muovere il personaggio nell’arena toccando i blocchi per renderli del colore della propria squadra. In quest’ultimo vince naturalmente chi, alla fine del tempo, ha colorato il maggior numero di blocchi. A queste modalità molto particolari se ne accostano poi altre decisamente più classiche ma non per questo meno divertenti, come “Energumeno” (dove l’obiettivo è semplicemente dare botte su botte al nemico) e “Arraffa l’oro” (che vede i giocatori impegnati a raccogliere oro da una balena dorata per poi metterlo in salvo in una cassaforte volante).In totale le modalità disponibili dal lancio sono nove, ma le possibilità di ciascuna di esse vengono rese praticamente infinite dalla presenza di un editor di livelli che, in sostanza, concede lo stesso potere creativo che dovevano aver avuto gli sviluppatori nelle ultime fasi del loro lavoro. In un gioco simile, quella di condividere le proprie creazioni e le proprie liste di livelli con altri giocatori è senza dubbio una feature capace di aggiungere valore all’esperienza multiplayer. Davvero un’ottima aggiunta.

Mosaico di blocchiLa generale bontà che caratterizza il titolo non poteva certamente fallire nel comparto tecnico, non con una software house come Behemoth alle spalle, che ha fatto del suo stile cartoonesco e minimalista un vero e proprio marchio di fabbrica. Come se animazioni fluide e piacevolissime da guardare già non bastassero, c’è da dire che i blocchi di natura diversa che caratterizzano Battleblock creano nel quadro generale una sorta di variegato e coloratissimo mosaico da cui risulta difficile distogliere lo sguardo. Molto simpatiche anche le folli teste selezionabili per i propri alter ego virtuali, che soprattutto in multiplayer locale diventano un ulteriore motivo per farsi quattro risate.Anche per ciò che concerne la colonna sonora ogni singola nota è al proprio posto, al punto che già al menu iniziale la prima volta che si avvia il gioco risulta difficile non appassionarsi al tema.

– Un magnifico platform arricchito da puzzle e botte

– Tante modalità multiplayer, tutte diverse

– Editor dei livelli di ottima fattura

– Senso dell’umorismo coinvolgente

– Stilisticamente sopra le righe

– Ripetitivo in alcune fasi della campagna

– In coop la telecamera risulta a volte limitante

9.0

Dopo l’ottimo lavoro svolto con Castle Crashers, i ragazzi di The Behemoth continuano a migliorare portando questa volta su Xbox Live un platform sopra le righe, arricchito da enigmi e da elementi beat ’em up che visti i creatori non potevano di certo mancare. Battleblock Theater è un’esperienza da vivere soprattutto in compagnia, un titolo in grado di essere profondo ma anche leggero e divertente, un modo come un altro di passare un pomeriggio con gli amici ma anche un gioco hardcore che richiede precisione al millimetro. Se siete anche solo vagamente fan del genere platform o dei precedenti lavori di questi talentuosi sviluppatori, farvi scappare questo teatrino di blocchi sarebbe sinonimo di hara-kiri.

Giocone.

Voto Recensione di Battleblock Theater - Recensione


9