Recensione

Barbie Principessa dell'Isola Perduta

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a cura di AP

Spesso capita che la qualità di un gioco basato su una licenza famosa (detto tie-in) venga inficiata dalla licenza stessa. Troppo spesso i giochi con il titolo di un film o di un cartone animato si sono dimostrati insufficienti e poco stimolanti per tutti gli appassionati che non vedevano l’ora di potre vestire i panni digitali del loro eroe. D’altro canto è raro vedere un tie-in di un film mai uscito al cinema ma distribuito solo in home video, eppure grazie al potere di un marchio come Barbie, anche questo è successo. Resta da vedere come si può catalogare questo prodotto sviluppato da Ivolgamus che fin da subito si differenzia nell’impostazione da tanti titoli analoghi proponendo una serie di minigiochi tipici dei party game.

Un’altro party game…Ogni felice possessore di Wii sa che la categoria dei party games sulla propria console risulta particolarmente affollata e agguerrita. Tra Wario, Rabbids, e discipline sportive assortite, difficilmente qualcuno non troverà un titolo che lo soddisfi. Eppure Barbie Principessa dell’Isola Perduta si getta nella mischia, incurante della qualità degli avversari, per ritagliarsi un suo spazio nei salotti popolati dai più piccoli. Per valutare questo tipo di prodotto occorre quindi tener presente il target al quale il gioco si rivolge, costituito principalmente da bambine che hanno visto il film e che vogliono ripercorrere la vicenda di Rossella e del principe Antonio. Da questo punto di vista il titolo Ivolgamus riproduce alcuni ambienti della pellicola animata e una manciata di personaggi che potranno essere utilizzati giocando con un’amica. Inoltre saranno presenti alcuni spezzoni del film e un discreto doppiaggio in italiano che aiuteranno a calarsi ulteriormente nella storia narrata.Il gioco si svilupperà attraverso cinque ambientazioni in cui saranno presenti diversi eventi. Il metodo per progredire è molto semplice: ottenendo un punteggio prestabilito in un minigame di quella zona, supererete la prova e otterrete delle rose. Dopo aver raccolto il determinato numero di rose di quell’area, potrete raggiungere la locazione successiva. Il totale delle prove sarà circa trenta ma purtroppo molte sapranno di già visto rendendo l’originalità una qualità piuttosto rara in questa produzione.Saranno presenti prove in cui dovrete pescare perle e stelle marine, alcune in cui dovrete ritagliare la linea di alcuni vestiti, altre in cui dovrete suonare alcune campane nel giusto ordine, altre che invece dimenticheranno l’uso dei sensori di movimento a favore della croce direzionale per far muovere Rossella facendole portare torte e the ai propri ospiti o muovendola in un labirinto facendole evitare alcune guardie. Saranno presenti anche alcuni giochi musicali, balli e canti ripresi dal lungometraggio, ma le azioni da svolgere sono molto elementari e poco soddisfacenti. Altro grave problema è la scarsissima difficoltà che caratterizza la maggior parte dei minigiochi che il più delle volte possono essere superati ottenendo tre rose (ossia il massimo) al primo tentativo. L’unico modo per fallire è non capire i controlli, visualizzati durante la schermata di caricamento del gioco stesso e che spariscono appena il gioco è pronto a partire. Una volta però compreso il meccanismo totalizzare il punteggio necessario è davvero semplice e anche un bambino riuscirà a terminare l’avventura in pochissimo tempo. A queste prove semplicissime se ne aggiungono alcune che invece faranno sudare le proverbiali sette camicie anche ai giocatori più esperti a causa dei sensori di movimento che fanno le bizze.

Cara Barbie, mi sembravi più bella…Essendo pensato per un target di bambini la grafica che viene portata su schermo dal nostro Wii è piuttosto povera con fondali statici e animazioni poco fluide. Anche le musiche non se la cavano molto meglio a causa di alcuni motivi che verranno ripetuti ad oltranza venendo presto a noia insieme ad un doppiaggio sì discreto ma che tende a ripetere le stesse battute molte (troppe) volte durante un semplice minigame. Anche la giocabilità non è particolarmente curata a causa di un sistema di controllo che fa i capricci e che spesso scambia un movimento per un altro. Inoltre il Wii Remote non viene sfruttato a dovere affidando troppe volte il controllo all’analogico del Nunchuk e soprattutto impedendo un controllo preciso durante le sessioni di gioco. Per arrivare alla fine del gioco non impiegherete più di un’ora e mezza e arrivati a quel punto non potrete fare altro che sfidare un secondo giocatore o vestire la Barbie con una serie di vestiti che avrete sbloccato giocando in single player. Un po’ poco anche se avete sette o otto anni…

– Potrebbe piacere alle bambine più piccole…

– … non agli altri

– Grafica vetusta

– Sonoro ripetitivo

– Sensore di movimento raramente così impreciso

4.2

Barbie Principessa dell’Isola Perduta è un party game che potrà piacere solo alle bambine tra i 6 e gli 8 anni, che amano la famosissima bambola e che non sono particolarmente appassionate di videogames. Per tutti gli altri il titolo risulta troppo particolare e comunque poco curato sia per quanto riguardo il lato tecnico, sia per una giocabilità e un divertimento davvero scarsi, senza dimenticare una longevità risibile di poco più di un’ora. Con tutti i party game che ci sono in giro non faticherete a trovarne uno adatto a voi, e che magari possa piacere anche alla vostra sorellina/figlia tra i 6 e gli 8 anni.

Voto Recensione di Barbie Principessa dell'Isola Perduta - Recensione


4.2