Anteprima

Assassin's Creed: Victory

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Fin quando i giocatori chiederanno altri capitoli di Assassin’s Creed, noi glieli daremo”, spiegava Ubisoft qualche tempo fa, rispondendo efficacemente a tutti coloro che suggerivano una profonda pausa di riflessione per la serie. Assassin’s Creed è ormai diventato un appuntamento annuale che non conosce momenti di stanca, e il passaggio alla nuova generazione di console non sembra affatto allinearsi con un’improvvisa e per certi versi auspicata inversione di tendenza. A pochi giorni dall’arrivo nei negozi di Assassin’s Creed: Unity, ecco dunque la conferma di un ulteriore episodio che vedrà la luce alla fine del 2015 su PC, PS4 e Xbox One: Assassin’s Creed: Victory.

Son cose che succedono
Sarebbe prematuro per chiunque annunciare un nuovo capitolo in così breve tempo, ed è per questo motivo che Ubisoft non ha perso tempo per dichiarare che l’informazione è partita da una fuga di informazioni interne non voluta. Eppure, come la storia recente insegna, non si tratta di certo della prima volta che veniamo a sapere per vie traverse di un nuovo Assassin’s Creed. Mentre i problemi di Unity tengono ancora banco e sono in breve tempo diventati oggetto di discussione da parte nostra e degli utenti di mezzo mondo, all’estero c’è già chi ha visionato un breve filmato di Victory, che pare abbia mostrato il titolo in uno stato piuttosto avanzato di sviluppo. L’ennesimo appuntamento con la saga sarà ancora una volta soggetto a un nuovo cambio di ambientazione e periodo storico: la Londra vittoriana tanto richiesta dai fan, che verranno finalmente accontentati, in attesa di vedere esaudite tutte le altre richieste pendenti. 
Le informazioni di un certo peso, allo stato attuale, sono praticamente nulle: manca un reveal ufficiale e mancano di conseguenza tutti quei dettagli da cui si possono estrapolare tante piccole certezze capaci di disegnare al meglio il quadro intero di gioco. Tuttavia, qualche novità pare esserci. Stiamo parlando in particolare della possibilità di usare una sorta di rampino, che aiuterebbe ad aumentare la velocità di spostamento durante i momenti di fuga, ad accorciare rapidamente le distanze dall’obiettivo e a sfruttare maggiormente la verticalità degli ambienti. Sembrano confermati anche i combattimenti sopra le carrozze in corsa, e la speranza è che il tutto venga gestito al meglio e che possa variare un minimo la grande staticità a cui ci hanno abituato nostro malgrado gli scontri, che devono ancora fare parecchia strada per riuscire a essere credibili dal punto di vista dell’intelligenza artificiale. Lo sviluppo di Assassin’s Creed: Victory è stato affidato a Ubisoft Quebec, che ha il dovere, tra le altre cose, di curare al dettaglio l’aspetto tecnico dell’opera. Uscire infatti nelle condizioni in cui è arrivato Unity non sarebbe affatto perdonabile, ed è importante agli occhi degli utenti riuscire a recuperare qualche punto in più a livello di immagine, soprattutto in virtù dei grossolani bug mostrati, su cui attualmente si sta lavorando per far rientrare l’ondata di malcontento che ha investito parecchi acquirenti.

Nuova era
Rimanendo sul comparto tecnico, da quel poco che si è intravisto pare proprio che i frutti dell’Anvil Engine siano ancora più raffinati e succulenti, con un livello di dettaglio maggiore, una visuale di campo che a tratti appare sterminata e dei tocchi di classe davvero niente male. Osservare il nuovo protagonista appollaiato sul comignolo di un tetto, mentre in lontananza si sollevano pigramente gli sbuffi vaporosi del fumo grigio delle fabbriche che si mescolano ai nembi bigi di un cielo minaccioso, fa un certo effetto e aiuta a immergere maggiormente il giocatore all’interno dell’atmosfera lugubre della Londra dell’epoca. Il colpo d’occhio è notevole, ma chiaramente non basterà solo questo a fare di Victory un altro capitolo da acquistare a occhi chiusi, e i motivi sono ormai ben noti a tutti. Innanzitutto, occorre rinnovare le basi del sistema di gioco, oramai desuete, scricchiolanti e sempre meno seducenti dal punto di vista del gameplay puro. Si tratta indubbiamente di un’operazione molto complessa, perché il bacino d’utenza che si aspetta sostanzialmente la stessa formula con lievi variazioni è enorme, e Ubisoft sa bene che per introdurre delle novità ci vuole il giusto equilibrio tra coraggio e mantenimento della tradizione. Tuttavia, sarebbe ora di dare una svolta netta alla serie, se non si vuole rischiare una sovraesposizione che spalanca le porte a una pericolosa parabola discendente. Per fare in modo che ciò non si verifichi, bisognerebbe fare un affidamento non esclusivo sull’indiscusso fascino dell’ambientazione, dando risalto invece agli aspetti fondamentali dell’opera, alla sua varietà e alle variazioni capaci di incuriosire fino in fondo senza offrire quel persistente senso di déjà vu che è meglio far perdere al più presto. Il cambio di ambientazione non deve essere insomma l’unico motivo per cui i fan dovrebbero acquistare il nuovo Assassin’s Creed, ma solo la base su cui è necessario edificare una struttura finalmente slegata dal peso opprimente degli albori. L’immaginario collettivo di questo periodo storico, la sua sterminata letteratura e persino parte del folklore sono talmente ricchi ed elaborati da offrire molti spunti a Ubisoft, pertanto è chiaro che almeno stavolta ci aspettiamo delle buone trovate di game design che possano far dire alla stampa specializzata e ai giocatori: “Non è il solito Assassin’s Creed. Stavolta, c’è davvero qualcosa per cui vale la pena appassionarsi”.

– Ambientazione e periodo storico di assoluto interesse

– Si prospetta qualche interessante novità a livello di gameplay

– Tecnicamente sembra migliorato non poco

A fine 2015 Il rodaggio iniziale delle nuove console sarà terminato e non ci saranno capitoli old gen da sviluppare. Da Ubisoft ci si aspetta quindi un autentico moto d’orgoglio e un prodotto che possa zittire per sempre il malcontento che Unity ha un po’ messo in moto, con novità capaci di svecchiare una serie che comincia seriamente a offrire il fianco a diverse critiche. L’ambientazione scelta è magnifica e può offrire tantissimo sia a livello di sceneggiatura, sia per quanto riguarda le innovazioni del sistema di gioco. Se si vuole mantenere ancora alto il nome della saga, bisogna favorire e stimolare il coinvolgimento degli utenti. E per fare ciò, non basta solo una macchina del tempo da attivare una volta all’anno.