Anteprima

Army of Two: The Devil's Cartel

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a cura di Nitro

Colonia – In occasione della recente GamesCom abbiamo potuto provare con mano Army of Two: The Devil’s Cartel, nuova iterazione della saga sviluppata da Visceral Games che fa del teamwork il proprio punto di forza. Il codice messoci a disposizione altro non era che la versione estesa di quanto visto durante la conferenza EA lo scorso 14 agosto, ma pur essendo solo quindici minuti di giocato è stato sufficiente per darci un’idea complessiva del titolo.

Droga, armi e distruzioneI protagonisti dell’avventura non saranno più Salem e Rios, bensì Alpha ed Omega. I due devono combattere il cartello messicano che si sta via via espandendo sia sul piano del dominio territoriale sia su quello militare, con individui armati fino ai denti di mitragliatrici, granate e lanciarazzi.Tutte le meccaniche già viste nei precedenti capitoli ritornano, e abbiamo potuto constatarle nella sequenza che ci vedeva fare irruzione all’interno di un magazzino. Come già detto, per poter avanzare la cooperazione tra i due è stata assolutamente necessaria, poiché il livello si sviluppava su più piani e richiedeva dunque che uno dei commilitoni rimanesse nella parte superiore offrendo fuoco di soppressione e di copertura tale da focalizzare l’attenzione dell’armata nemica su di esso, mentre l’altro avanzava in quella inferiore quasi di soppiatto riducendo al minimo gli scontri.Ad ogni uccisione il sistema attribuiva punti preziosi che servivano a riempire la barra dell’Overkill, una modalità che, una volta attivata, rendeva il giocatore praticamente invincibile e aumentava la sua potenza di fuoco in modo esorbitante, permettendogli di mettere fuori gioco tutti gli ostili in brevissimo tempo grazie all’ausilio di una sorta di Bullet Time. Anche l’altro soldato, quando possibile, potrà entrare in questa modalità attivando la Double Overkill che renderà la distruzione ancora più divertente e devastante. Non manca assolutamente la spettacolarità, in quanto oltre al tempo rallentato è possibile smembrare gli arti dei nemici.Seppur quanto visto sia stato provato insieme ad un collega di un sito estero, e dunque in multigiocatore, segnaliamo comunque che il titolo sarà godibile anche in singolo. Tuttavia, data la sua natura, la presenza di un secondo player in carne ed ossa è d’obbligo per poter apprezzare il più possibile l’opera di Visceral Games.

Distruzione cooperativaDurante la seconda parte della sessione di gioco la situazione si è fatta ancora più interessante. Ci siamo infatti ritrovati sul tetto dell’edificio dove ci ha raggiunto un elicottero alleato. Avevamo la possibilità di decidere se salire o rimanere a terra mentre il nostro compagno forniva il consueto fuoco di copertura con una mitragliatrice Vulcan. Dopo aver deciso di imbracciare la potente arma del velivolo abbiamo avuto modo di distruggere qualsiasi cosa che si muovesse a schermo, scenari compresi. A tal proposito, il Frostbite 2 di DICE è stato implementato in maniera impeccabile, con distruzioni strabilianti ed un’interazione con l’intero scenario più che soddisfacente. Puntando per esempio all’insegna di un hotel siamo riusciti a sganciarne le lettere e farle cadere sui nemici mettendoli istantaneamente fuori gioco. Il frame rate raramente ha mostrato segni di cedimento, e la qualità grafica complessiva è più che buona, un elemento di cui non ci si dovrebbe stupire data la rinomanza dell’engine grafico.

– Frenesia ai massimi livelli

– Frostbite 2 ottimamente implementato

– Teamwork tipico della serie

La prova di Army of Two: The Devil’s Cartel è riuscita a dimostrare come il terzo capitolo della serie tenti di migliorarsi mantenendo la formula vincente che punta tutto sulla cooperazione tra i due membri della squadra. Le meccaniche già sperimentate in precedenza unite alla spettacolarità offerta dal motore grafico targato DICE lasciano sperare che il titolo possa rivelarsi come uno dei migliori sparatutto in terza persona della corrente generazione.