Recensione

Armored Core 4

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a cura di T-002

Mech di ieri, mech di domani…Per quanto la possibilità di controllare dei giganteschi robot da battaglia e scagliarsi in guerre per la salvezza dell’umanità non sia l’archetipo più originale che ci sia, soprattutto vista l’esperienza più o meno interattiva regalata dai vari videogames e manga (su tutti “Zone of the Enders” ed “Evangelion”) detentori del monopolio assoluto del genere, la next gen regala una boccata d’aria fresca alle software house e soprattutto nuove chance per chi in passato non aveva ottenuto dai propri progetti il successo sperato. Proprio per questo la serie di “Armored Core”, forse una delle più celebri e coriacee dell’universo Playstation, è pronta per un altro episodio sulla nuova console Sony. Dopo i vari capitoli della lunga serie, spalmatasi negli anni dalla prima Psx alla successiva Ps2, numerosi quanto parzialmente buoni o addirittura fallimentari (soprattutto riguardo la parentesi Ps2: partendo dal “AC Last Raven”, passando per “AC 2/Another Age”, “AC3”, “AC Nine breaker”, “AC Formula Front”, “AC Nexus” e finendo per “Silent Line Armored Core”), FROM Software si rimette al lavoro impegnandosi per portare i suoi Mech da guerra sotto i riflettori della nuova generazione.

“W la résistance…”In AC4 impersoneremo un pilota di Mech da battaglia appartenente ad un ente di resistenza militare avverso ad alcune enormi corporazioni, le quali risultano colpevoli di aver reso schiava l’umanità rinchiudendola in colonie. Il nostro obiettivo sarà, ovviamente, liberare il genere umano dalle catene della schiavitù, battendoci contro le decine di migliaia di unità armate a difesa delle corporazioni. La posizione del nostro alter ego digitale sarà inoltre molto legata al capo della resistenza, Emil, spesso incline ad agire in maniera sleale…ma si sa, il fine giustifica i mezzi.

Un garage pieno di mech…Il single-player prevede un totale di trentacinque missioni più due extra: una all’inizio, utile per prendere mano con i comandi, ed un’altra alla fine che contrassegna il completamento di Armored Core 4. Il gioco nel progredire ha un’andatura abbastanza lineare, visto che per procedere da una missione all’altra si ha prima la necessità di completare tutti gli obiettivi primari. Le missioni sono raggruppate in capitoli e quando se ne sblocca uno nuovo si può decidere in che ordine affrontare le varie missioni. Ognuna di queste presenta degli obiettivi diversi che potranno essere distruggere i Mech avversari oppure eliminare delle postazioni di cannoni. Ancora saremo chiamati a difendere una nave che, mentre attraversa una zona piena di iceberg, viene attaccata da dei sottomarini oppure dovremo proteggere un ponte e così via. Si parte con una difficoltà semplice che tuttavia cresce man mano aumentando in alcuni scontri che risultano particolarmente ardui specie quando dovrete affrontare un unico Mech avversario (il classico boss) che però risulta particolarmente coriaceo.Completando ogni livello si ottiene una valutazione sul proprio operato e soprattutto del denaro (assegnato in base a vari fattori come il danno subito, munizioni adoperate, tempo impiegato) utile per acquistare uno dei circa trenta Mech disponibili in “garage” oppure per modificare e potenziare quello già a nostra disposizione, sia da un punto di vista puramente estetico/visivo che tecnologico.L’aspetto più interessante del gioco è l’elevato gradi di personalizzazione dei Mech. Ognuno di essi può essere modificato nei vari elementi che lo compongono e colorato in innumerevoli modi facendo così la gioia degli appassionati dei robot giganti che non avranno freno alla loro fantasia e potranno sbizzarrirsi in numerose personalizzazioni. Oltre all’aspetto estetico ci sono numerosissimi parametri che influenzano le caratteristiche del Mech e si può procedere a vere e proprie operazioni di tuning. L’arsenale che decideremo di utilizzare ha un ruolo importante perché oltre a determinare le caratteristiche del robot ci permetterà di adottare strategie di gioco differenti.Si possono scegliere due armi principali attivabili con il pulsante quadrato e crocetta e due secondarie che andranno attivate con i tasti dorsali L1 e R1 e saranno usate in alternativa a quelle principali sempre con i pulsanti quadrato e crocetta. Il campionario disponibile è vario e comprende fucili, cannoni, mitragliatrici, bazooka, missili di vario tipo e la mitica spada laser inarrestabile negli scontri ravvicinati. Si può scegliere inoltre un’altra arma da posizionare sulla spalla e attivabile con il pulsante cerchio.A dispetto dell’incredibile potenza di fuoco che un Mech può generare questi risulta anche decisamente manovrabile e agile (sempre che non abbiate ecceduto montando troppe armi pesanti!).Tramite il tasto dorsale L2 si attivano i propulsori che consentono movimenti veloci e soprattutto di librarsi in volo. Utilizzando invece il tasto R2 potrete compiere dei brevi scatti felini nelle varie direzioni per schivare i colpi avversari. Infine premendo il bottone triangolo attiveremo il propulsore principale che ci darà una spinta enorme utile per coprire grandi distanze o tirarci fuori dai guai nelle situazioni più concitate.

Modalità di gioco e multiplayerOltre alla campagna single player è possibile accedere a un simulatore tramite il quale è possibile scontrarsi con più di 40 personaggi diversi in modo da verificare la potenza e i settagli del nostro Mech.Per quanto riguarda il multiplayer è presente l’opzione off-line in cui si sfida un amico attraverso una classica visuale in split-screen verticale oppure on-line dove sono presenti partite classificate e partite di allenamento in cui giocare contro un solo avversario oppure in deathmatch a squadra con quattro oppure otto giocatori. Non manca naturalmente la possibilità di consultare la classifica globale e creare o cercare una partita definendo anche la regione di appartenenza (Europa, Asia, America). Pertanto in fatto di opzioni non ci sono problemi, anche il numero di mappe è nella media (attualmente ne sono disponibili nove), la nota dolente è che le mappe per il multiplayer sono decisamente scarne come ambientazioni risultando di fatto delle arene con pochi elementi presenti e per giunta non ben curati. Fra le ambientazioni abbiamo un deserto, una fabbrica, un’arena virtuale, una costruzione sotterranea, tutte comunque non sono particolarmente vaste ma racchiuse in un’area ben precisa che può essere un rettangolo o un cerchio oltre il quale non si può andare. Il problema è che questo limite non è naturale dato ad esempio da costruzioni ma è qualcosa di geometrico. A parte l’aspetto estetico comunque giocare in multiplayer è divertente grazie all’ottima manovrabilità dei Mech che rispondono prontamente ai comandi e pilotati da avversari umani risultano decisamente imprevedibili nei movimenti dando vita a scontri combattuti. Non si registrano infine problemi di lags e le battaglie scorrono in modo fluido e dinamico.

Next-gen, next-mechParlando del comparto tecnico bisogna distinguere tra la grafica dei Mech e quella delle ambientazioni. Per quanto riguarda i primi notiamo un livello di dettaglio elevato. Ogni Mech è curato nei minimi particolari mostrando grande attenzione per i dettagli. Ben realizzati anche gli effetti legati ai missili e alle esplosioni in generale. Per gli ambienti occorre un discorso a parte da un lato infatti abbiamo campi di battaglia molto estesi come grandi porzioni di metropoli con palazzi e numerosi edifici e il tutto viene reso con notevole profondità di campo e assenza di popup o cali di fluidità, dall’altro però notiamo che le strutture sono troppo povere di particolari risultando decisamente scarne. Fortunatamente gli ambienti possono essere distrutti in alcuni elementi offrendo così unabuona interattvità ma resta il fatto che avremmo gradito strutture più elaborate e un maggior numero di oggetti nelle ambientazioni. E’ buona la scelta dei colori che vogliono trasmettere una sensazione di fotorealismo e questo si nota soprattutto per la realizzazione dei mezzi e delle esplosioni. I paesaggi però non sempre sono altrettanto efficaci dato che in alcune circostanze appaiono un po’ smorti a causa di colori troppo sbiaditi. Gli effetti sonori sono ben realizzati così come alcune musiche di accompagnamento, purtroppo la maggior parte dei testi e naturalmente il parlato sono in giapponese. Attendiamo la versione americana o europea per verificare le traduzioni.

– Elevato grado di personalizzazione dei Mech

– Buona la realizzazione dei robot, dei veicoli e degli effetti legati all’uso delle armi

– I Mech si manovrano facilmente e sono molto reattivi

– Arene per il multiplayer poco accattivanti e decisamente scarne …

– … che influiscono sulla longevità

– Ambienti di gioco poveri di dettagli

7.0

In definitiva Armored Core 4 rappresenta un buon debutto della serie sulle console next per una saga che da tanti anni accompagna gli appassionati del mondo dei Mech. L’aspetto più interessante è sicuramente l’elevato grado di personalizzazione dei giganteschi robot che terranno impegnati i fan per parecchio tempo a sperimentare le varie soluzioni e armi disponibili. La giocabilità è buona facendoci dimenticare quella di Gundam: Crossfire. Fortunatamente in questo caso i Mech sono reattivi e dinamici rendendo così gli scontri divertenti ed appassionanti.

L’aspetto tecnico non sarebbe male però da una Ps3 ci si aspetta sicuramente di più. Ottimi comunque gli effetti delle armi e la realizzazione dei Mech, confidiamo tuttavia in ambientazioni più ricche per il prossimo episodio.

Peccato per le arene del multiplayer che appaiono realizzate di corsa e quindi piuttosto scialbe. Una maggior cura in questo aspetto avrebbe sicuramente aumentato sensibilmente la longevità del gioco.

Si ringrazia BitWorld per aver fornito il gioco.

Voto Recensione di Armored Core 4 - Recensione


7